GUIDA UTILE Olio d’oliva in Italia e l’olio tunisino: i numeri – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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GUIDA UTILE Olio d’oliva in Italia e l’olio tunisino: i numeri – Bufale.net Bufale.net

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In seguito al mio articolo del 30 gennaio 2016 e in seguito all’ok del Parlamento europeo all’aumento dell’importazione dell’olio tunisino, è giusto parlare di numeri per avere un quadro ancora più ampio su produzione, consumo, importazione ed esportazione. Riporterò in questa guida entrambi i dati forniti dalla più critica Coldiretti e dall’articolo dell11 marzo 2016 del Corriere della Sera che trae come fonte i dati forniti dall’Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano) .

 A quanto ammonta la produzione di olio d’oliva in Italia?

In un articolo dell’Ansa dello scorso 11 settembre 2015 troviamo dei dati significativi in merito alla produzione italiana presunta per il 2015:

Rispetto allo scorso anno, uno dei più neri della storia dell’olivicoltura italiana, la produzione 2015 dovrebbe risalire a circa 400mila tonnellate, pur rimanendo sotto la media storica (intorno alle 500mila tonnellate).

Un dato diverso viene fornito dal Corriere della Sera, citato da NextQuotidiano, che tiene conto dell’annata 2015-2016:

L’infografica del Corriere della Sera spiega invece qual è la verità: la produzione di olio in Italia tra 2015 e 2016 è stata di poco meno di 300mila tonnellate;

A quanto ammonta il consumo di olio d’oliva in Italia?

Ecco quanto riportato da Coldiretti il 26 febbraio 2016:

Nel mondo sono stati consumati complessivamente 2,99 miliardi di chili di olio di oliva nel 2015 con la vetta della classifica conquistata dall’Italia con 581 milioni di chili […]

Il Corriere della Sera, sempre citato da NextQuotidiano, nel 2015 i consumi avrebbero raggiunto quota 553 mila tonnellate.

A quanto ammonta l’esportazione di olio d’oliva dall’Italia?

Citando sempre quanto riportato da Coldiretti il 26 febbraio 2016:

Una opportunità anche per l’Italia che ha esportato 320 milioni di chili di olio di oliva nel mondo […]

Il Corriere della Sera parla di circa 300 mila tonnellate di olio esportato nel 2015.

A quanto ammonta l’importazione di olio d’oliva in Italia?

Ecco un dato importante. Avrete facilmente notato che i numeri relativi alla produzione interna non soddisfa affatto i consumi.

Ecco quanto riportato nell’articolo dell’Ansa dello scorso 11 settembre 2015:

[…] le importazioni, utilizzate spesso per miscelare quello nostrano, hanno raggiunto le 666 mila tonnellate di olio di oliva […]

Il Corriere della Sera parla di ben 570 mila tonnellate d’olio importato nel 2015.

L'infografica del Corriere, fonte Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano)

L’infografica del Corriere, fonte Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano)

Da dove importiamo? Per la stragrande maggioranza dalla Spagna, primo importatore in Italia, seguita dalla Tunisia e dalla Grecia.

Il Made in Italy è in pericolo? L’extravergine italiano può costare 2 euro?

Questo è uno dei problemi sollevati anche dalle varie associazioni, tra cui la più critica Coldiretti lo scorso 11 novembre 2015:

Se si vuole acquistare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione.

Possiamo certamente trovare olio d’oliva extravergine a basso costo nei nostri supermercati, ma nelle loro etichette non leggerete facilmente “100% prodotto in Italia”. Essi sono per lo più miscelati di olio italiano, spagnolo, tunisino e greco e via dicendo.

Nell’articolo del 30 gennaio 2016 avevo ben spiegato ed invitato gli utenti ad imparare a leggere le etichette, un invito valido non soltanto per l’olio d’oliva extravergine ma per tutti gli altri prodotti alimentari.

Sempre dal Corriere della Sera (citato da Next) troviamo la spiegazione di Angelo Cremonini, presidente del gruppo Olio d’oliva di Assitol:

Il “100% italiano”  è enfatizzato esplicitamente in etichetta

Come possiamo tutelare il “Made in Italy”?

Se vi interessa mantenere alto il “Made in Italy” e garantire i produttori italiani che ne vendono il prodotto, e non chi invece miscela comunitari ed extracomunitari, ecco la spiegazione su come leggere l’etichetta riportata nel sito Olioofficina.it:

Le fattispecie contemplate dal Regolamento CE 182/2009 per indicare l’origine sono tre:

1. olio ottenuto nello stesso Stato Membro di raccolta delle olive: in questo caso è possibile richiamare l’origine indicando il nome del Paese seguito da diciture quali “Prodotto in…”, “Ottenuto in ….”, ma anche indicazioni del tipo “100% prodotto in …”.
Il nome dello Stato Membro può essere sostituito da un riferimento alla Comunità.

2. olio ottenuto in uno Stato Membro con olive provenienti da altri Stati Membri/Paesi terzi:
in questo caso l’indicazione dell’origine deve essere apposta adottando la seguente dicitura “Olio (extra) vergine di oliva ottenuto in …. da olive raccolte in …”. Anche in questo caso il nome dello Stato Membro può essere sostituito da un riferimento alla Comunità. Qualora fosse necessario indicare più Stati Membri/Paesi terzi, questi devono essere menzionati in ordine ponderale decrescente in relazione alla quantità apportata.

3. miscele di oli comunitari e/o non comunitari: in questo caso le modalità di indicazione dell’origine sono una delle seguenti, da utilizzarsi in relazione alla tipologia di prodotto:

a.) “Miscela di oli di oliva comunitari”, oppure un riferimento alla Comunità;

b.) “Miscela di oli di oliva non comunitari”, oppure un riferimento all’origine non comunitaria;
c.) “Miscela di oli di oliva comunitari e non comunitari”, oppure un riferimento all’origine comunitaria e non comunitaria.

A seguito della entrata in vigore del Regolamento CE 182/2009, sono comunque rimaste in vigore le vigenti disposizioni nazionali a carico delle imprese di confezionamento, atte a verificare la corrispondenza della zona geografica con quella dove è situato il frantoio. Infatti, come previsto dal DM 14 novembre 2003, le imprese di confezionamento devono essere iscritte nei registri regionali al fine di ottenere il codice identificativo alfanumerico riportante la sigla della provincia nel cui territorio sono ubicati gli impianti di confezionamento. Inoltre, come stabilito dalla Circolare ICQ n. 7374 del 30 giugno 2009, gli stabilimenti di confezionamento dell’olio di oliva devono istituire un registro di carico e scarico vidimato dagli Uffici periferici dell’ICQ, redatto sulla base dello schema predisposto dallo stesso ICQ con la Circolare n. 3369 del 1 aprile 2008. Il codice alfanumerico identificativo della provincia deve essere apposto sulle etichette del prodotto.

Non c’è nulla di male nel voler valorizzare e preferire il “Made in Italy”, ma questo lo decide il consumatore che va al supermercato e sceglie il tipo di prodotto che vuole acquistare, nessuno gli impone di acquistare olio tunisino.

C’è da dire che gli eurodeputati italiani hanno posto e ottenuto alcune condizioni in materia di protezione del prodotto europeo e italiano:

Tre le migliorie incassate dagli eurodeputati italiani: l’obbligo di tracciabilità del prodotto tunisino, il divieto di proroga oltre i due anni previsti e una valutazione a medio termine dell’esecutivo Ue, per verificare eventuali danni ai produttori europei.

Bisognerà comunque vigilare sulle frodi, come riportato più volte da Coldiretti e da Federconsumatori:

Sono, allora, di fondamentale importanza controlli capillari per vigilare le merci in arrivo dalla Tunisia, onde evitare sofisticazioni, che purtroppo possono essere agevolate dalle importazioni senza dazio. Non esiste una vera minaccia proveniente dall’olio tunisino per i consumatori europei, a patto che le etichette parlino chiaro e rispondano ai criteri di trasparenza.

——

Ringrazio l’eurodeputata del M5S Eleonora Evi, la quale ha confermato l’esattezza delle informazioni riportate nel mio articolo del 30 gennaio 2016 citato nel suo profilo da un altro utente:

eevi

Francesco: Le informazioni riportate sono inesatte. Qui la vicenda è spiegata nei termini corretti.  http://www.bufale.net/…/allarmismo-leu-e-lolio…/

Eleonora Evi: Ciao Francesco, le informazioni sono esatte, in entrambi i siti, dovresti leggere più attentamente.

 

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