BUFALA Ritorna la lettera della signora di 86 anni alla sua banca – bufale.net

di Luca Mastinu |

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La notizia di una presunta lettera scritta da una signora di 86 anni al Direttore della sua banca ha ripreso a fare il giro del web. È stata riproposta, infatti, da noncicredo.info il 4 Agosto 2016. Noi di Bufale.net ne avevamo già parlato il 4 Marzo 2015.

A seguire il testo della lettera riportato da noncicredo.info:

Egregio signor direttore,

Le scrivo per ringraziarla di aver bloccato il mio assegno con cui ho tentato di pagare il mio idraulico il mese scorso. Secondo I miei calcoli, dal momento in cui ha controllato se c’erano I fondi necessari fino all’arrivo di essi, erano passati appena 3 nanosecondi. Mi riferisco naturalmente all’accredito automatico mensile della mia pensione… un accredito che, lo ammetto, avviene puntualmente da “soli” 8 anni.
Le faccio inoltre I complimenti per quei 30 dollari scalati dal mio conto a titolo di sanzione per il disagio causato alla sua banca.
Le confesso che questo spiacevole incidente mi è servito per rivedere e cambiare il mio approccio al mondo finanziario. Io rispondo personalmente alle vostre lettere e alle vostre telefonate, al contrario, quando sono io a contattarvi, mi ritrovo sempre a che fare con un’entità impersonale fatta di lunghe attese e voci pre-registrate… questo è quello che ormai è diventata la sua banca!
D’ora in poi anche io, come lei, scelgo di rivolgermi soltanto ad una persona in carne e ossa.

D’ora in poi mutui e prestiti non verranno più pagati automaticamente, ma tramite assegno spedito alla vostra banca e indirizzato personalmente a un vostro dipendente da nominare.
Come lei saprà benissimo, è reato ai sensi della legge aprire una busta intestata ad un’altra persona. Allego a questa lettera un modulo di contatto che un suo dipendente dovrà compilare per la ricezione dei miei assegni.

Mi dispiace che il modulo sia lungo ben 8 pagine, ma ho bisogno di sapere tanto sul suo dipendente quanto la sua banca vuole sapere di me, non c’è alternativa.
E’ pregato di notare che tutte le copie delle cartelle cliniche del suo dipendente devono essere controfirmate da un notaio, e dei dettagli riguardanti la sua situazione finanziaria (reddito, debiti, attività e passività) devono essere accompagnati da prove documentate.
A tempo debito, a mio piacimento, rilascerò al suo dipendente un codice pin che lui/lei dovrà utilizzare prima di mettersi in contatto con me. Mi dispiace che il codice sia lungo 28 cifre, esattamente il numero di pressioni sui tasti del telefono che faccio per accedere al mio saldo del conto tramite il vostro servizio telefonico.
Come si suol dire, l’imitazione è la più sincera forma di adulazione!
Vorrei aggiungere qualche altro piccolo appunto. Quando mi chiama è pregato di premere I tasti come segue:

Ad inizio chiamata prema (*) per selezionare la lingua inglese.
#1 per fissare un appuntamento.
#2 per richiedere un mancato pagamento.
#3 per trasferire la chiamata nel mio soggiorno, nel caso io sia lì.
#4 per trasferire la chiamata nella mia camera da letto, nel caso stia dormendo.
#5 per trasferire la chiamata nel mio bagno… nel caso sia impegnata nei miei bisogni fisiologici.
#6 per trasferire la chiamata al mio cellulare, se non sono a casa.
#7 per lasciare un messaggio sul mio computer, verrà richiesta una password per poter accedere al mio computer.
#8 per tornare al menú principale.
#9 per fare un reclamo.
A volte si troverà di fronte a delle lunghe attese, ma non si preoccupi! Una musica melodica le farà compagnia per tutta la durata.
Le faccio I miei più sinceri auguri per un felice, anche se spero meno prosperoso economicamente, anno nuovo.
Una sua umile cliente
E si ricordi: mai complicare la vita ad una persona anziana. Innanzitutto non ci piace sentirci vecchi, quindi non ci vuole molto per farci incazzare…

In realtà, come spiegato da Snopes, Dear Customer Relations e tanti altri portali, la lettera è un fake redatto da Peter Wear per Brisbane Courier Mail, un quotidiano australiano, nel 1999. L’intento era quello di farsi beffe con pungente ironia delle moderne tecnologie adottate da enti e banche nelle modalità di contatto e servizio di assistenza. Come spiega Snopes, sbagliare un’operazione telefonica conduce ad attese snervanti, prima di riuscire ad interloquire con una persona fisica che non sempre si rivela capace nel risolvere il nostro problema.

Non esiste dunque alcuna signora di 86 anni (o 96/98 secondo altre manipolazioni) e nessuna lettera è stata spedita a una banca, tantomeno le colonne del New York Times ne hanno ospitato il contenuto. Già dalla sua prima apparizione (ricordiamo, nel Gennaio 1999), la lettera satirica di Peter Wear venne alterata e riproposta da redattori anonimi, fino ai giorni nostri con il suo contenuto distribuito in varie lingue e versioni disperse nel mondo dell’Internet.

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