DISINFORMAZIONE Genitori incarcerati perché rifiutano l'educazione "gender"

di Shadow Ranger |

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DISINFORMAZIONE Genitori incarcerati perché rifiutano l'educazione "gender" Bufale.net

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Ha suscitato recentemente grande scandalo la notizia, riportata anche da alcuni portali di informazione cattolica in Italia, secondo cui in Germania si starebbe procedendo a comminare la pena della reclusione per alcuni genitori, “colpevoli” di essere genitori di bambini che avrebbero rifiutato le “lezioni di educazione gender”, ritenute dai genitori cattolici espressione di degrado e perversione.
Il quotidiano Secolo XIX corre in nostro soccorso fornendo un riassunto dei vari portali di informazione, consentendo di inquadrare il nocciolo della questione:

A portare alla ribalta questo «scandalo gigantesco», come l’ha definito Mathias Ebert, fondatore dell’associazione “Genitori preoccupati”, intervistato da Tempi, è stata la famiglia Martens di Eslohe, composta da due genitori 37enni e nove figli. L’anno scorso era stato arrestato Eugen, il padre. Questa volta la polizia si è presentata per mamma Luise, che prima si era salvata per il solo fatto di essere incinta. Ora l’agente mandato a eseguire gli arresti non l’ha «prelevata con la forza come dovrei» per il fatto che sta ancora allattando l’ultima figlia, ma si è detto certo che «l’ufficio del procuratore farà applicare la decisione del giudice».

Il caso è ben descritto: i coniugi Martens di Eslohe, comune tedesco, unitamente ad alcuni genitori hanno deciso, in ottemperanza alle loro ragioni di culto, di consentire (o, data la tenera età che inibisce la scelta autonoma, meglio sarebbe dire favorire) l’assenteismo scolastico dei loro figli nelle ore dedicate all’educazione sessuale.
Educazione sessuale che in Germania si gestisce secondo i parametri Europei di cui abbiamo lungamente parlato in questo articolo, cui rimandiamo per una completa disamina:  non si parla quindi di corsi di omosessualità e masturbazione, o altre scandalose materie, bensì di educare alla parità di genere ed all’eguaglianza rispetto non solo al sesso, ma all’orientamento sessuale. Nulla di scandaloso, insomma, ma riconosciamo un argomento abbastanza “urticante” per chi, per ragioni etiche personali, si oppone a certe tematiche.
La risposta dei Martens, e degli altri genitori coinvolti, è stata quindi trattenere i figli a casa durante l’orario di lezioni di educazione sessuale, ma attenzione: in Germania l’assenteismo scolastico, anche “a macchia di leopardo” è un reato, per il quale è previsto il pagamento di una ammenda di 40 euro.
I Martens e gli altri interessati invece si rifiutano di pagare per una mera questione di principio: “Sarebbe un’ammissione di colpa”, riporta il quotidiano online Tedesco “Waz – Der Westen”Così facendo la pena viene modificata nella sua natura: non si tratta più di “arresto per l’assenza scolastica dei figli”, bensì si entra nel campo dell’equivalente tedesco della nostra “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.
Si precisa che è nell’autorità, anzi, è dovere delle scuole Tedesche segnalare qualsiasi caso di inottemperanza dall’obbligo scolastico: ma una volta arrivati all’accertamento dell’ingiustificata assenza, chi rifiuta di pagare l’ammenda comminata deve renderne conto non più “alla scuola”, ma allo Stato.
Va inoltre precisato, per citare le parole del portavoce amministrativo Martin Reuther, che il provvedimento non si riferisce ai soli corsi di educazione sessuale, ma ad ogni altra tipologia di lezione o formazione offerta in orario scolastico. Nessuno può dire che se una materia non piace a lui o a suo figlio non vi parteciperà.
Ipotizzate il caso contrario: il figlio di genitori atei che decide, col consenso dei genitori, di “bigiare” l’ora di religione perché la materia non gli piace, o, nuovamente, il figlio di genitori religiosi che decidesse di andarsene liberamente a zonzo per il paese (o tornare direttamente a casa) durante l’ora di biologia perché l’evoluzionismo lo disturba e preferirebbe, come ha letto nei testi di Catechismo, che gli fosse insegnato che Dio ha creato ogni forma vivente ed il firmamento in sei giorni, riposando il settimo.
Non si tratta pertanto di nessuna “ritorsione della cultura gender”: semplicemente le modalità di “protesta” scelte dai genitori cattolici cozzano contro la vigente normativa sull’assenteismo scolastico.

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