Falsa attribuzione al Professor Walter Pascale su ibuprofene, farmaci anti ECA II e Coronavirus

di Redazione Bufale |

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Falsa attribuzione al Professor Walter Pascale su ibuprofene, farmaci anti ECA II e Coronavirus Bufale.net

Occorre stoppare immediatamente le condivisioni di una catena che quest’oggi sta vedendo protagonista il Professor Walter Pascale, a proposito del presunto legame tra antinfiammatori come l’ibuprofene, vari farmaci anti ECA II ed il Coronavirus. In mattinata abbiamo analizzato il testo in questione, nel quale sono stati citati alcuni pazienti giovani in Francia, il qui quadro clinico sarebbe compromesso dopo l’infezione soprattutto per la precedente assunzione di farmaci che avrebbero agevolato il virus.

La smentita sulla catena riguardante il Professor Walter Pascale

Come ha riportato Open, il professor Walter Pascale dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano in giornata ha smentito categoricamente che le affermazioni del post in circolazione su Facebook e WhatsApp siano state diffuse da lui. Per tale ragione, si è già attivato a denunciare presso le autorità i responsabili dell’accaduto. Entrando poi nel merito di questa vicenda, va premesso che il prof. Walter Pascale sia un ortopedico.

Al contempo, abbiamo raccolto ulteriori informazioni sul contenuto in sé del messaggio virale. Ad oggi, non c’è alcuna evidenza riguardo una sovraespressione del recettore ACE-II dovuta all’infezione dal Coronavirus SARS-CoV-2. Un recente studio pubblicato a febbraio 2020 ha dimostrato che non c’è differenza di espressione di questo recettore tra sesso maschile e sesso femminile né per età inferiore/maggiore ai 60 né tra razza asiatica e caucasica. Tuttavia è stata trovata una aumentata espressione dei recettori ace-2 in soggetti asiatici di sesso maschile fumatori rispetto agli stessi asiatici non fumatori, cosa non confermata nei caucasici.

Piuttosto è noto in letteratura che i fumatori presentano una aumentata espressione di questo recettore a livello alveolare dovuto al danno cronico legato al fumo di sigarette e questo spiega il loro aumentato rischio di sviluppare una patologia (covid-19) più grave rispetto ai non fumatori. Chi assume farmaci antipertensivi come ACE inibitori e sartani DEVE continuare ad assumerli perché non ci sono evidenze (al momento) che suggeriscano un aumento del rischio di sviluppare patologia polmonare e anzi alcuni studi eseguiti su animali (non ancora dimostrato su umani) sembrano invece mostrare un effetto protettivo di questi antipertensivi per la covid-19.

Riguardo gli antiinfiammatori, non c’è nessun lavoro scientifico pubblicato ad oggi che dichiara che assumere ibuprofene e farmaci anti ECA II peggiori l’andamento della patologia. L’ibuprofene in generale è sconsigliato in stati di disidratazione come può essere una febbre alta con diarrea (cosa che fa il cov) perché determina uno squilibrio vascolare a livello renale (senza scendere nei dettagli) che crea sofferenza renale e per questo motivo si consiglia di usare sempre in prima battuta il paracetamolo e l annuncio del ministro francese è semplicemente un consiglio di buona norma, in attesa di ulteriori studi.

Uno studio pubblicato su uno dei giornali più importanti al mondo (The Lancet) riporta un’aumentata espressione di ACE-II in pazienti diabetici, ipertesi in trattamento con sartani e ace-inibitori, assunzione di ibuprofene e tiazolidinedioni. Gli stessi autori però concludono dicendo che in assenza di certezze può essere ragionevole valutare, caso per caso, una modifica alla terapia antipertensiva, sostituendo sartani e ace-i con calcio antagonisti che invece non aumentano l’espressione di ACE-II. Insomma, ora ne sapete di più sulla falsa attribuzione di un messaggio WhatsApp al Professor Walter Pascale, ma anche di ibuprofene e farmaci anti ECA II.

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