“Ciao, il tuo pacco è stato consegnato, clicca qui”: occhio alla truffa

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
“Ciao, il tuo pacco è stato consegnato, clicca qui”: occhio alla truffa Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una serie di messaggi SMS, WhatsApp e Telegram dal titolo “Ciao, il tuo pacco è stato consegnato, clicca qui”, che invitano a cliccare su determinati siti per lo svincolo di pacchi e spedizioni.

"Ciao, il tuo pacco è stato consegnato, clicca qui": occhio alla truffa

“Ciao, il tuo pacco è stato consegnato, clicca qui”: occhio alla truffa

Se è vero che è possibile impostare allarmi per le proprie spedizioni, messaggi non richiesti e contenenti link a siti “strani” sono sicuramente tentativi di truffa.

“Ciao, il tuo pacco è stato consegnato, clicca qui”: occhio alla truffa

Ne abbiamo già parlato altrove, si tratta di Phishing, quel genere di truffa basata sull’Ingegneria Sociale.

Qualcuno si finge un soggetto con una certa reputazione, qualcuno a cui specialmente un anziano o un soggetto sensibile risponderebbe. Alcuni casi di Phishing si basano sulla stolta avidità, proponendo beni di lusso a soli due euro.

Altri sulla capacità di simulare qualcuno di cui vi fidate: tutti hanno ricevuto un pacchetto una volta nella vita, specie in tempi come questi in cui tre anni di pandemia ci hanno fatto riscoprire l’eCommerce, l’acquisto online.

Il problema è che nessun ente vi manderà messaggi non richiesti e, solitamente, nella mail saranno indicati i vostri dati, che il corriere ha già.

Tempo fa vi parlammo della truffa online come qualcosa tipico di piccole realtà “artigianali”, che nasce da piccoli internet cafè.

Non è più così: esistono veri e propri indotti della truffa online, spesso organizzazioni senza scrupoli che con mail e messaggi massivi carpiscono l’attenzione di anziani e soggetti fragili in modo da indurli ad indicare i loro dati.

Indotti che non si fanno scrupolo di inviare messaggi massivi o comprare pacchetti di SMS o messaggi WhatsApp per fare “pesca a strascico”

In questo caso lo svincolo del “presunto pacco” potrebbe richiedere l’inserimento di dati sensibili, magari il conto corrente per un piccolo prelievo… ma il truffatore non si fermerà lì.

I dati diventeranno parte di un archivio permanente, ed eventuali account di cui avrete fornito nomi utenti e password impossessati. I conti corrente verranno “salassati” di somme di denaro.

Come posso difendermi?

In primo luogo, non cliccando.

Se siete già caduti nella truffa, dovrete bloccare gli account e carte di credito indicati, provvedendo ad inoltrare denuncia presso la Polizia Postale, cambiando tutte le password dei vostri account e contattando il vostro esercente bancario.

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