BUFALA Non accettate amicizia di D.O., è un hacker, passaparola in privato – bufale.net

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
BUFALA Non accettate amicizia di D.O., è un hacker, passaparola in privato – bufale.net Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti il seguente messaggio, che riprodurremmo censurando il nome, pervenutogli a mezzo Facebook, WhatsApp e Messenger

Non accettate amicizia Dxxxxxxa Oxxxxxxx di Milano è un hacker passa parola in privato …mi hanno avvisato ora..

In realtà questo messaggio è la versione leggermente meno sgrammaticata di un “appello” ancora più antico che circola dal 2016

Daniela Olivieri di milano è un’aker non accettare amicizia…..passa parola in privato ciao

Se vi va di provare l’esaltante emozione di essere querelati per diffamazione aggravata ed essere derisi per i crudeli e malvagi analfabeti che siete, potete condividere questo e simili appelli tutte le volte che volete, incuranti del dolore che state provocando a persone innocenti finché voi stessi non ne patirete le conseguenze (che, per la diffamazione aggravata, sono cospicue)

Ma se volete essere persone oneste e responsabili, dovreste interrompere la catena ed avvisare chi vi ha mandato il messaggio delle gravissime conseguenze del suo gesto, dichiarando espressamente che in caso contrario informerete il diffamato.

È già successo, anche recentemente, che accuse del genere abbiano rovinato la vita a persone del tutto innocenti, e riteniamo che, in quanto persone mature, siate perfettamente in grado di capire che davanti a cose gravi come queste non c’è alcun “ma il messaggio veniva da una persona sicura” che tenga.

Chi ha sbagliato pagherà. Ed è un bene che sia così.

Peraltro, si suggerisce la regia che tra le prove che si parla di un aker ci sia il fatto che molti dei veri e propri analfabeti funzionali, se non direttamente crudeli segnalatori della ragazza abbiano provato, e fallito il bloccarla, lamentando il fallimento della loro operazione.

Facebook è imperfetto in molte cose: ad esempio non ha strumenti efficaci per bloccare una catena d’odio, ma ha strumenti che cercano di limitarne gli effetti.

Ad esempio, ogni qualvolta che una persona viene bloccata da molte altre, ad esempio a causa di campagne virali di bullismo e diffamazione, Facebook erge una sorta di “scudo” che impedisce che quella persona sia bloccata oltre.

Vorremmo ci fossero simili meccanismi che prevengono si arrivi a tal punto, bloccando gli account dei segnalatori.

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