«Daniel Cohn Bendit: “Non potete immaginare quanto sia eccitante farsi spogliare da un bambino di 5 anni”»

di Luca Mastinu |

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«Daniel Cohn Bendit: “Non potete immaginare quanto sia eccitante farsi spogliare da un bambino di 5 anni”» Bufale.net

La pagina Facebook Sentinelle in Piedi – Siracusa ha pubblicato un meme, il 16 luglio, nel quale vengono riportate le frasi pronunciate da quattro personaggi sul tema della pedofilia, argomento oltremodo ricorrente, in in questo periodo storico, per l’esplosione del caso Bibbiano.

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Orchi pedofili

Aldo Busi: «Esiste una pedofilia blanda, quella praticata dai bambini agli adulti. I bambini in alcuni casi sono corruttori degli adulti» (leggi la nostra analisi).

Mario Mieli: «Possiamo amare i bambini, possiamo fare l’amore con loro» (leggi la nostra analisi).

Daniel Cohn Bendit: «Non potete immaginare quanto sia eccitante farsi spogliare da un bambino di 5 anni».

Richard Dawking: «Una pedofilia mite non provoca alcun danno psicologico ai bambini» (leggi la nostra analisi)

Considerando la necessità di un’analisi approfondita e suddivisa per parti – tante quante i personaggi citati – divideremo il nostro fact-checking in 4 articoli che analizzeranno, dunque, le affermazioni attribuite a questi personaggi in senso orario. Con l’analisi di oggi continuiamo con Daniel Cohn Bendit.

Daniel Cohn Bendit

Politico e scrittore franceseDaniel Cohn Bendit è ricordato principalmente per il suo attivismo durante i moti del 1968 in Francia. Oggi è eurodeputato dei Verdi Europei. Fino al 1973 lavorò come impiegato nella libreria “Karl Marx” di Francoforte e come aiuto-educatore in una scuola materna autogestita. Da questa sua esperienza scrisse il controverso libro Le Grand Bazar.

“Le Grand Bazar”

Nel 1975 Daniel Cohn Bendit pubblicò il libro Le Grand Bazar che, come ricorda L’OBS in un articolo del 5 giugno 2009, divenne un caso nel 2001 dal momento in cui L’Express raccolse la contestazione della giornalista Bettina Röhl che ne pubblicò alcuni brani. Era il 22 febbraio 2001 e già un mese prima, dunque il 28 febbraio 2001, The Observer pubblicò alcuni estratti del libro in un articolo di Kate Connolly.

Le Grand Bazar – tradotto in inglese come The Great Madness – raccontava i due anni di lavoro di Daniel Cohn Bendit presso la scuola materna di Francoforte che ospitava bambini dai 2 ai 5 anni. In un passaggio, Bendit scriveva:

Più volte mi è accaduto che alcuni bambini aprissero i miei pantaloni e iniziassero ad accarezzarmi. Ogni volta ho reagito diversamente a seconda delle circostanze, ma il loro desiderio aveva fugato ogni problema. A loro chiedevo: “Perché non giocate tra voi? Perché hai scelto me e non altri bambini?”. Alle loro insistenze, tuttavia, li accarezzavo. Per questo motivo sono stato accusato di comportamento perverso.

La stampa italiana lo raggiunse con Repubblica il 29 gennaio 2001 – un giorno dopo l’inchiesta dell’Observer – e gli domandò spiegazioni, al che Daniel Cohn Bendit rispose che quel libro era una continua provocazione ispirata dallo stile di Charles Bukowski e che si dimostrava pentito per quelle esternazioni. Niente di tutto ciò che egli raccontava in Le Grand Bazar era avvenuto, e il suo voleva essere un attacco al pensiero borghese. Ancora:

Certo, possono accusarmi (di pedofilia, ndr). Io insisto: erano fantasie provocatorie, una voglia distruttiva di provocazione. Ma io, Daniel Cohn Bendit, non ero pedofilo e non lo sono mai stato. Oggi è impensabile scrivere cose del genere, me ne rendo conto. Ma quelle pagine le ho scritte io.

“Eccitante farsi spogliare da un bambino di 5 anni”

Nel paragrafo precedente abbiamo presentato il background di Daniel Cohn Bendit a partire dal suo libro, Le Grand Bazar, pubblicato nel 1975 e rimasto nel dimenticatoio fino al 2001, quando una giornalista ripropose alcuni estratti per L’Observer e lo tacciò di pedofilia.

La frase usata nel meme pubblicato da Sentinelle In Piedi – Siracusa proviene, in realtà, da un intervento televisivo del 1982 durante la trasmissione Apostrophe condotta da Bernard Pivot.

In quell’occasione Bendit fronteggiava il giornalista Paul Guth e si lasciò andare nell’affermazione incriminata da Sentinelle In Piedi – Siracusa. Parte dell’intervento di Bendit è stato trascritto nel 2009 e pubblicato su L’Express:

La sessualità di un ragazzo è assolutamente fantastica, a dire il vero ho già lavorato con i bambini tra i 4 e i 6 anni. e quando una bambina di 5 anni comincia a spogliarsi è fantastico.

Come ricorda Linkiesta, Bendit si pentì per quelle dichiarazioni e si rese conto di quanto fossero fuori luogo, ribadendo anche la sua totale estraneità a episodi di pedofilia, in quanto il suo intento era quello di lanciare una forte provocazione contro la classe borghese.

Una provocazione, la sua, lanciata in due tempi: con Le Grand Bazar nel 1975 e con la sua partecipazione ad Apostrophe nel 1982, con il risultato di una presa di posizione sul sito papaboys.org nel quale si indica l’eurodeputato come un ateomostro, ma anche su Bussola Quotidiana, fonte nella quale si riconosce l’inesistenza di reati di pedofilia perpetrati da Bendit ma si attende comunque una testimonianza di quei bambini che fino al 1975 avevano avuto a che fare con Daniel Cohn Bendit nella scuola materna autogestita di Francoforte.

Nel 2001, infine, nel mezzo delle accuse pubblicate dall’ObserverLiberation raccolse un’ulteriore dichiarazione di Daniel Cohn Bendit:

“È disgustoso – ha detto Daniel Cohn-Bendit ieri a Liberation – Sostenere che fossi un pedofilo è follia. La pedofilia è un crimine. L’abuso sessuale è qualcosa contro cui dobbiamo combattere. Non ho commesso alcun atto di pedofilia”. I genitori di questi asili alternativi avevano già sostenuto il leader ambientalista dal 31 gennaio, tre giorni dopo la pubblicazione di una pagina intera sull’Observer“Sappiamo che non ha mai interferito con i nostri figli”.

Daniel Cohn Bendit era un pedofilo? No.

Daniel Cohn Bendit ha detto che è fantastico farsi spogliare da un/una bambino/a di 5 anni? Sì, ma fu una provocazione lanciata durante un intervento allo show televisivo Apostrophe nel 1982, parole di cui non ha mai smesso di pentirsi, specialmente a partire dal 2001 quando una giornalista tedesca riattivò i riflettori su di lui e sul suo libro Le Grand Bazar.

Per questo parliamo di precisazioni.

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