Facebook e YouTube censurano la vittoria di Trump e altre bufale elettorali

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
Facebook e YouTube censurano la vittoria di Trump e altre bufale elettorali Bufale.net

Le elezioni USA 2020 saranno ricordate a lungo come le più divisive della storia di sempre. La “vittoria di Trump anticipata”, i dubbi sui brogli elettorali, i voti da ricontarsi… sostanzialmente non abbiamo visto niente di diverso da quello che accade nelle solite elezioni di una delle più importanti democrazie del Mondo Occidentale.

Seriamente: non siamo fermi anche noi, ogni tornata elettorale, al palo delle bufale sulla matita copiativa, delle bufale sul voto via posta e dei pacchi di voti che ogni candidato rivendica fiero per l’uno e per l’altro?

Seguite i nostri link: tutto questo l’abbiamo già visto. Tutto questo l’abbiamo già fatto. Tutto questo fa parte delle regole del gioco. Questa volta però il cerino viene lanciato nella tipica polveriera.

Andiamo quindi con ordine

Facebook e YouTube censurano la vittoria di Trump

Prima segnalazione della giornata: la giornalista di una rete televisiva pro-Trump, Christina Bobb, annuncia la vittoria di Trump. In deciso anticipo sul conteggio dei voti, che continua mentre stiamo redigendo l’articolo.

Peraltro lo fa con un video pubblicato un po’ ovunque dal titolo

Trump won. MSM hopes you don’t believe your eyes

Trump ha vinto. I media mainstream sperano che tu non voglia crederci

Il video viene repentinamente rimosso da Twitter e Facebook e demonetizzato su YouTube.

Censura del Mainstream? Ovviamente no.

“Il conteggio dei voti è ancora in corso”, si legge nel messaggio che compare nelle due app. “Il vincitore delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 non è ancora noto”.

Dichiarano Facebook e Twitter, precisando ad ANSA

“Non consentiamo la pubblicazione di inserzioni su contenuti che minano la fiducia nelle elezioni con informazioni dimostrabilmente false”.

Con tutto il rispetto per la Bobb, ovviamente il titolo clickbait dato alla condivisione per i social induce all’inganno il lettore, trasformando quella che è una aspirazione degli elettori di Trump (i dadi sono ancora nel bussolotto. Lo saranno ancora a lungo, dato il numero ingente di voti da contare) in un specie di dato di fatto.

Ci sia consentito un esempio un po’ blasfemo. Riportiamoci con la mente agli anni della nostra infanzia, agli ultimi cinque minuti della finale tra la Muppet di Mark Lenders e la New Team di Oliver “Holly” Hutton, quindi in Holly e Benji.

Immaginiamo che Maki, innamorata storica di Mark Lenders, decida, dinanzi alla scena di Ed Warner davanti alla porta vuota della New Team, con una difesa assente e Benji infortunato in campo senza rimpiazzo, di sentenziare che la partita è finita.

Al momento, Muppet e New Team sono quasi al pareggio (necessario per la Muppet), Ed Warner sicuramente segnerà perché in tiro a porta vuota non lo puoi mancare, siamo agli ultimi 5 minuti di gioco, tanto vale chiuderla lì.

E invece no: in quei cinque minuti può capitare di tutto, e rendere l’invito di Maki a stappare la gazzosa buona per Mark Lenders una bufala.

Infatti Tom Becker si schianta di faccia contro il palo della porta per intercettare la palla, Holly dribbla tutta la Muppet terrorizzando fisicamente Danny Mellow impietrito davanti alla rimonta e nonostante i tentativi di Lenders di recuperare la palla e di Ed Warner di tornare alla porta in tempo, Holly segna il goal della vittoria a pochi secondi dal fischio di fine partita, la Muppet ha perso, Maki anticipando una possibile realtà ha suo malgrado mentito, passando dalla post-verità al post-debunking.

Tutto questo perché non ha avuto la pazienza di aspettare quei cinque minuti in cui può accadere letteralmente, ogni cosa e il contrario della stessa.

Il Tweet censurato di Donald Trump

Parimenti, per lo stesso motivo, alcuni Tweet di Donald Trump in cui si assegnava la vittoria sono stati marchiati come disinformazione.

Anche qui, non si tratta di censura.

Riprendendo la metafora, se Mark Lenders avesse dichiarato la Muppet vincitrice a tavolino mentre Ed Warner tirava a porta vuota senza avvedersi che la palla avrebbe centrato Tom Becker e non la rete, avremmo definito la sua affermazione quantomeno fuorviante.

Perdipiù i continui richiami ai brogli elettorali, prima che gli stessi siano provati nelle sedi idonee, secondo il social network costituiscono Manipolazione di un processo civico.

I voti vengono aggiunti o fatti sparire

Anche in questo caso i colleghi fact checker di oltreoceano ci hanno aiutato e molto.

I voti “aggiunti”? Si tratta dei voti via posta, che come ben sappiamo molti governatori Repubblicani hanno chiesto fossero inviati allo spoglio dopo lo spoglio dei voti da urna. Salvo poi avere persone a lamentarsi perché è stato fatto esattamente quanto era stato chiesto.

I voti “rimossi”? Un semplice doppio senso linguistico scarsamente traducibile nella lingua italiana ma presente nella lingua inglese.

Ballot dumps significa infatti “Gettare, scaricare i voti”. Ma nel senso di “scaricare” i voti nel sistema di conteggio, non di scaricarli nell’immondizia.

In alcuni stati, come l’Arizona, cancellano i voti e ti fanno votare con pennarelli non a norma

Una teoria cospirativa di queste ore dichiara che in Arizona i votanti di Trump erano costretti a usare pennarelli non a norma (come facessero a distinguerli dai votanti di Biden non si sa, e questo doveva essere un campanello di allarme), e che molti voti sono stati cancellati con questo ed altri artfizi

Trattasi di Fake News: come precisato dal Segretario Katie Hobbs in realtà non esiste come in Italia uno strumento privilegiato per il voto, e i voti “annullati” sono stati quelli di chi ha votato col sistema postale per poi cambiare idea e presentarsi alle urne.

Il che rende impossibile anche la teoria cospiratoria secondaria, quella per cui chi ha votato via posta può aver votato più volte, cui aggiungere una tornata alle urne.

È impossibile votare per posta più di una volta

Il voto elettorale Statunitense è rigidamente regolato. Prevede che la scheda venga consegnata con due buste, una con l’indirizzo del seggio ed una con l’indirizzo del votante, per ovvie ragioni legate al fatto che, in qualche modo, la scheda debba arrivargli.

Alcuni Tweet hanno segnalato la presenza di schede elettorali già compilate raggiungere gli elettori, ma un breve controllo dei nostri colleghi di oltreoceano ha dimostrato che erano schede infilate, per sbaglio, nella busta con l’indirizzo del votante che sono, sostanzialmente, tornate indietro.

Il fatto poi che le buste di chi ha poi votato alle urne siano automaticamente annullate previene le ulteriori aberrazioni.

In alcuni stati hanno rubato la vittoria di Trump aggiungendo artificialmente dei voti a Biden

Anche qui Pagella Politica ha fatto un ottimo lavoro.

Il problema nasce in due stati: in Michigan, per un brevissimo periodo, come riportato da Facta, i dati elettorali di Biden sono stati divulgati con uno zero in più, e immediatamente corretti.

Qualcuno ha deciso di far girare le screen del periodo dell’errore dichiarando la prova di un broglio.

Parimenti, qualcuno ha dichiarato che in Wisconsin il numero dei voti era superiore al numero degli elettori.

Dato del tutto inveritiero: il dato è coerente col numero degli elettori registrati del Wisconsin

Il mainstream da’ false notizie! Io ho una cartina che dimostra la vittoria di Trump

A parte il fatto che una cartina non dimostra niente, quella che sta girando in queste ore

È la cartina tratta da un sondaggio elettorale realizzato ad Agosto secondo “una serie di modelli matematici che hanno previsto correttamente ben 24 elezioni su 26”.

A questo punto possiamo fare “Ben 24 su 27”, data la natura del tutto anomala e refrattaria a ogni sondaggio delle ultime elezioni americane.

Ma a che serve dichiarare la vittoria di Trump prima che abbia vinto?

Semplicemente, torniamo alla teoria di QAnon.

Sappiamo già benissimo che nella dottrina complottistica di QAnon la sconfitta totale è ampiamente consentita perché dimostra non già che il Patriota Q è un vinto, ma è che in grado di imitare un opossum morto come nessuno nella storia per poi tornare in piedi più forte che mai.

Ove Trump vincesse, il mondo del Complotto potrà costruire l’immagine di un avversario politico che ha scagliato mille brogli e fallendo.

Ove Trump perdesse, la mondo del Complotto potrà comunque dichiarare di aver previsto la sconfitta e inserire i sondaggisti tra i Poteri Forti.

Assieme, ricordiamo, a Katy Perry, i Teletubbies, Soros e gli Obama…

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