DISINFORMAZIONE Parroco trovato a letto con due profughi
Ci segnalano un articolo pubblicato il 1° agosto 2016 su Voxnews:
Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato un immigrato, lo stesso che aveva chiamato il 118 dicendo che il parroco era incosciente nel suo letto. Lo straniero era in mutande in mezzo alla strada barcollante che continuava a bussare alla porta dell’abitazione del sacerdote.
Uscendo dall’abitazione infatti l’uomo aveva chiuso la porta e i soccorritori per poter entrare hanno dovuto chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e, non sapendo cosa era accaduto dentro la casa, anche i carabinieri.
I vigili del fuoco giunti sul luogo dell’emergenza, temendo che fosse successo qualcosa di grave, hanno fatto irruzione nell’appartamento scoprendo il prete, pure lui in mutande che probabilmente aveva alzato un po’ troppo il gomito e un altro immigrato seminudo. Insomma pare fosse in corso un festino. La reazione del prete, alla vista di tutti quei soccorritori, è stata tutt’altro che tranquilla. Senza motivo li avrebbe mandati a quel paese.
E alla fine si è scoperto che uno dei due stranieri, pluripregiudicato, era già stato colpito da un decreto di espulsione e quindi è stato denunciato dai carabinieri che gliene hanno notificato un secondo.
La storia del “festino” nella casa del sacerdote, parroco ad Imperia, si aggiunge ad altri episodi “poco chiari” che riguardano la Diocesi di Albenga e Imperia con preti che scappano con la cassa, altri condannati per pedofilia o allontanati per la stessa storia.
Quando vedete un prete, un vescovo o anche ‘lui’ parlare con tanta ‘passione’ dei ‘profughi’, immaginateli a letto, mezzi nudi. Con i loro ‘profughi’.
Voxnews ha ripreso la notizia da IVG facendo copia-incolla da un articolo del giorno precedente. La stessa redazione di IVG, il 1° Agosto 2016 aveva pubblicato un secondo articolo in cui erano riportate le parole di don Antonello Dani, il sacerdote al centro dello scandalo mosso anche da Il Populista.
Don Antonello era stato ricevuto dal Vescovo coadiutore Guglielmo Borghetti per un faccia a faccia sulla vicenda che lo aveva visto al centro della tempesta mediatica. Al termine del colloquio con la Curia era emerso che contro il parroco non era stato mosso alcun provvedimento. Don Antonello aveva infatti raccontato che quella sera aveva cenato a Sanremo con altri responsabili impegnati nella gestione del fattore “profughi”, e nell’occasione aveva esagerato col cibo e con l’alcol. Tornato nella sua abitazione aveva bevuto una birra fredda, provocandosi una congestione e un malessere diffuso. Nella sua abitazione vi sono 4 stanze da letto, tre delle quali erano occupate da lui, da un migrante senegalese e da un educatore della cooperativa. Il senegalese si era accorto dello stato di malessere del parroco ed era corso fuori – in mutande – per avvisare gli altri ospiti, i quali avevano poi chiamato i soccorsi. Nella fretta di uscire, il migrante si era chiuso la porta alle spalle, evenienza che aveva richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Il 2 Agosto 2016 Sanremo News pubblicava un’intervista a Don Antonello:
“Quella sera – racconta don Antonello a Sanremo News – mi trovavo a cena con amici a Sanremo. Credo di aver bevuto più del necessario e una volta arrivato a casa, già brillo, ho mandato giù una birra fredda“.
Un perfetto mix per sbornia e congestione.
“Esatto. Infatti, dopo essere andato a letto mi sono sentito male. Voglio precisare che in casa in quel momento a parte me e il migrante c’era un educatore della cooperativa. In casa mia ci sono quattro camere ed eravamo in tre camere diverse. Il ragazzo ha sentito che vomitavo, si è avvicinato alla mia camera, ma io non rispondevo. Così è entrato, ha provato a scuotermi, ma niente. Così, avendo il cellulare scarico, è uscito richiamando l’attenzione degli altri ragazzi ospiti che dormono in un altra casa, urlando che stavo morendo. A quel punto hanno chiamato i soccorsi. Quando il ragazzo è uscito ha tirato la porta e così non si poteva più entrare. Nessuno ha sentito il campanello, io tanto meno, e quando tutti sono arrivati mi hanno trovato a letto“.
In mutande?
“Certo. Siamo in estate, fa caldo. E’ normalissimo dormire in mutande. Ero a letto in stato confusionale con chiazze di vomito attorno, e nelle stesse condizioni ero il mattino dopo quando mi sono svegliato. Ma questo è accaduto alle 4 di notte e alle 7.30 mi trovavo già al Parasio dalle Clarisse a dire messa. Questo significa che non stavo così male. Tutto il resto è fantasia“.
E’ vero che il migrante che ha allertato i soccorsi è irregolare?
“Sì. Io questo lo sapevo e avevo già allertato i Carabinieri e il Procuratore della Repubblica. E’ una persona che si trova in Italia da 17 anni e per sei aveva lavorato regolarmente. Poi ha perso il suo impiego senza riuscire a trovarne un altro. Per me se una persona è costretta a vendere clandestinamente sulle spiagge o a prostituirsi perché sennò non trova una casa dove dormire, è scandaloso. Per cui gli ho detto che avremmo cercato una soluzione al suo problema. Soluzione che secondo me esiste. Si tratta solo di trovarla. Lui era qui per questo motivo“.
C’è chi l’ha criticata perché i migranti ospiti da lei hanno un impiego e vengono pagati.
“Lavorano per otto ore a 500 euro al mese grazie al ‘Progetto Giovani’ della Provincia. Questo è da sottolineare perché non lo fa nessun italiano. Loro hanno trovato lavoro così. Non credo ci sia differenza tra i miei e gli italiani“.
Ha sentito il Vescovo?
“Sono andato io a incontrarlo il giorno dopo. Gli ho anticipato che sarebbe scoppiato un clamore mediatico sperando che nessuno lo avrebbe interpellato. Sulla vicenda gli ho raccontato le stesse cose che ho detto a lei in questa intervista“.
Reazioni da parte di Monsignor Borghetti?
“Ha detto: ‘Speriamo non vengano costruiti castelli dove non ci sono’“.
L’11 agosto 2016, l’avvocato Mario Leone riferiva alla redazione di Sanremo News che don Antonello Dani intendeva procedere legalmente contro gli organi di stampa che avevano diffuso la falsa notizia dei festini gay con extracomunitari presso la Chiesa Parrocchiale di Piani:
Nella causa civile che verrà intentata nei confronti di coloro che hanno diffuso, anche a livello nazionale, notizie del tutto prive di fondamento, si indicheranno come testi gli stessi operatori del Pronto Soccorso, dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri di Imperia i quali potranno riferire la verità ed il reale svolgimento dei fatti”.
Su La Stampa del 30 luglio 2016 leggiamo che il senegalese che aveva avuto la premura di cercare soccorso per il parroco e che già si trovava in Italia come irregolare, il giorno dopo aveva ricevuto un nuovo decreto di espulsione da parte del questore Leopoldo Laricchia.
Parliamo di disinformazione, quindi, perché come al solito Voxnews riporta versioni che fanno comodo al proprio standard di lettori, chiudendo il copia-incolla con considerazioni dell’autore e diffondendo, così, distorsioni sulla realtà dei fatti.
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