BUFALA ALLARMISMO Previsti terremoti nel Sud Italia

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
BUFALA ALLARMISMO Previsti terremoti nel Sud Italia Bufale.net

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Ci è stato segnalato il seguente articolo, riportante una tesi preoccupante

Attenzione: è partito un altro conto alla rovescia. Allarme rosso. Correva la primavera dell’anno 2012 e l’esperto di turno Alessandro Martelli, direttore del Cnr di Bologna annunciava pubblicamente – urbi et orbi – un terremoto del settimo grado della scala Richter nel Mezzogiorno d’Italia entro due anni. L’ingegnere ha confermato successivamente la sua predizione in audizione al Parlamento. Più recentemente (aprile 2013)
il capo della Protezione Civile,Franco gabrielli (già al vertice dei servizi segreti civili) ha ribadito la preoccupante tesi.

Ma i lettori del Sud non temano: tale articolo è, evidentemente, una bufala.
È infatti impossibile per la scienza moderna prevedere un terremoto con due anni di anticipo. L’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, interpellato al riguardo, ha infatti più volte ribadito che:

Cosa vuol dire in questo caso la parola “prevedere”? Si vuole qui intendere anno, mese, ora, luogo e magnitudo di una futura scossa di terremoto? In tal caso, gli americani, ad esempio, userebbero il termine “prediction”. Il termine “forecast”  indica invece una previsione approssimativa che ci dice intervalli di tempo, di spazio e di magnitudo entro i quali si può verificare con maggiore probabilità della media un evento sismico. Val la pena di fare questa premessa perchè possiamo ora rispondere alla domanda. La risposta è no, quando intendiamo previsioni del primo tipo. La risposta non può essere un “no” deciso nel secondo caso. Numerosi sono i precursori sismici, ossia  quelle anomalie di alcuni parametri geofisici, osservate prima di alcuni terremoti.  Un esempio di anomalia  potrebbe essere una quiescenza sismica ovvero l’assenza di terremoti per un determinato periodo di tempo in un’ area considerata sismica. Studi per l’identificazione di precursori sismici sono condotti anche in Italia, grazie alla collaborazione con esperti di altri paesi dove questo tipo di metodologia è già collaudata. Si tratta comunque di previsioni approssimative che non possono essere utilizzate per dare un allarme alla popolazione. Altri esempi di precursori sismici sono la variazione inconsueta della velocità delle onde sismiche, variazioni nel contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi, mutamenti nel livello delle acque di fiumi e di laghi, movimenti crostali.
Oltre ai fenomeni cosiddetti precursori è anche possibile attraverso l’ individuazione delle aree sismogenetiche, lo studio della loro sismicità storica e recente, dell’assetto tettonico e geologico, definire la pericolosità sismica del territorio in base alla quale adottare adeguate misure di prevenzione che possano ridurre gli effetti dei terremoti.

Per citare la sinossi, con una serie di interessanti domande e risposte fornite dal quotidiano La Stampa

Sappiamo come nascono i terremoti, dove si scateneranno e con che energia. Ma non l’anno, il mese e tantomeno il giorno in cui avverranno.

Ogni contrario appello è pertanto da ritenersi una bufala.
Difatti le prove fornite dal testo appaiono deboli: un richiamo al progetto HAARP, ormai chiuso e da sempre mirino di varie, ed indimostrate teorie, e la circostanza secondo cui la Protezione Civile avrebbe commissionato nel 2013

12 mila “soluzioni abitative in emergenza”, ovvero prefabbricati per terremotati

Ricordiamo ai lettori che l’equazione “soluzioni abitative di emergenza”=terremoto è del tutto fallace: ci sono purtroppo molte situazioni per le quali un numero urgente di cittadini possa ritrovarsi privo di una abitazione agibile.
Non solo terremoti, quindi, ma anche alluvioni, incendi, fenomeni metereologici e simili possono cagionare situazioni di pericolo.
Ed è normale che i preparativi per le emergenze avvengano in periodi in cui l’emergenza ancora non è nata: far partire gare d’appalto ed approvvigionamenti in modo tardivo potrebbe causare delle perdite di vite umane.
Per essere precisi, i dati relativi al bando citato sono liberamente reperibili qui, ed il Capitolato Tecnico, scaricabile sul sito in formato PDF con firma digitale, riporta una situazione incompatibile con un “Capitolato in base ai terremoti nel Mezzogiorno”, in quanto:

La fornitura, e la prestazione dei servizi ad essa connessi, è suddivisa in 3 (tre) lotti geografici così come di seguito riportati e gli Aggiudicatari di ciascun Lotto si obbligano ad accettare Ordinativi Principali di Fornitura ed eventuali Atti Aggiuntivi agli Ordinativi Principali di Fornitura emessi dalle Amministrazioni
fino a concorrenza del quantitativo massimo previsto per ciascun singolo Lotto e segnatamente:
– Lotto 1: Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna fino al raggiungimento di un numero massimo di S.A.E. pari a 6000 (seimila);
– Lotto 2: Regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo fino al raggiungimento di un numero massimo di S.A.E. pari a 6000 (seimila);
– Lotto 3: Regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna fino al raggiungimento di un numero massimo di S.A.E. pari a 6000 (seimila).
Il Fornitore può concorrere ad uno o più dei Lotti geografici.
La suddivisione in lotti comporterà l’istituzione di tre distinte graduatorie, e quindi la stipula di tre distinti Accordi Quadro, dei quali l’Amministrazione si avvarrà per la scelta dei contraenti in relazione alla propria localizzazione geografica.
In occasione del verificarsi di un evento calamitoso, a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza, il numero delle S.A.E. da fornire in base alle esigenze abitative sarà determinato preliminarmente alla stipula dell’Ordinativo di Fornitura.

si parla, evidentemente, dell’acquisizione di risorse per eventuali, e non ancora previsti, eventi calamitosi in tutta Italia.
Quindi ripetiamo ai nostri lettori l’invito alla calma: nessun evento nefasto è stato previsto in loro danno solo per tenerlo loro occulto.

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