DISINFORMAZIONE e BUFALE Germania: sparare a cani e gatti è permesso dalla legge – Bufale.net

di vet84 |

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DISINFORMAZIONE e BUFALE Germania: sparare a cani e gatti è permesso dalla legge – Bufale.net Bufale.net

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Ci segnalano un articolo dal blog Almagalli.blogspot.it, dal titolo “Germania: sparare a cani e gatti è permesso dalla legge“, in cui degli animalisti italiani dicono tutto il male possibile delle associazioni animaliste tedesche e, inoltre, sostengono che in Germania la legge sulla caccia permetterebbe di sparare a cani e gatti, oltre che a pochi metri dalle case. Vivendo in Germania e lavorando come medico veterinario non potevo credere a quante sciocchezze stessi leggendo. Andiamo con ordine.

La Germania non ha un’anagrafe canina nazionale?

Un registro anagrafico nazionale tedesco esiste eccome. Ci sono anche più di una associazione che si occupano di raccogliere i dati e il database nazionale esiste e funziona bene, tanto che ogni anno si risparmiano ai canili ben 9 milioni di euro visto che i cani con microchip non vanno in canile neanche per una sola notte, ma vengono prontamente restituiti ai proprietari! Ecco il link del sito principale: https://www.registrier-dein-tier.de/ .
Tra l’altro, essendoci delle organizzazioni precise che si occupano della cosa, nessuno deve andare a impegnare l’equivalente delle forze dell’ordine per ritrovare i proprietari, cosa che in Italia oltretutto quando accade fa capire come nessuno sappia chi sia responsabile di cosa (parlo per esperienza personale).

Le organizzazioni animaliste possono cedere gli animali ai laboratori per la sperimentazione animale?

Nessuna legge in nessun Paese UE (che peraltro è una legge unica per tutta l’UE) autorizza ad utilizzare gli animali randagi per la ricerca scientifica (chi parla di vivisezione sta fermo agli anni 60…) e sarebbe ora che le associazioni animaliste la smettessero di diffondere queste bufale.
Cito dalla legge UE 2010, articolo 11:

Gli animali randagi e selvatici delle specie domestiche non sono utilizzati nelle procedure.
Le autorità competenti possono concedere deroghe al paragrafo 1 soltanto alle condizioni seguenti:
a) è essenziale disporre di studi riguardanti la salute e il benessere di tali animali o gravi minacce per l’ambiente o la salute umana o animale; e
b) è scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo scopo della procedura se non utilizzando un animale selvatico o randagio.

Cosa singifica? Che in pratica se si utilizza un randagio è sostanzialmente per fare un prelievo di sangue e valutare se è ammalato oppure no, per esempio, come avviene per il controllo e l’eradicazione della rabbia (come credete che si possa altrimenti sapere se c’è la rabbia in circolo oppure no?). Non solo deve essere anche scientificamente provato (cioè ci deve essere una serie di studi che lo confermano) che non si può fare altrimenti. E per verificare che lo sia c’è una commissione indipendente ed estremamente severa.
Oltretutto nessun farmaco o terapia potrebbe venire testato efficacemente su animali totalmente diversi tra loro, di cui nessuno sa niente (da dove arrivano? Hanno malattie o ne hanno avute in passato? Chi erano i loro genitori?).
Piuttosto, è vero il contrario: molti animali usati per la sperimentazione, al termine di quest’ultima, vengono ceduti spontaneamente dai ricercatori a chi voglia adottarli e prendersene cura. Conosco anche colleghi ricercatori che hanno loro stessi adottato come pet i loro animali per la sperimentazione. Quindi anche l’idea diffusa dalle associazioni animaliste, che sarebbero loro a “salvare” gli animali, è una bufala (glieli danno i ricercatori di loro sponte!), o nel peggiore dei casi un termine usato per far sembrare un furto una cosa bella.
Ricordate cosa accadde due anni fa a Milano? Entrarono degli estremisti animalisti in un istituto di ricerca pubblico (finanziato dunque con le tasse dei cittadini), misero tutto a soqquadro mandando a quel paese anni di lavoro su diverse malattie e rubarono i topi. Volete sapere che fine fecero quei topi, che in laboratorio secondo la legge erano trattati con tutti i riguardi per il loro repertorio comportamentale? Ammassati in alcune gabbie nel bagno di una di questi estremisti, con le conseguenze igieniche e comportamentali che vi lascio immaginare: i topi hanno una vita sociale complessa, se si mischiano di colpo a casaccio due gruppi si ottiene un massacro.

Una foto dei topi trafugati, tutti ammucchiati in alcune gabbie nel bagno di  Giulia Carlini, cantante parecchio idealista nonché una delle attiviste che fece irruzione a Milano

Una foto dei topi trafugati, tutti ammucchiati in alcune gabbie nel bagno di Giulia Carlini, cantante parecchio idealista nonché una delle attiviste che fece irruzione a Milano


Di seguito il link al testo tradotto in italiano della legge UE più recente varata per la protezione degli animali nella ricerca scientifica: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32010L0063&from=EN.

Fino a ieri, in Germania, era legale la zooerastia?

Che le associazioni tedesche animaliste vendano gli animali agli zooerasti è una bufala che circola da parecchio, e non si è mai ritrovato un riscontro vero, dato che essendo una cosa perseguibile a norma di legge anche qui in Germania, sicuramente finirebbe sui giornali (o quanto meno sui tabloid, della cui affidabilità dubito molto..) se succedesse. Tra l’altro questa bufala circola da moltissimi anni ormai e cambia a seconda del Paese dove si diffonde. Per esempio, secondo alcuni sarebbe autorizzata in Danimarca. Altre volte mi è capitato di sentir circolare la bufala a causa di proprietari che arrivano in clinica veterinaria convintissimi che la cagna sia stata “violentatata” perchè “cammina in modo rigido, e sa dottore, sono sicuro che qualcuno le ha fatto del male“. Vai poi te a spiegargli che magari tu come medico veterinario vedi dopo la visita chiaramente un problema ortopedico o alla colonna vertebrale, che ha tutt’altra causa (o per meglio dire, altre cause, visto che di solito molteplici fattori concorrono al problema).

La legge tedesca sulla caccia e il permesso di sparare a cani e gatti

Infine, la legge tedesca sulla caccia che permetterebbe di sparare a pochi metri dalle case e anche a cani e gatti: ciò è affermato nel link di un sito di un’associazione animalista tedesca che si batte contro la caccia, ma non c’è alcun link che permette di verificare che quanto affermano sia effettivamente presente nella legge. Legge che sono andata a leggere di persona, ovviamente in tedesco, e che non parla mai di alcuna autorizzazione a sparare a cani e gatti.
Chiaro, può succedere purtroppo, ma succede anche in Italia! Inoltre la legge è molto chiara sulle distanza da tenere dalle case: almeno 500 m (in Italia sono solo 200 m..in pratica il bue che dice cornuto all’asino!), inoltre il cacciatore se vuole passare per un terreno privato deve chiedere il permesso, anche se nessuno vi abita (come un campo coltivato, per esempio).
Oltretutto diverse zone sono interdette, tra cui tutti i sentieri e le strade “di campagna” e i “Naturschutzgebiet”, dei piccoli areali disseminati un po’ ovunque che sono aree per la protezione della natura: non sono dei parchi naturali, quelli sono molto più grandi, ma per esempio i parchi cittadini, o le aree in campagna dove si va a fare una passeggiata o un picnic, e credetemi ce ne sono parecchie.
Ecco il link alla legge tedesca: http://www.gesetze-im-internet.de/bjagdg/BJNR007800952.html

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