Focolaio all’RSA Beggiato di Conselve, “alcuni con terza dose”: cosa non capiscono alcuni articolisti

di Luca Mastinu |

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Focolaio all’RSA Beggiato di Conselve, “alcuni con terza dose”: cosa non capiscono alcuni articolisti Bufale.net

Cosa non hanno capito gli articolisti di How to do For? È vero che è scoppiato un focolaio all’RSA Beggiato di Conselve ed è altrettanto vero che molte delle persone colpite avevano ricevuto la terza dose. Ciò che certi articolisti si ostinano a non capire è che viviamo in un mondo social frequentato da persone impressionabili: la formula del “contagiato nonostante il vaccino” spaventa i lettori già incerti se salvare loro stessi e il prossimo sottoponendosi al vaccino, e soprattutto pone in evidenza un fatto ovvio del mondo della medicina. Non esiste vaccino che copra al 100% dal contagio, ma l’immunizzazione può garantire protezione totale contro la sintomatologia più grave della malattia che si vuole combattere.

Nessuna sorpresa, solo un “bel” titolo

“Bomba in Italia, scoppia maxi focolaio: la maggior parte aveva la terza dose”. Così titola Howtodofor per parlare del focolaio scoppiato in una RSA di Conselve. Cos’è successo?

7 operatori sono risultati positivi al Covid, e insieme ad essi anche 59 ospiti, 3 dei quali ricoverati non gravi di cui 2 sono già stati dimessi. Sì, tutti i 59 ospiti contagiati avevano ricevuto la terza dose. Com’è stato possibile il contagio?

Ce lo spiega la stampa locale sulle pagine di Prima Padova. Gli ospiti avevano ricevuto la terza dose solamente una settimana prima e “sarebbero serviti 14 giorni affinché la terza dose facesse effetto”. Con la pandemia, infatti, dovremmo aver imparato tutti che l’immunizzazione di un vaccino non inizia subito dopo la somministrazione, bensì dal 7° al 14° giorno dopo l’inoculazione. Il direttore della RSA Antonio Rizzato ha riferito alla Rai che la situazione è sotto controllo.

Perché acchiappaclick?

Parliamo di acchiappaclick perché il titolo scelto da Howtodofor può fuorviare il pensiero dei lettori impressionabili, che potrebbero convincersi dell’inefficacia del vaccino e dunque della terza dose. Si tratta, piuttosto, di tempistiche: l’immunizzazione non era ancora iniziata, per questo gli ospiti hanno contratto il Covid-19.

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