DISINFORMAZIONE ACCHIAPPACLICK “Altro che angelo, Desirée era solo una drogata”: l’ultima della Lucarelli – bufale.net

di Redazione-Team |

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DISINFORMAZIONE ACCHIAPPACLICK “Altro che angelo, Desirée era solo una drogata”: l’ultima della Lucarelli – bufale.net Bufale.net

Quando si scrive un virgolettato, ad esempio “Altro che angelo, Desirée era solo una drogata”, citandone espressamente l’autore, ad esempio Selvaggia Lucarelli, il minimo che si possa richiedere all’autore dell’articolo è che il virgolettato stesso sia qualcosa detto dall’autore e non una parafrasi indinniata ed indinniante che nulla ha a che spartire con la frase originale.

Così, quando ci è stato segnalato questo articolo de Il Primato Nazionale abbiamo fatto quello che avreste dovuto fare voi (a parte archiviarne una versione al momento della pubblicazione di questo articolo…): prima ancora di leggere il titolo acchiappaclick, cercarsi la fonte, leggere prima quella e stamparsela a fuoco in mente.

Avete fatto? Giovedì sera Selvaggia Lucarelli si produce in uno sfogo comprensibile.

Cercheremo, per le codine di paglia sventolanti all’ascolto, di riassumerlo con un linguaggio tecnico.

Postuliamo due soggetti, Tizio e Caio, col medesimo vissuto e le stesse esperienze di vita ai margini, e postuliamo che Tizio e Caio incontrino, in modi diversi ma accomunati dall’essere collegati alle loro esperienze di vita, una fine orribile e grottesca.

Se ancora vi è rimasto un briciolo di umanità nei vostri cuori bruciati dalle condivisioni a manetta, se non siete diventati dei tossicodipendenti della condivisione ossessiva sempre alla ricerca dello status-botta che condivido plachi i vostri tremori da astinenza, l’unica reazione possibile davanti alla fine orribile e grottesca di Tizio e Caio dovrebbe essere un sentimento di pietà e dolore per una vita finita in fretta.

Ma non è così: il vostro cuore ormai reso intossicato dalle condivisioni, vi porta dileggiare la morte di Tizio in ogni modo possibile, accusandolo di ogni aberrazione umana e godendo visibilmente della sua dipartita, il tutto strappandovi le vesti, cospargendo il capo di cenere e urlando il vostro dolore come le antiche prefiche, le donnette pagate per piangere il più rumorosamente possibile ai funerali altrui dinanzi a Caio.

Questo è, evidentemente, il senso dello status di Selvaggia Lucarelli, il fustigare una doppia morale che sconfina nel desiderio bulimico di avere qualcosa da condividere ad ogni costo.

E, naturalmente, chi ha visto la sua codina di paglia svolazzante chiudersi nella porta ne ha sentito dolore.

Il virgolettato su Desirèe attribuito a Selvaggia Lucarelli

Il virgolettato su Desirèe attribuito a Selvaggia Lucarelli

Ed è stato un momento eccellente per raccogliere le code di paglia e dargli catarsi.

La provocazione fa parte del Dna di Selvaggia Lucarelli, questo è risaputo. Però, è ovvio, c’è provocazione e provocazione. Quella di ieri, per esempio, a molti non è piaciuta affatto. Mentre è ancora in corso la caccia agli assassini di Desirée Mariottini, ecco che la Selvaggia nazionale se ne esce così su Facebook: «Quindi Cucchi che spacciava e si drogava vittima delle forze dell’ordine italiane era un tossico di merda, Desiree che era stata denunciata per spaccio e si drogava vittima di stranieri era un angelo volato in cielo. La doppia morale di tanti italiani».

Come detto, il commento facebookiano della Lucarelli ha finito per indignare moltissimi suoi follower. Una lettrice, per esempio, scrive: «Che paragoni fai, mi fa specie che sei una mamma… aveva solo 16 anni solo… 16 anni, una bimba. Vergognati!». E c’è anche chi cerca di smontare il paragone fatto da Selvaggia: «Ah non sapevo che Cucchi fosse stato drogato, stuprato e poi massacrato a coltellate». Qualcuno solleva anche dubbi sul movente politico del post: «Il tuo commento è privo di umanità per questa ragazza, forse sei una maglietta rossa anche tu, ma di fronte alla morte forse ci si dovrebbe dimenticare della fede politica».

Davanti a questi commenti (e altri ben più duri), alla fine la Lucarelli sbrocca: «I commenti a questo post (che non era neppure particolarmente criptico) sono una panoramica sconfortante dell’analfabetismo funzionale come piaga inestirpabile. Tocca rassegnarsi». Insomma, qui Selvaggia torna alle origini e alla spocchia tipica della sinistra: non sei d’accordo con quello che dico? Allora sei un analfabeta funzionale. E poi si lamentano che non se li fila più nessuno.

Noterete in questo articolo due cose che ci sentiamo di evidenziare:

  1. In nessuna parte dell’articolo viene mai detto che Selvaggia Lucarelli ha scritto, proferito o anche solo pensato la frase “Altro che angelo, Desirée era solo una drogata”. Ciò non corrisponderebbe al vero, non poteva essere scritto, eppure è stato fatto nel titolone in bella evidenza
  2. L’intero articolo si basa sui commenti indinniati di persone identificate come follower solamente perché hanno deciso di dimostrare di non aver capito un semplice status cercando lo stesso e attaccandone l’autrice.

Il che, denuncia una certa non conoscenza dei meccanismi di Facebook: di certo non basta per definirsi follower piantare grane in uno status pubblico, altrimenti noi stessi di Bufale potremmo sommare alle 200.000 anime che ci leggono  un numero almeno doppio di indinniati che passano di tanto in tanto, davanti ad un tema caldo, a dirci la qualunque ed il suo contrario.

E non è il “non concordare con Selvaggia Lucarelli” a fare di chi commenta dichiarando che la Lucarelli ha attaccato Desirée un analfabeta funzionale.

È la qualità dei suoi commenti.

Nell’esprimere solidarietà a Selvaggia Lucarelli per gli attacchi che sta ancora subendo sulla sua pagina, auspichiamo che almeno il titolo col virgolettato a lei attribuitole, e non corrispondente alla realtà dei fatti, sia corretto, rimosso o emendato.

EDIT: A pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo, ci perviene una nota della diretta interessata, Selvaggia Lucarelli, interpellata a caldo sulla vicenda incresciosa. E abbiamo correttamente virgolettato quanto lei stessa ci ha riferito

Ho linkato tra i commenti e anche su Twitter.

Querelerò alcuni profili e anche primato nazionale e il suo direttore

Restiamo in attesa degli sviluppi, e vi invitiamo ad essere civili nei commenti. Come vedete, l’incivilità non paga.

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