Denuncia vera per Riccardo Bossi, figlio di Umberto: conto di 66 euro non pagato al ristorante

di Redazione Bufale |

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Denuncia vera per Riccardo Bossi, figlio di Umberto: conto di 66 euro non pagato al ristorante Bufale.net

Emergono alcuni dettagli se vogliamo inquietanti per quanto riguarda Riccardo Bossi, figlio di Umberto e fratellastro di Renzo. Ovvero colui che viene comunemente definito “Il Trota” e al centro di alcuni approfondimenti singolari sulle nostre pagine nei mesi scorsi. Secondo quanto raccolto proprio oggi 26 settembre, più in particolare, sarebbe vera la storia della denuncia arrivata per il figlio maggiore del fondatore della Lega, reo di non aver pagato il conto presso un ristorante di Firenze sabato scorso.

Riccardo Bossi è recidivo: dettagli e precedenti

A dirla tutta, quanto avvenuto pochi giorni fa non rappresenta certo un episodio isolato per il curriculum non invidiabile di Riccardo Bossi. Andiamo con ordine, analizzando proprio quanto avvenuto nel capoluogo toscano. Sabato sera il figlio di Umberto cena in un ristorante e, al momento del pagamento del conto pari a 66 euro per due persone, prende atto di disporre di una carta non funzionante. A quel punto chiede al titolare di potersi assentare per prelevare, ma non fa più ritorno presso il ristorante in questione.

Versione confermata da Next Quotidiano, che a sua volta cita Nazione Corriere Fiorentino. Il problema per Riccardo Bossi si viene a creare nel momento in cui Gaetano Lodà, titolare del ristorante, si ritrova con il suo numero dopo la prenotazione che il figlio di Umberto aveva effettuato qualche ora prima. L’uomo viene rintracciato un residence, con la promessa che all’indomani avrebbe saldato il suddetto conto. Impegno non mantenuto, inducendo così il proprietario del locale a sporgere denuncia.

La vicenda, come riportato da Adnkronos, ha fatto emergere altri fatti preoccupanti. La denuncia di Lodà, infatti, ha consentito al proprietario di un altro ristorante, truffato 24 ore prima, di riconoscere Riccardo Bossi. Il conto in questo caso ammonta a 120 euro, da aggiungere alla condanna per truffa aggravata e 10 mila euro di risarcimento a un gioielliere di Busto Arsizio. I fatti per il figlio di Bossi (ripetiamo, Riccardo Bossi e non “Il Trota”), in questo caso risalgono al 2014.

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