DISINFORMAZIONE – Renzi dà 30 milioni alle imprese che assumeranno detenuti usciti di galera – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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DISINFORMAZIONE – Renzi dà 30 milioni alle imprese che assumeranno detenuti usciti di galera – Bufale.net Bufale.net

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Parliamo di titoli. Il 30 luglio 2014 viene pubblicato un articolo dal sito “La Padania” dal titolo: “Nuova follia di Renzi: il governo spende 30 mln per trovare lavoro ai detenuti“.
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Il giorno dopo, dalla pagina Facebook di Matteo Salvini, viene pubblicata questa immagine con titolo “Renzi dà 30 milioni di euro alle imprese che assumeranno detenuti usciti di galera“.
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Il governo “spende” e “dà” 30 milioni di euro alle imprese? Le cose non stanno così.
Salvini e La Padania (giornale di partito che riceve contributi pubblici) si riferiscono all’Atto del Governo sottoposto a parere parlamentare n.97 di questa legislatura.
Riportiamo il comunicato stampa pubblicato dal sito del Ministero della Giustizia:

Carceri – Orlando firma decreto per 30mln di sgravi per imprese che assumono detenuti
30 luglio 2014
Oltre 30 milioni di euro (più di venti per il 2013 e 10 dal 2014) sotto forma di sgravi fiscali e contributivi per le imprese che assumono, per un periodo non inferiore a trenta giorni, lavoratori detenuti. È quanto prevede un decreto ministeriale firmato dal Guardasigilli Andrea Orlando, di concerto con i ministri dell’Economia e del Lavoro, che punta a riunire sotto un unico regolamento le norme successive alla legge Smuraglia per favorire l’attività lavorativa dei detenuti finalizzata alla loro rieducazione e al reinserimento nella società.
Il credito di imposta mensile concesso alle imprese per ogni detenuto e internato assunto è di 700 euro per il 2013 e 520 euro dal 2014 fino all’adozione di un nuovo regolamento, per i lavoratori semiliberi gli sgravi previsti sono di 350 euro per il 2013 e 300 dal 2014.
Gli stessi sgravi fiscali (per uno stanziamento di circa 12 milioni di euro per il 2013 e 6 milioni di euro dal 2014) sono previsti per le imprese che svolgono attività di formazione a detenuti o internati finalizzata alla loro immediata assunzione o all’impiego professionale in attività lavorative gestite dall’Amministrazione penitenziaria.
Quanto agli sgravi contributivi, le aliquote complessive dovute per la retribuzione corrisposta a lavoratori detenuti vengono ridotte nella misura del 95% fino all’adozione di un nuovo decreto ministeriale per uno stanziamento di circa 8 milioni di euro per il 2013 e 4 milioni di euro dal 2014.
“Questo provvedimento – ha dichiarato il Ministro Orlando – è un tassello importante per l’attuazione del dettato costituzionale che assegna alla pena una funzione rieducativa e per orientare chi ha scontato la sua pena al reinserimento nel tessuto sociale ed economico-produttivo. I detenuti che in carcere non svolgono alcuna attività hanno nel momento del loro ritorno nella società un altissimo tasso di recidiva: la media scende invece drasticamente per chi ha seguito percorsi iniziati all’interno del carcere e proseguiti all’esterno in misura alternativa o nelle forme previste dall’art. 21 dell’Ordinamento penitenziario. I dati di esperienza – conclude il Guardasigilli – dimostrano che l’effetto dell’inserimento sociale dei detenuti è dunque anche un fattore fondamentale per la sicurezza dei cittadini”.

Siamo davvero sicuri che il governo spenda (dal verbo spendere “Dare ad altri del denaro”) denaro alle aziende? No. Si tratta di sgravi fiscali e contributivi, nessuna “donazione” in denaro alle aziende o spesa da parte dello Stato.
Inoltre, l’operazione è finalizzata alla rieducazione e al reinserimento nella società dei detenuti (ammessi al lavoro interno, al lavoro esterno o alla semilibertà – pagina 3).
Possiamo essere d’accordo o meno a questa forma di reinserimento, non sta a noi dirlo, tuttavia bisogna sottolineare la differenza tra “spesa” e “sgravi fiscali”.
Nota: Nel 2012 la deputata Alessia Mosca spiegava, in un’intervista, come incentivando l’assunzione dei detenuti, anche con l’aumento delle agevolazioni fiscali, lo Stato ne avrebbe giovato risparmiando 157 euro al giorno. Un investimento per la sicurezza sociale, proposto dall’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà, sostenuto (secondo quanto dice la deputata Mosca) anche dalla Lega Nord.

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