“Conte e Fico rinunciano al proprio compenso per donarlo a Protezione Civile e ricerca contro il Coronavirus”
Un post pubblicato sul gruppo Facebook Marco Travaglio & Peter Gomez il 28 marzo 2020 riporta che il premier Giuseppe Conte e il presidente della Camera Roberto Fico avrebbero rinunciato ai propri stipendi per devolverli interamente alla Protezione Civile e alla ricerca contro il Coronavirus. In più il post riporta che il gruppo Movimento Cinque Stelle dell’Assemblea Regionale della Sicilia avrebbero rinunciato a 300mila euro.
“Giuseppe Conte e Roberto Fico, rispettivamente Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente della Camera dei Deputati, rinunciano al proprio compenso per donarlo alla #protezionecivile e alla #ricerca contro il #coronavirus.
#GiuseppeConte ha rinunciato alla totalità del suo stipendio.
#RobertoFico, decide di rinunciare all’indennità di carica con effetto immediato.
Il #M5S quotidianamente dimezza la propria indennità e il gruppo della #Sicilia ha donato o meglio rinunciato a 300.000 euro.
In questo momento, ripeto e sottoscrivo, non dovrebbe esserci nè destra nè sinistra ma quanti dell’opposizione hanno fatto o faranno lo stesso?!”
L’annuncio di Roberto Fico
In effetti nella giornata di ieri, 29 marzo 2020, un post di Roberto Fico è stato ampiamente condiviso di bacheca in bacheca. Nel post Roberto Fico scriveva:
Ho deciso di rinunciare totalmente e con effetto immediato all’indennità di carica che mi spetterebbe come presidente della Camera dei deputati.
Il motivo è molto semplice. Sono convinto che il taglio ai costi della politica – che non significa taglio dei costi della democrazia – e il superamento definitivo dei privilegi debbano essere delle priorità di questa legislatura. E in tal senso il mio impegno sarà netto, come già dichiarato durante il discorso di insediamento. Ma prima di chiedere qualcosa agli altri, bisogna chiederlo innanzitutto a se stessi. Per questo rinuncio allo stipendio aggiuntivo di 4.668,45 euro al mese a cui avrei avuto diritto in virtù del mio incarico. Ciò comporta un risparmio di circa 280.000 euro di risorse pubbliche per l’intera legislatura. Il mio è solo un piccolo esempio. Credo che si debba partire da gesti come questo per rafforzare il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini.
In allegato il Presidente della Camera mostrava la lettera firmata:
Come abbiamo evidenziato la lettera di Roberto Fico risale al 26 marzo 2018. Il post in cui il presidente della Camera lo aveva annunciato con un post pubblicato il giorno dopo, il 27 marzo 2018. Lo riportiamo di seguito.
Conte non ha rinunciato al suo stipendio
Della rinuncia del premier Giuseppe Conte al proprio stipendio non ci sono notizie, ma molte persone stanno ancora condividendo la notizia del falso decreto della riduzione a 600 euro dello stipendio di tutte le cariche dello Stato. Altri, invece – come accade su Calciomercato.it in un articolo pubblicato il 19 marzo -attribuiscono a Conte la rinuncia al 20% del suo stipendio. Anche in questo caso, però, molti utenti non fanno caso alla data: Giuseppe Conte rinunciò al 20% del suo stipendio ma lo fece nell’ottobre 2018. Il suo annuncio è ancora presente sulla sua pagina Facebook:
Onestà e trasparenza: due parole chiave per il Governo del Cambiamento, due modi di agire attraverso i quali, sin dai primi giorni, abbiamo voluto dare un indirizzo di rottura con gli schemi del passato.
Ieri pomeriggio alla festa “Italia 5 Stelle” ho annunciato la decurtazione del 20 per cento dello stipendio. Ovviamente nessuno me lo ha chiesto, ma mi sembrava giusto e opportuno farlo. Perché siamo noi i primi a dover dare il buon esempio. Abbiamo tagliato i vitalizi e taglieremo le pensioni d’oro: il concetto di equità è al centro della nostra politica, come anche l’interesse dei cittadini.
Proprio all’insegna della trasparenza vi mostro qui la lettera, datata 16 luglio, che riporta la richiesta al Segretario Generale di Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riduzione del 20% dell’indennità di carica spettante al Presidente del Consiglio dei Ministri a cui, appunto, ho fatto riferimento ieri pomeriggio.
La lettera era datata 16 luglio 2018, come riportava anche Repubblica.
La donazione del M5S Sicilia
L’ultima parte del post che oggi prendiamo in analisi recita: “Il #M5S quotidianamente dimezza la propria indennità e il gruppo della #Sicilia ha donato o meglio rinunciato a 300.000 euro”. Questa parte del messaggio è vera. Troviamo riscontro non soltanto sul sito ufficiale del gruppo regionale pentastellato siciliano ma anche nelle testate nazionali e locali. Nel comunicato leggiamo:
Trecentomila euro dai deputati del M5S all’Ars per la lotta contro il Coronavirus. Lo hanno deciso i parlamentari 5 stelle di Palazzo dei Normanni, che metteranno in questi giorni a disposizione della Protezione civile e delle 9 Asp siciliane questa somma, accantonata grazie alla canonica rinuncia da parte loro a una fetta del proprio stipendio mensile.
Alla Protezione civile saranno destinati 100 mila euro, alle Asp isolane le restanti 200 mila. Per queste ultime saranno acquistate e messe immediatamente a loro disposizione le attrezzature e i presidi sanitari che in questo momento mancano nelle rianimazioni e terapie intensive: ventilatori polmonari ed ecografi polmonari portatili, in primis.
Parliamo di disinformazione in quanto né Conte né Fico hanno rinunciato al loro stipendio per destinarlo alla Protezione Civile e alla ricerca contro il Coronavirus. Giuseppe Conte rinunciò al 20% e Roberto Fico rinunciò all’indennizzo, ma entrambi lo fecero nel 2018 per motivi che ovviamente non avevano attinenza alcuna con il Coronavirus. Affermarlo oggi significa fare disinformazione.
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