BUFALA Donna cita Samsung in tribunale dopo gioco erotico con smartphone

di Bufale.net Team |

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BUFALA Donna cita Samsung in tribunale dopo gioco erotico con smartphone Bufale.net

A volte la gente cita in giudizio per le cose più strane, ma lo scenario che vede una donna citare la Samsung dopo un gioco erotico è del tutto falso. Secondo la storia, una donna avrebbe intentato una causa contro Samsung dopo che il suo cellulare era rimasto bloccato nella sua vagina.

donna samsung

Le leggende metropolitane sui giochi erotici

La storia è comparsa sul sito World News Daily Report (WNDR), noto per la sua “satira” e per le numerose storie inventate – e smentite da Snopes – anche con giochi erotici, che attraggono molto i lettori.

Ha già pubblicato storie assurde, come quella dell’uomo che avrebbe infilato la testa nella vagina di una donna, oppure quella del terrorista che voleva trasportare una granata nascondendola nel suo ano. Addirittura inventò la storia di una baby sitter che voleva rubare un bambino nascondendolo all’interno della sua vagina o del dipendente di McDonald’s che rubò 80 chili di McNuggets di pollo congelato nascondendoli nella sua cavità anale.

La nuova bufala

La nuova bufala di WNDR è quella del 20 settembre 2018, con la notizia della donna che avrebbe intentato causa alla Samsung per 1,8 milioni di dollari perché non riusciva a sfilare il cellulare dalla sua vagina. Il sito scrive:

Una donna di Albuquerque ha fatto causa a Samsung per 1,8 milioni di dollari per le spese mediche dopo aver inserito il suo cellulare nella sua vagina e senza poterlo sfilare per 96 ore.

Salma Briant, 39 anni, sostiene che le spese mediche presso l’Ospedale dell’Università del New Mexico ammontano a $ 1.168.000, e che lei avrebbe sofferto di gravi difficoltà psicologiche a causa dell’intera vicenda. La Briant avrebbe inserito il cellulare nella sua vagina per una scommessa con uno dei suoi amici.

La notizia non è autentica, ma solo un altro pezzo spazzatura di WNDR, il cui disclaimer rileva che il contenuto del sito è “satirico” e “immaginario”.

La fotografia inclusa nell’articolo non mostra nemmeno Salma Briant, ma piuttosto Kiersten Pyke, che ha intentato una causa contro l’attore Tom Sizemore sostenendo di esser stata molestata quando aveva 11 anni.

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