Green Pass Indefinito dopo terza dose: no novax, non significa “a vita, non lo tolgono più”

di Bufale.net Team |

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Green Pass Indefinito dopo terza dose: no novax, non significa “a vita, non lo tolgono più” Bufale.net

Green Pass Indefinito dopo terza dose: e ci tocca anche dedicare un pezzo a spiegare le elementari regole della logica e della grammatica.

Innanzitutto, il fatto che “Green Pass Indefinito” non significa che il Green Pass non andrà più via e il suo uso sarà esteso. Ma semplicemente finché non vi saranno evidenze scientifiche (se mai vi saranno) sull’utilità a tutti della quarta dose, è uno straordinario esercizio di futilità far scadere il Green Pass a chi ha tre dosi.

Cosa che a questo punto comporterebbe il dover spiegare al cittadino che non vi era alcuna evidenza scientifica riguardo la sua immunizzazione, e che non esiste alcuna dose ulteriore da dargli.

Al momento quindi, salvo per i fragili, la dose booster è l’ultima raccomandata.

Green Pass Indefinito dopo terza dose: no novax, non significa “a vita, non lo tolgono più”

E questo lo sapevamo. Semplicemente spieghiamo ai nostri amici novax che a fronte di una scadenza indicata a sei mesi nel periodo in cui si discuteva sulla quarta dose, siamo arrivati ad un problema logico.

Abbiamo avuto persone, specialmente tra medici, infermieri e fragili, che hanno effettuato la dose booster o la terza dose quasi sei mesi fa, e rischiano di trovarsi in una situazione definibile solo con la parola inventata dall’autore e divulgatore Leo Ortolani nel 2013: il frazzo.

Una situazione di incertezza e indeterminatezza assoluta, il “Non posso né scendere, né salire” di Aldo del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

La soluzione è il Green Pass “Indefinito” (non illimitato).

Abbiamo già visto in passato come spesso ai novax piaccia farsi belli col Senno di Poi. Senno di Poi, che al contrario della scienza, ha una visione acutissima di 10, anzi di 20 o 30 decimi, ma funziona solo quando devi descrivere eventi che sono già accaduti, perché la visione novax del presente scende fino al livello della miopia più grottesca.

Abbiamo avuto modo di spiegarvi come due anni fa nessuno avrebbe previsto non solo la Pandemia più importante degli ultimi cento anni, ma anche cose come la Variante Omicron a rimestare un pentolone che sembrava sedimentarsi.

Nessuno avrebbe previsto il numero di vaccini disponibili e la loro diffusione nel globo, nessuno avrebbe previsto una serie di dati che non significa “improvvisare”, ma navigare in un mare sconosciuto, ma avendo comunque a disposizione mappe, bussole e sestanti.

La durata “prevista” dell’istituto del Green Pass

Anche su questo, la durata prevista dipende sostanzialmente dalla Pandemia.

Al momento il Green Pass dovrebbe esistere fino al 30 Giugno 2022, con possibilità di una proroga al 30 Giugno 2023 secondo le attuali evidenze pandemiche.

Partiamo da un requisito: il Green Pass è vincolato all’esistenza della Pandemia. Finché saremo in Pandemia, bisognerà vaccinarsi, rispettare il distanziamento sociale, una rafforzata igiene e tutto il necessario perché la Pandemia infine ci lasci col minor numero di vittime possibili.

Una pandemia, abbiamo visto in passato, non si spegne come un interruttore, istantaneamente, ma lentamente, come ruotare un dimmer molto, molto lentamente per potare una lampadina da una luce intensa al buio.

Al momento, se non vi saranno ulteriori elementi imprevedibili, la durata globale del Green Pass è presuntivamente fissata a Giugno 2023.

Fino a quel momento non si può continuare a iniettare dosi senza un costrutto, ma solo effettuare le vaccinazioni che le attuali evidenze scientifiche raccomandano.

Nel nostro caso due dosi più booster per la popolazione generale, due per i bambini, tre, probabilmente quattro nel prossimo futuro, ai fragili.

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