ALLARMISMO BUFALA Iniziati contagi di tubercolosi in classe: vaccinazioni inutili, troppi profughi ammalatisi – bufale.net

di Shadow Ranger |

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ALLARMISMO BUFALA Iniziati contagi di tubercolosi in classe: vaccinazioni inutili, troppi profughi ammalatisi – bufale.net Bufale.net

Esiste un mezzo rapido per trasformare la mera disinformazione in allarmismo e bufala, ottenendo likes e condivisioni. Basta spingere l’acceleratore su una notizia, gonfiarla, pomparla ed inserire una serie di parole chiave facilmente viralizzabili, come ad esempio vaccinazioni e profughi, e la tanto temuta Tubercolosi in Brianza.

Si sa, il sentimento antivaccinista è diffuso nella popolazione e sovente trae linfa vitale da bufale di ogni genere, ed anche un certo afflato contro l’immigrazione fa sempre big like.

Siamo ad un passo dalla bufala definitiva, aspettando il giorno in cui un viralizzatore in cerca di big likes inventerà una storiella a base di profughi vaccinati in una scuola in India dove le maestre molestatrici insegnano il Gender ed i Marò vi sono ingiustamente detenuti.

Per ora Tg-Quotidiano si porta avanti e tira fuori un canovaccio di “tubercolosi in brianza” (con tanto di pomposo titolo Cronache dell’Invasione) per il quale non possiamo neanche più usare il termine disinformazione perché ogni parvenza di verità è stata del tutto travisata e modificata per inserire, forzosamente, le parole chiave del momento.

Iniziati contagi di tubercolosi in classe: vaccinazioni inutili, troppi profughi ammalatisi

In Brianza: studente colpito da tubercolosi polmonare, l’intera classe in ospedale per escludere eventuali contagi. L’incubo dell’infezione è stato registrato in una scuola media della città, ad alto tasso di immigrati, e dopo la segnalazione del caso all’autorità sanitaria, l’Agenzia di tutela della salute ha disposto che l’intera classe – professori compresi oltre ai familiari del ragazzo – si presentasse all’ospedale di Desio per sottoporsi al test di Mantoux per evidenziare l’eventuale infezione tubercolare. In caso di risposta positiva è necessaria, poi, una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare.

La situazione, dicono, è sotto controllo anche se l’attenzione da parte dell’Ats Brianza resta alta considerata l’alta contagiosità della malattia che si trasmette mediante un batterio tramite starnuto, saliva o colpo di tosse.

L’astuzia dei nostri amici viralizzatori è senz’altro duplice. Innanzitutto, la notizia della “tubercolosi in Brianza” è presa di peso da Il Giorno, ma aggiungendovi, a forza e senza costrutto, staffilate contro i nuovi feticci del Popolo della Rete, gli immigrati e i vaccini, non contenuti in alcun modo nell’articolo originale.

Solo il Secolo di Italia parla di “studenti nati all’estero”: ma solo una mente ossessionata dall’equazione evidentemente di parte “straniero uguale profugo” e da questo ottenebrata potrebbe decidere che solo il profugo sia, per definizione “nato all’estero”.

Peraltro TG-Quotidiano, allo scopo di costruire la bufala virale dei pericolosi “profughi che portano la tubercolosi in brianza”, ha furbescamente ritagliato dall’articolo originale un pezzo essenziale.

E comunque non tutte le persone contagiate si ammalano: mediamente solo il 10-15% degli infettati sviluppa la malattia. In Brianza lo scorso anno i casi di tubercolosi sono stati 80, in linea con l’andamento dell’infezione negli ultimi otto anni, escludendo i picchi del 2008 (132 casi) e 2010 (118)

Persino la foto in realtà non è del caso in esame, e tampoco rappresenta la “tubercolosi in Brianza”, ma è una foto stock che due vecchie conoscenze, non a caso TG-Quotidiano e VoxNews riciclano per ogni singolo caso di Tubercolosi di cui trattano

Le foto della "tubercolosi in Brianza"

Articoli da cui è tratta la foto stock

In seconda battuta, la duplice astuzia di chi ha diffuso questa notizia sta nel diffondere l’allarme  tubercolosi in Brianza (cosa non priva di conseguenza) e omettere la smentita arrivata immediatamente dopo.

Il test di Mantoux, dicemmo molte bufale fa, è noto infatti per restituire una serie di falsi positivi.

Non fa eccezione questa notizia, dove

Varedo (Monza e Brianza) 19 settembre 2018 – “Al momento nessuno ha manifestato la malattia e non c’è alcun pericolo igienico-sanitario”. Il Servizio di sorveglianza malattie infettive dell’Agenzia di tutela della salute di Monza conferma che quello dello studente colpito da tubercolosi polmonare è “un caso isolato”. La segnalazione è arrivata dall’ospedale all’Ats per un ragazzo che frequenta la scuola media Maria Gaetana Agnesi di via Aquilino a Varedo e che tra luglio e agosto ha manifestato i sintomi della tubercolosi. Immediatamente ha iniziato il ciclo di terapia che è ancora in corso ma ormai, assicurano da Ats, “non è più contagioso e può frequentare scuola e luoghi pubblici senza alcun rischio”.

In ogno caso, trattandosi di uno studente l’autorità sanitaria ha rintracciato tutti i compagni di classe, i professori e il personale della scuola che erano entrati in contatto con il giovane paziente, invitandoli a presentarsi in ospedale a Desio per effettuare una serie di controlli. Lunedì mattina, i venti compagni e cinque tra professori e bidelli sono stati sottoposti al test di Mantoux per evidenziare l’eventuale infezione tubercolare. In caso di risposta positiva è necessaria, poi, una radiografia toracica per verificare la presenza della malattia a livello polmonare. “Gli esiti definitivi si avranno entro la fine della settimana”, fanno il punto da Ats. Confermando che la situazione è sotto controllo. Appena è stato accertato il caso di tubercolosi sono stati informati i genitori dei compagni e tutte le persone interessate, ed è stata avviata una inchiesta epidemiologica che ha escluso non soltanto la necessità di interventi igienico-sanitari all’interno della scuola ma anche la diffusione del batterio.

Ricapitolando: non c’è alcun contagio, il ragazzo non è un “profugo pericoloso”, è un solo ragazzo che peraltro non è più contagioso, non c’entrano i profughi, non c’entrano i vaccini, e continuare a diffondere una notizia già smentita è un grave caso di allarmismo, che diventa facilmente bufala quando i dati vengono piegati ben oltre il limite della disinformazione.

Potete cessare di creare un simile allarmismo.

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