Cozze ritirate, “in un lotto il vibrione del colera”. Ma l’azienda contesta le analisi Asl

di Luca Mastinu |

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Cozze ritirate, “in un lotto il vibrione del colera”. Ma l’azienda contesta le analisi Asl Bufale.net

Un articolo del quotidiano La Nazione riporta che un lotto di cozze di marchio “Nieddittas” provenienti dal Golfo di Oristano è stato ritirato a Massa Carrara con un richiamo ufficiale dell’ASL, per la presenza del vibrione del colera.

Per la precisione si tratta del lotto NS-183778 del 17 novembre 2018, dunque si tratta di un richiamo disposto circa un mese fa come si nota anche dal Ministero della Salute. Il motivo del richiamo del lotto è riportato nel documento dell’ASL, nel quale si legge “Isolamento del Vibrio Cholerae potenzialmente enteropatogeno”, e le avvertenze riportano “Prodotto da non consumare” in quanto “non conforme”.

In risposta al richiamo dell’ASL la stezza azienda ha diffuso un comunicato stampa nel quale fa chiarezza sull’intervento. Il campione incriminato – spiega l’azienda – è stato prelevato un mese fa presso un esercizio commerciale a Massa Carrara, e non si sono verificate conseguenze dannose per i consumatori locali. Il prelievo è stato fatto in un punto vendita al dettaglio – continuano – e non negli stabilimenti con sede in Sardegna.

Per garantire e assicurare ogni tipo di rischio per i consumatori, l’azienda «ha sospeso la produzione di cozze nel sito di provenienza del lotto dal quale è stato estratto il campione», e assicura che nessuna anomalia è stata riscontrata negli stabilimenti del Golfo di Oristano. Pertanto conferma che tutti i lotti presenti sul mercato sono sani e provengono da allevamenti diversi da quello preso in analisi. Gli esami effettuati sui lotti attualmente in commercio non hanno riscontrato anomalie.

Infine, sempre l’azienda precisa:

L’analisi è stata eseguita in un’aliquota unica e non ripetibile. Con una procedura apparentemente non conforme alla prassi, non è stato dato il preavviso di 24 ore necessario per poter presenziare all’analisi. Appare inoltre insolito che non sia stato conservato un campione di prodotto per successive ulteriori analisi, dato che il vibrione non muore col congelamento, le confezioni presenti nella pescheria toscana erano 6 e pertanto nulla imponeva che si facesse un’unica analisi non ripetibile.

In sostanza, l’azienda lamenta una procedura non conforme e per questa ragione non ha potuto presenziare durante le analisi, non avendo ricevuto il preavviso di 24 ore. Ad analisi effettuate, l’azienda afferma che il campione incriminato non è stato conservato. I lotti presenti attualmente in commercio sono dunque sani e solo presso lo stabilimento di provenienza del lotto interessato dal richiamo dell’ASL è stata sospesa la produzione per ulteriori accertamenti.

Tra i consumatori di Massa Carrara non si sono registrati episodi spiacevoli.

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