Giorgia Meloni col ciondolo massonico: il complotto attacca la Meloni

di Bufale.net Team |

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Giorgia Meloni col ciondolo massonico: il complotto attacca la Meloni Bufale.net

Giorgia Meloni col ciondolo massonico è una fake news sia nuova che vecchia. Vecchia perché ancora prima di essere premier in pectore, ancora prima di essere candidata, Giorgia Meloni era stata vittima di Photoshop a dir poco creativi. Nuova perché, come da proiezione basata sul rapporto EDMO del mese di Agosto, avevamo previsto una serie di attacchi contro i premier europei accusati di “atlantismo” e opposizione alle politiche aggressive di Putin e stanno arrivando. Puntuali come un orologio svizzero.

Giorgia Meloni non ha fatto neppure in tempo a insediarsi e sono partite le fake news in suo danno

Giorgia Meloni col ciondolo massonico: il complotto attacca la Meloni

Giorgia Meloni col ciondolo massonico: il complotto attacca la Melon

Poche idee e ben confuse che accusano Giorgia Meloni di far parte dei Poteri Forti, dell’Istituto Aspen e di indossare “simboli ebraici che sono massoni”.

Ma anche no

La foto è un falso

Come avevamo rilevato precedentemente, la foto è un falso plateale.

La foto originale arriva dai meandri di Geocities, servizio di hosting gratis ormai chiuso diviso in “città virtuali”, spesso organizzate dagli utenti in tematiche di interesse.

Parliamo di una pagina archiviata nel lontano anno 1999, quando una giovanissima Giorgia Meloni era una appassionata di fantasy e musica irlandese, con un occhio di riguardo al Signore degli Anelli, che rende la sua elezione a ridosso dell’uscita su Prime Video di “Rings of Power”, la miniserie dedicata al passato di Galadriel regina del Lorien, ancora più sorprendente. Nonché giustifica il ricorso dell’amico Pino Insegno a metafore relative a Tolkien nella campagna elettorale: Giorgia Meloni non ha fatto mai mistero di esserne una fan. Come molti.

Nel 1999 naturalmente non c’era Facebook: le “città tematiche” di Geocities erano la cosa più simile che un appassionato poteva avere, come sapranno tutti i coetanei dell’ormai certo futuro Premier.

L’appassionato apriva una sua pagina Geocities, priva di tutti i “fronzoli” delle pagine moderne e dell’interazione di Facebook ma non meno efficaci, caricava delle foto e una serie di link legati al suo interesse (una specie di Linktree prima che Linktree andasse di moda) e indicava i servizi di messaggeria, Usenet (un sistema di dialogo pubblico asincrono, erede delle BBS e antesignano dei Forum) e chat testuali dove era reperibile per parlare delle sue passioni.

La foto “ritoccata”, priva del ciondolo posticciamente attaccato, campeggiava al centro della pagina di “Parigi 5266”, di una ragazza che usava il nickname (tutti ne avevamo uno) “Draghetta” per discutere del Fantasy e di Tolkien sui canali IRC del server “Undernet” e sul canale Usenet alt.fan.dragons (canale della gerarchia in lingua inglese dedicato alle opere fantasy contenenti draghi).

In tempi in cui il sito personale veniva leziosamente chiamato, dalla stessa Geocities, “appartamento virtuale” avere una pagina nominativa era come avere un account Facebook. Dal quale purtroppo estrapolare foto usate per scopi non idonei, come in questo caso.

La Stella di Davide non è il simbolo massonico

La Stella di Davide, o “Scudo di Davide” è un simbolo tradizionalmente legato all’ebraismo, adottato quindi nella stessa bandiera di Israele come simbolo di appartenenza e usato in era Nazista per identificare e discriminare i cittadini di fede ebraica.

Totalmente diverso dal simbolo della “Squadra e Compasso” che, inutile anche specificare non rappresenta un Esagramma ma una squadra e un compasso aperti e poggiati l’uno sull’altro, simbolo della “Libera muratoria” che sarebbe diventata la massoneria.

Appunto, due strumenti usati da muratori e artigiani per esprimere signoria nella loro arte e sulla capacità di creare.

La “Stella di David Ebraica” non è quindi un simbolo massonico e non è sovrapponibile al simbolo della Squadra.

Il ritorno dell’Istituto Aspen

È da Febbraio sì, ma del 2021, che nel mondo del complotto appare la teoria di Giorgia Meloni parte dell’Istituto Aspen. Semplicemente, è ora compatibile con la visione filorussa che divide il mondo in “eredi del glorioso Stalinismo che ha salvato il mondo dal nazista portando alta la bandiera sovietica” e “Occidente cattivo, fascista, nazista, massone che vuole distruggere la Russia con la Russofobia, cancellarne per sempre la cultura e perpetuare i Poteri Forti” da un lato.

L’Istituto Aspen è un “think tank”, un’associazione di esperti in varie materie, tra cui la materia politica che si prefigge scopi filantropici e l’esame dei problemi del mondo reale.

È quindi una totale ovvietà per niente complottistica il fatto che il leader dell’attuale forza di centrodestra maggioritaria in Italia, nonché tra i rappresentati primari del centrodestra Europeo sia considerabile una persona “perita in materia” e quindi associata nella stampa a un Think Tank.

Senza scomodare massoneria e poteri forti.

Specialmente a colpi di Photoshop brutto.

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