DISINFORMAZIONE Tumori che scompaiono in soli 30 min grazie a questa tecnica – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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DISINFORMAZIONE Tumori che scompaiono in soli 30 min grazie a questa tecnica – Bufale.net Bufale.net

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Questo articolo sarebbe potuto essere scritto nella categoria “Precisazioni”, purtroppo l’articolo in parte “copia incollato” e pubblicato da Dionidream, con il classico stile del “nessuno ne parla” tanto di moda dai siti che sfruttano la tecnica del “clickbait”, è da riportare nella categoria “Disinformazione”.
Riportiamo di seguito il testo dell’articolo “Tumori che scompaiono in soli 30 min grazie a questa tecnica” pubblicato il 17 luglio 2015:

Un tumore endocrino al pancreas è stato distrutto in una donna anziana con sole tre sedute da 10 minuti ciascuna all’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.
La nuova tecnica è molto meno invasiva, dolorosa e senza effetti collaterali rispetto alle cure tradizionali, che prevedono interventi chirurgici, radioterapia, chemioterapia, e non sempre ottengono risultato portando pesanti ripercussioni al corpo.
Si chiama termoablazione per via percutanea ha permesso di rimuovere completamente la massa del tumore: si inserisce un ago sottile su cui viene trasmessa una energia elettromagnetica che produce calore riuscendo a bruciare il tumore.
Questo è avvenuto nel 2009 e non se n’è più sentito parlare. I medici più all’avanguardia conoscono il potere delle frequenze e di come esse abbiano un’enorme efficacia in tutti i campi.
Il medico italiano che ha usato questa tecnica è il Dott. Sandro Rossi che dal 2002 al 2009 l’ha usata con successo su migliaia di pazienti facendo scomparire con successo tumori al fegato, colon, reni, polmoni e pancreas. Come mai non ne sappiamo nulla?
Ecco il video in cui il medico descrive la tecnica
[VIDEO]
Informazioni e contatti
IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO
viale Camillo Golgi 19, 27100 Pavia
Centralino telefonico: 0382.5011
CUP – Centro Unico Prenotazioni: 0382.503 878 e 0382.503 879
Informazioni: 0382.503 151
Diffondiamo questa notizia!

Partiamo già da un dato di fatto: si parla di Termoablazione, una tecnica in largo uso nel campo dell’oncologia e utilizzata per la necrosi di lesioni primarie e secondarie del fegato, polmone, osso, rene, prostata, tiroide, mammella e, benché in pochissimi casi, sul pancreas.
L’articolo in verità è in parte un “copia e incolla” di un testo che circola da anni, come possiamo vedere dal sito Italiasalute.it con l’articolo dal titolo “Tumore al pancreas bruciato in 30 minuti” del 10 giugno 2009. In blu le parti copiate e incollate da Dionidream, anche in maniera goffa (“Si chiama termoablazione per via percutanea ha permesso di rimuovere completamente la massa del tumore“):

Un tumore endocrino al pancreas è stato distrutto in una donna anziana con sole tre sedute da 10 minuti ciascuna all’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.
La nuova tecnica soft, che ha permesso di rimuovere completamente la massa tumorale, è chiamata termoablazione per via percutanea: era già stata applicata per i tumori del polmone, del rene e sui tumori epatici, ma mai la si era adoperata per un cancro al pancreas.
[…]

L’articolo di Dionidream riporta anche un video, pubblicato qualche giorno dopo l’articolo del sito Italiasalute.it, che sarebbe meglio ascoltare per capire subito le inesattezze e la mancanza di alcune informazioni:

Ecco la prima parte dell’intervista:

Giornalista: Leggo che si tratta del primo caso di trattamento del Pancreas per via percutanea, questo è giusto?
Sandro Rossi: È corretto, però fatto per un tumore neuroendocrino, un tumore con una scarsa malignità, in una paziente che non poteva essere operata. La questione è della fattibilità tecnica della terapia. Io ho verificato che è possibile farla per via percutanea, questo è quello che ho fatto. Poi certamente che in futuro si potrà applicare anche ad altri timori in cui non ci è possibile l’intervento chirurgico.

Si trattava, quindi, di un caso particolare dove la paziente non poteva essere operata. Dionidream non lo dice. Inoltre si tratta di un tumore neuroendocrino che, da come riporta il sito Airc.it, è relativamente raro:

I tumori neuroendocrini sono relativamente rari e rappresentano meno dello 0,5% di tutti i tumori maligni. In Italia si registrano 3-4 nuovi casi ogni 100.000 persone in un anno, il che equivale a circa 2.500-2.700 nuovi casi all’anno. In particolare si può affermare che quelli neuroendocrini sono tumori a bassa incidenza, ma ad alta prevalenza poiché spesso i pazienti convivono per molti anni con la malattia.

Inoltre è scorretto riportare ai lettori che il Dott. Sandro Rossi abbia usato con successo questa tecnica per via percutanea su migliaia di pazienti dal 2002 al 2009 facendo scomparire con successo tumori al pancreas. L’intervento al pancreas del 2009 fu il primo.
Tornando al classico stile del “nessuno ne parla” tanto di moda dai siti che sfruttano la tecnica del “clickbait”, troviamo informazioni su questa tecnica anche negli anni successivi al 2009. Lo stesso Dott. Sandro Rossi continua la ricerca sulle cure meno invasive attraverso la Fondazione CMT Onlus (“cura mini-invasiva tumori”) da lui stesso creata, questo perché la tecnica non è al 100% funzionante come riportato in un articolo del sito Prevenzionetumori.it e riportato a sua volta in formato PDF dal sito della stessa Fondazione CMT Onlus:

Durante il lungo periodo di utilizzo della termoablazione per il trattamento dei tumori primitivi del fegato, tuttavia, ci si è resi conto che essi hanno comportamenti clinici estremamente variegati. Ad esempio, un paziente affetto da un tumore del diametro di 3.0 cm dopo il trattamento guarisce e resta libero da malattia ed in buona salute per oltre 10 anni mentre un altro paziente con le stesse caratteristiche del primo dopo il trattamento sviluppa un tumore molto aggressivo che lo conduce a morte entro 1 anno.

Anche nel 2015 se ne parlò in merito agli interventi ai polmoni, come in questo articolo del 2 aprile 2015 pubblicato dal Corriere:

La radiologia interventistica è già una realtà da diversi anni ed è sempre più utilizzata nella cura dei tumori grazie ai suoi vantaggi: agisce in modo estremamente localizzato, e cioè solo dove serve, è quasi sempre una procedura veloce (qualche decina di minuti), eseguibile molto spesso in anestesia locale con sedazione.
Il metodo con maggiore «anzianità di servizio» è proprio la termoablazione, che si avvale di radiofrequenze che escono da un ago inserito nel tumore, in grado di scaldare pochi minuti il tessuto fino a 60-70 gradi «uccidendo» le cellule negli immediati dintorni. La termoablazione oggi è usata per il trattamento delle metastasi polmonari o del tumore primitivo nei pazienti «critici», in alternativa alla chirurgia, e nella terapia percutanea dei tumori epatici, sia primitivi che metastatici.

Conclusioni

La tecnica è ben conosciuta e utilizzata per alcuni tipi di tumore (non tutti), anche se non completamente certa visti gli studi ancora in corso.
Il sito Dionidream si spaccia per un sito di informazione, ma molte di queste informazioni vengono negate all’utente utilizzando, inoltre, lo stile del “nessuno ne parla” (“non se n’è più sentito parlare“, “Come mai non ne sappiamo nulla?“) che genera indignazione (tradotta in visite e condivisioni) e la teoria del complotto in ambito medico e oncologico.

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