CLICKBAIT Manda questa foto al marito lontano, lui chiede immediatamente il divorzio
Ci segnalano un articolo pubblicato il 31 luglio 2017 su Il Mattino, ma rimbalzato su più testate italiane tra cui Corriere della sera e Il Messaggero:
Il marito è fuori per lavoro, ma comunque molto presente con telefonate e messaggi. Niente di strano che l’uomo, di buon mattino, chieda alla moglierimasta a casa di inviargli una fotoper cominciare bene la giornata. Ma in questo caso non è andata esattamente come sperato: la donna in questione ha inviato un autoscatto in cui è seduta su un letto sfatto, accanto ha una chitarra e i capelli sono spettinati, l’aria stanca. Ma è un dettaglio in particolare che ha messo la parola fine al suo matrimonio.
Come non sfugge ad uno sguardo attento, quella che spunta da sotto al letto è inequivocabilmente una mano: segno che la mogliettina non è rimasta da sola durante la notte senza il suo amato.
La storia è stata riportata da huffingtonpost.de, e anche se sembra abbastanza incredibile porta comunque a riflettere sull’importanza di controllare sempre i contenuti che inviamo o condividiamo tramite social network: potrebbe succedere di svelare più informazioni del voluto.
In basso a sinistra della foto, la mano di un uomo di colore fa capolino da sotto il letto. La fonte citata è l’edizione tedesca dell’Huffington Post che aveva pubblicato questa bizzarra vicenda il 21 dicembre 2016. Alla pari delle testate italiane, Huffington Post non riporta altri dettagli, se non la foto oggetto di tanta viralità. Ancor prima della fonte tedesca troviamo riscontro su Daily Baskhar il 24 novembre 2016. Il Baskhar riporta che il marito – ovviamente fuori casa per ragioni di lavoro – una mattina chiamava insistentemente la moglie senza ottenere risposta. All’ennesimo tentativo, ella aveva risposto spiegando che poco prima si trovasse nel bagno. Il marito, allora, le aveva chiesto di mandare una foto. Il resto è viralità nota.
In ogni caso non esistono fonti che offrano ulteriori dettagli. Emerge, difatti, una catena di messa in opera del clickbait, con titoli che spingono il lettore a leggere l’articolo per poi trovarsi, semplicemente, con una foto e un racconto di ordinaria viralità.
Storia vera o bufala? Non possiamo dirlo. Il confronto tra le fonti non porta risultati, se non un passaparola tra testate, siti e blog. Una viralizzazione ottenuta con il clickbait. Nella sua forma più classica.
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