Cammelli abbattuti e 187 arresti per gli incendi in Australia dolosi: evitabili bufale e news non ufficiali
Stiamo vivendo giorni molto intensi per quanto riguarda la questione degli incendi in Australia, con pericolo di sentenze per notizie non ufficiali, come nel caso dei cammelli abbattuti, fino ad arrivare ai presunti arresti che dimostrerebbero la natura dolosa dei roghi. E così, dopo le precisazioni riguardanti la mappa diffusa dalla NASA, giunta sulle nostre pagine alcuni giorni fa, oggi 8 gennaio riteniamo opportuno trattare due punti che stanno creando caos e confusione soprattutto sui social.
La questione dei cammelli abbattuti dopo gli incendi in Australia
Partiamo proprio dalla questione più delicata, sulla quale si dibatte tanto in queste ore a proposito degli incendi in Australia. Ieri ha preso piede la notizia relativa alla necessità di abbattere un numero compreso tra 5.000 e 10.000 cammelli. Sono troppi e la loro propensione a bere tanto potrebbe accentuare il problema siccità in alcune aree meridionali del Paese. Per questo sarebbero stati convocati appositi tiratori scelti. In Italia tutti la stanno dando come notizia ufficiale, mentre fonti estere come The Epoc Thimes si limitano a parlare di una decisione presa fagli aborigeni.
In particolare, il tutto sarebbe riconducibile agli aborigeni della zona di Anangu Pitjantjatjara Yankunytjatjara (APY). Tuttavia, ad oggi 8 gennaio non ci sono ancora dichiarazioni da parte di fonti governative con il quale possiamo darvi per certo l’annuncio. In questo caso, dunque, non vi parliamo di bufala sui cammelli che saranno abbattuti, quanto di una notizia ancora da verificare. Appena avremo notizie in merito aggiorneremo il nostro articolo.
La bufala dei 187 arresti (con minori) per gli incendi in Australia
L’altra news da esaminare riguarda i presunti 187 arresti per gli incendi in Australia. Qui possiamo citare The Guardian, che a sua volta riporta riscontri da parte della Polizia di Victoria. Il dato in questione sarebbe cumulativo di tutto il 2019 e non riguarderebbe solo quanto avvenuto di recente. L’occasione è stata utile per ricordare che, al momento, non ci sono prove per parlare di incendi dolosi.
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