Cade altra fakenews: nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati

di Bufale.net Team |

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Nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati: uno studio tutto italiano, condotto a Pescara, pone fine ad uno dei cavalli di battaglia del rissoso antivaccinismo militante.

Cade altra fakenews: nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati

Cade altra fakenews: nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati

Forse: data la tendenza novax a non voler rinunciare alla loro “contro campagna vaccinale permanente“, ciò non è detto.

Cade altra fakenews: nessun aumento di malattie cardiache tra vaccinati

“I vaccini anti Covid-19 non hanno causato un aumento del rischio di eventi avversi come infarto, ictus, arresto cardiaco, miocarditi, pericarditi e trombosi venose profonde”.

Risultato definitivo, lapidario, proposto da è uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e professore al Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna.

Ogni studio per essere considerato serio deve avere un campione di riferimento, tempi e metodologie.

Al contrario di “pseudobiblia”, testi del tutto infondati come l’ormai mitologico docufilm novax “Died Suddenly”, basato su fonti mistificatorie e mistificate persino nel trailer, di questo studio sappiamo tutto.

In base a quanto in esso contenuto, i ricercatori hanno passato in rassegna le cartelle cliniche di tutti i residenti della provincia di Pescara (circa 315mila persone) per 18 mesi, da gennaio 2021 a luglio 2022.

Il risultato finale è che in diciotto mesi di campagna vaccinale non si è riscontrato alcun aumento di malattie cardiache tra vaccinati pescaresi.

Inoltre scopriamo che l’83,2% delle persone vaccinate che non ha contratto il Covid aveva ricevuto almeno tre dosi di vaccino.

Lo studio conferma inoltre i vantaggi dell’immunità “ibrida” rispetto ad un altro falso mito novax, ovvero “l’immunità naturale”. Il soggetto che si vaccina o compie i necessari richiami dopo aver contratto la malattia infatti avrà un vantaggio immunitario dimostrabile rispetto al novax che si illude che il contagio, casuale se non (in alcuni deteriori casi di cronaca) cercato sia in qualche modo una “profilassi superiore”.

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