BUFALA Festa del sacrifico 2018, 500mila animali uccisi in Italia nelle case o nei luoghi pubblici

di Redazione Bufale |

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BUFALA Festa del sacrifico 2018, 500mila animali uccisi in Italia nelle case o nei luoghi pubblici Bufale.net

Sta girando in questi giorni su Facebook un post decisamente amaro e di protesta nei confronti della Festa del sacrifico 2018, sottolineando che “in Italia verranno uccisi circa 500.000 animali tra agnelli, pecore e capretti, nelle case o nei luoghi pubblici“. A queste parole, vengono poi associate alcune immagini di islamici festanti dopo aver massacrato gli animali, in alcuni casi coinvolgendo anche i bambini affinché possano avere consapevolezza di questa tradizione che a molti appare spropositata. Se non addirittura crudele.

Ebbene, partendo dal presupposto che il rito è veritiero e che allo stesso tempo prevede la successiva consegna delle carni ai più poveri, ci sono alcune inesattezze che vanno messe in evidenza. In primo luogo, la Festa del sacrificio 2018 intesa come nel post Facebook in questione non può avvenire in luoghi pubblici. Il maltrattamento di animali, come appunto agnelli, pecore e caprette non può concretizzarsi in questo modo. Il video di Salvini, che ha voluto denunciare il massacro tramite un caso specifico, paradossalmente rappresenta una prova inconfutabile in questo senso.

Dalle immagini in questione, infatti, possiamo osservare che un islamico sia stato fermato a Napoli mentre era impegnato a portare con sé, in un passeggino, una capretta legata. La Polizia è stata allertata da alcuni residenti ed è entrata in scena facendo desistere il ragazzo, oltre al fatto che l’animale sia stato successivamente liberato. Aggiungiamo anche il numero spropositato di bestioline menzionato nel post. Pur concependo che in luoghi privati ci saranno attività simili.

Festa del sacrifico 2018

Festa del sacrifico 2018

Va detto che la Festa del sacrificio 2018 non è un inedito sulle nostre pagine e che già negli anni scorsi abbiamo dovuto precisare alcuni concetti, dopo la pubblicazione di specifici post su Facebook caratterizzati da inesattezze che hanno ulteriormente alimentato le tensioni tra gli islamici e chi non tollera quella che resta un’usanza veritiera di questa religione e cultura. L’auspicio, in ogni caso, è quello di non assistere a scene simili rispetto a quelle che abbiamo avuto modo di osservare all’interno della pagina Facebook ufficiale di Matteo Salvini.

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