Fedez risponde a Renzi dopo l’appello a Chiara Ferragni: “Triste chiedere un dibattito a mia moglie”

di Luca Mastinu |

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Fedez risponde a Renzi dopo l’appello a Chiara Ferragni: “Triste chiedere un dibattito a mia moglie” Bufale.net

La querelle non si ferma, e in ultima (forse) battuta Fedez risponde a Renzi dopo l’appello inviato dall’ex premier a Chiara Ferragni. Federico Lucia lo fa dalle stories su Instagram, e il video viene ripreso dalle testate nazionali.

Al principio era Chiara Ferragni contro Renzi e Italia Viva

Tutto è iniziato nella giornata di ieri, martedì 6 luglio, quando sui quotidiani è rimbalzata la notizia già nota da domenica secondo la quale Italia Viva ha proposto una modifica al testo del ddl Zan per arrivare a una legge meno divisiva e più vicina a un emendamento presentato l’anno scorso dal deputato Ivan Scalfarotto. L’atteggiamento del partito di Renzi, e di Renzi stesso, è stato accolto con favore da Matteo Salvini e un po’ meno dai sostenitori del disegno di legge.

Tra questi sostenitori c’era Chiara Ferragni, che nelle stories di Instagram aveva scritto “fate schifo” per commentare la proposta di Matteo Renzi. Quest’ultimo le aveva risposto sui social:

Fedez, puntualmente, aveva risposto:

In sostanza, Matteo Renzi aveva proposto un confronto pubblico a Chiara Ferragni, e su Facebook le aveva rivolto un appello dal testo più lungo:

Chiara Ferragni entra nel dibattito sulla Legge Zan dicendo ai suoi 24 milioni di follower: “Che schifo che fate politici”, con la mia faccia.
Ho sempre difeso Ferragni da chi la criticava quando postava dagli Uffizi o da chi vorrebbe minimizzare il ruolo degli influencer. Lo faccio anche oggi.
Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa. Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista.
Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi.
Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito.
[…]
La politica è serietà, passione, fatica: non è un like messo per far contenti gli amici.
Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono.
Se chiara Ferragni vuole conoscere come funziona il voto segreto al Senato, ai sensi dell’articolo 113.4 del Regolamento, io ci sono.
Se Chiara Ferragni vuole discutere, criticare, approfondire io ci sono.
Ma sia chiaro.
La politica, cara Ferragni, è un’attività nobile e non fa schifo.
E la politica si misura sulla capacità di cambiare le cose, non di prendere i like.
[…]
Sono pronto a un dibattito pubblico con la dottoressa Ferragni, dove vuole e come vuole. Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio. Se ha questo coraggio, naturalmente.

Fedez risponde a Renzi

Anche a questo giro Fedez risponde a Renzi, una presa di posizione giustificata già nella giornata di ieri – “Quando toccano mia moglie devo intervenire” – e lo fa su Instagram. Il rapper e imprenditore, in primo luogo, contesta il ruolo svolto dai giornalisti (qui un articolo riassuntivo di Adnkronos), dagli intellettuali e dei politici che “per darci degli stupidi mettono sullo stesso piano il pensiero di Chiara Ferragni e quello della politica italiana”.

E ancora:

Non colgono la differenza: Matteo Renzi è un politico pagato dagli italiani per rappresentarli, Chiara Ferragni non grava sulle tasche degli italiani. È un’imprenditrice che esprime il suo pensiero e può permettersi di esprimere anche un pensiero banale. La cosa che fa capire il livello basso della politica italiana è un politico come Matteo Renzi che chiede un dibattito pubblico a Chiara Ferragni, questa è la cosa triste.

A quel punto Fedez dà appuntamento alle 18:30 sui suoi canali social per un incontro con Alessandro Zan con la domanda: “Matteo Renzi ci tiene davvero al Ddl Zan o è il para**lo che ha sempre dimostrato di essere in questi anni di politica italiana?”. Con queste parole Fedez risponde a Renzi e si deduce – fino a prova contraria – che anche Chiara Ferragni declini l’invito del leader di Italia Viva a un confronto pubblico.

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