Gli art. 106 e 107 della Carta delle Nazioni Unite riscritti in salsa Putin

di Bufale.net Team |

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Gli art. 106 e 107 della Carta delle Nazioni Unite riscritti in salsa Putin Bufale.net

Gli art. 106 e 107 della Carta delle Nazioni unite riscritti in salsa Putin: questo il resoconto di un post virale che porta agli estremi la propaganda delle #fontirusse in un sillogismo perverso.

Sappiamo che per la propaganda Russa la guerra non è guerra, ma “operazione speciale di denazificazione“. Sappiamo anche benissimo che il corollario su cui si poggia l’intero megafono della propaganda filorussa e delle Troll Farm si basa su una ipotesi che diventa base di un assurdo e antigiuridico sillogismo.

Se per i Russi l’Ucraina è un immondo vespaio di nazisti mutanti stregoni nazigay che comandano le rune magiche di Hollywood e dei vaccini che li rendono fascistissimi Superman animati da un irriducibile odio per il comunismo sovietico che li spinge a ribaltare carri armati a mani nude per distruggerne la corazza e inseguire mezzi militari a piedi, e tale è la premessa maggiore, la premessa minore diventa che “le Disposizioni transitorie di sicurezza” della Carta delle Nazioni Unite consentirebbero alla Russia di fare letteralmente un po’ quel che ca**o gli pare, invadendo, bombardando e distruggendo qualsiasi stato desideri.

Gli art. 106 e 107 della Carta delle Nazioni unite riscritti in salsa Putin

Gli art. 106 e 107 della Carta delle Nazioni unite riscritti in salsa Putin

Cosa che, ovviamente non è così.

Ovviamente la narrazione in alcune condivisioni WhatsApp e Telegram tipiche dei gruppi ispirati alle modalità delle #fontirusse viene arricchita di una fake news nella fake news.

Ovvero la teoria assurda secondo cui Antonio Gutierrez in persona sarebbe stato colpito da questo vero e proprio “life hack”, dichiarandosi incapace di fermare l’operazione speciale.

Ovviamente è una contorta fake news.

Gli art. 106 e 107 della Carta delle Nazioni unite riscritti in salsa Putin

Una serie di premesse sono d’obbligo: il diritto internazionale in prima battuta non funziona come il penale.

Se io cittadino violo le leggi di uno stato, vengo sanzionato con pene pecuniarie o detentive. Se io, stato, violo un accordo, non vengono ad arrestarmi il Colosseo, pignorarmi il Mausoleo di Adriano o prendersi le monetine della Fontana di Trevi.

Il diritto Internazionale funziona sotto forma, per esprimersi in modo semplificato, di un accordo tra pari. Un “club di stati” che si danno delle regole unificate di cooperazione per spontanea adesione. Club che, come ogni club ha delle regole. Regole che ovviamente vanno interpretate. E che non comprendono in alcun modo dare alla Russia il diritto di bombardare stati sovrani per risibili motivi con l’equivalente giuridico del “Life Hack” di ordinare ingredienti a parte da Starbucks per mimare i drink più costosi.
Gli articoli incriminati sono

Capitolo XVII: Disposizioni transitorie di sicurezza
Articolo 106
In attesa che entrino in vigore accordi speciali, previsti dall’articolo 43, tali, secondo il parere del Consiglio di Sicurezza, da rendere ad esso possibile di iniziare l’esercizio delle proprie funzioni a norma dell’articolo 42, gli Stati partecipanti alla Dichiarazione delle Quattro Potenze, firmata a Mosca, il 30 Ottobre 1943, e la Francia, giusta le disposizioni del paragrafo 5 di quella Dichiarazione, si consulteranno tra loro e, quando lo richiedano le circostanze, con altri Membri delle Nazioni Unite in vista di quell’azione comune necessaria al fine di mantenere la pace e la sicurezza internazionale.

Articolo 107
Nessuna disposizione del presente Statuto può infirmare o precludere, nei confronti di uno Stato che nella seconda guerra mondiale sia stato nemico di uno dei firmatari del presente Statuto, un’azione che venga intrapresa od autorizzata, come conseguenza di quella guerra, da parte dei Governi che hanno la responsabilità di una tale azione.

Come vedete, in nessuna parte si dichiara che la Russia ha il “diritto” di dare del nazista a qualcuno e invaderlo.

Bensì si tratta di consultarsi tra di loro per una serie di circostanze dove la pace e la sicurezza siano in pericolo e decidere per l’azione militare.

Un paragone adeguato è un club privato che consenta ai consociati di prendere azione in caso soggetti che minaccino lo stesso club, ad esempio invadendo ripetutamente il cortile dello stesso.

E ritenere che uno dei soci possa presentarsi al club con una TV al plasma appena rubata al vicino urlando

“Il mio vicino di casa era un pericoloso nazista, quindi gli ho fatto scoppiare gli organi interni prendendolo a bastonate e gli ho rubato tutto quello che aveva, voi del club non dovete fare niente contro di me, anzi prendete un badile e aiutatemi a occultare il cadavere perché il nostro regolamento dice che se non mi aiutate ci sono botte pure per voi!”

Ovviamente la cosa non funziona così. Della questione si sono occupati i colleghi fact checker di Facta, che hanno raccolto i pareri di diversi esperti.

Contattato dai colleghi di Afp, Mathias Forteau, professore di diritto pubblico all’Università di Nanterre di Parigi, membro del Centro di diritto internazionale di Nanterre (Cedin) eletto anche alla Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite per il periodo 2023-2027, ha chiarito che «questa interpretazione degli articoli 106 e 107 della Carta non ha senso». Forteau ha spiegato che l’articolo 107 fa riferimento alla seconda guerra mondiale e alle azioni compiute come conseguenza «di quella guerra». L’esperto ha precisato che l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia non ha nulla a che fare con la seconda guerra mondiale.
Inoltre, sempre ad Afp, Alexandra Novosseloff, ricercatrice associata di scienze politiche al Centro Tucidide (Centre Thucydide) dell’Università di Parigi-Panthéon-Assas e specialista del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, ha spiegato che i due articoli della Carta riguardano una situazione che non esiste più, cioè quella «tra l’entrata in vigore della Carta (dopo la ratifica da parte degli Stati) e l’istituzione di disposizioni che consentano l’unione delle forze (articolo 43)». Proprio su questo aspetto, l’Assemblea generale della Nazioni unite aveva approvato nel 1995, con voto favorevole anche da parte della Russia, una risoluzione in cui si affermava espressamente che l’articolo 107 è diventato obsoleto.

Risoluzione ricordata da Patrick Rosenow, caporedattore della rivista delle Nazioni Unite, che ha per Correctiv aggiunto che la soppressione dell’articolo 107, come anche del 106, è stata proposta più volte nell’Assemblea generale delle Nazioni unite in quanto non più attuali, ma finora non è mai stata approvata perché si tratta di un processo molto difficile e lungo.

Noterete la fortissima ironia della Russia che richiede la cancellazione di un articolo che poi le #fontirusse esibiscono tronfie e fiere come un Life Hack del diritto internazionale.

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