Davvero a Milano hanno vietato i cani nei parchi per richiesta degli islamici?

Secondo un post virale diffuso su X, a Milano hanno vietato i cani nei parchi per richiesta degli islamici, che avrebbero manifestato ad una presunta “amministrazione woke” il desiderio di non interagire con “animali impuri”.
Si tratta di una fake news basata sulla teoria del complotto del “doppio binario” la teoria per cui le amministrazioni di sinistra o comunque legate alle “elite che dominano il mondo” abbiano un trattamento di favore per lo straniero e l’immigrato rispetto al cittadino.

Davvero a Milano hanno vietato i cani nei parchi per richiesta degli islamici?
Secondo tale teoria il cittadino viene sempre vessato dalle autorità locali che invece antepongono i suoi bisogni a quelli (sovente irragionevoli) dello straniero che sarà sempre “viziato”, non sarà mai punito per eventuali mancanze e riuscirà sempre ad anteporre i suoi bisogni a quelli dei “veri cittadini” fino a sopravanzarli, scalzarli e privarli della loro sovranità con l’appoggio delle formazioni politiche di sinistra ed estrema sinistra definite “woke”.
Elon Musk è ad esempio un convinto preponente di tale teoria, additando spesso il Premier Inglese Keith Starmer come esempio del “politico woke” che antepone i bisogni degli stranieri, spesso di fede islamica, ai cittadini del Regno Unito, proponendo quindi politiche che siano restrittive verso gli immigrati, descritti come ospiti sgraditi alla popolazione ma privilegiati dalle sinistre.
Si tratta di una narrazione ovviamete del tutto sviata.
Davvero a Milano hanno vietato i cani nei parchi per richiesta degli islamici?
In questo caso vi fu una proposta del “Garante del Verde”, figura tra tre consulenti/garanti voluti dal Sindaco Sala per “la salvaguardia della biodiversità, la tutela della fauna selvatica e per evitare danni alle piante erbacee, arbustive e arboree” nonché “per prevenire danni agli impianti di irrigazione e per la tutela della salute dei cani”.
La ratio della proposta fu la seguente: secondo la nota del Garante i cani danneggiavano le coltivazioni e l’impianto idrico, spaventavano e aggredivano la fauna locale e rischiavano inoltre di rimanere feriti dai c.d. “forasacchi”, graminacee con semi dotati di barbe uncinate che possono conficcarsi in naso, orecchie, palpebre e spazi interdigitali dei cani.
La proposta fu comprensibilmente bocciata: l’assessora al Verde Elena Grandi ha respinto con forza la proposta ricordando che l’obbligo di guinzaglio e vigilanza dei cani risulta più che sufficiente a colmare ogni rischio.
Conclusione
A Milano nessuno ha vietato i cani nei parchi per richiesta degli islamici: una proposta vietava l’ingresso dei cani “per tutelare la biodiversità e la salute degli stessi”, ma è stata scartata.
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