BUFALA Cosenza va in Chiesa a pregare per la figlia malata e trova la moglie che fa sesso col prete. Scoppia la rissa. – bufale.net

di Shadow Ranger |

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BUFALA Cosenza va in Chiesa a pregare per la figlia malata e trova la moglie che fa sesso col prete. Scoppia la rissa. – bufale.net Bufale.net

Sky24Ore, portale bufala a noi noto, ci delizia con una nuova creazione delle sue, che riunisce un po’ di morborsa attenzione per temi sessuali con una spruzzata di anticlericalismo d’accatto, il tutto impastato con la trita e brutale struttura della Bufala del Giustiziere

Scandalo sessuale a Cosenza, Don Andrea Pizzi, è stato sospeso dopo essere stato beccato mentre faceva sesso con una delle sue parrocchiane.

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Luisa infatti è una giovane donna di 32 anni che ogni pomeriggio si recava in Parrocchia per pregare per la figlioletta affetta da una rara forma di anemia.

Martedì sera Marcello, marito di Luisa , rientrato prima dal lavoro e preoccupato per la moglie, che da settimane passava gran parte del suo tempo in preghiera, decide di recarsi in Parrocchia per sostenerla.

Erano da poco passate le 19 e 30 e la porta della Chiesa era chiusa, così Marcello prova ad entrare dalla sacrestia, dove la porta è sempre aperta per il pellegrinaggio dei fedeli.

Non appena ho varcato la soglia ho avuto un brutto presentimento, ho sentito degli strani rumori e delle urla inequivocabili provenire dalla canonica, faccio le scale e davanti a me appare quello che nessun uomo vorrebbe mai vedere, mia moglie e Don Andrea erano impegnati in un rapporto sessuale molto violento“.

Sono queste le uniche parole che Marcello ha rilasciato, subito dopo essere stato portato via dai carabinieri costretti ad intervenire perchè alla vista della moglia che copulava col prete, si è sagliato su quest’ultimo picchiandolo selvaggiamente, e subito dopo ha trascinato via la moglie dai capelli, portandola per strada e urlandole contro i peggiori insulti.

Marcello è stato denunciato per lesioni e i Parroco Don Andrea è stato temporaneamente sospeso dal servizio.

Il pruriginoso canovaccio si snoda lungo la Bufala del Giustiziere: c’è quindi una “vittima”, il “povero Marcello”, che si avvede che un soggetto odiato (il presunto Don Pizzi) gli sta facendo un torto, ovvero lo sta tradendo con la moglie. Torto reso particolarmente odioso dalla puerile descrizione di un rapporto sessuale che, nonostante il linguaggio semplice e ruffiano, viene chiaramente insinuato essere perverso ed immorale, che stimola la vittima a farsi giustizia, con la classica indulgenza dello scrivente verso una punizione efficiente e brutale, laddove il povero Marcello diventa un vendicatore sulla falsa riga degli eroi d’azione dei poliziotteschi di serie B e si sfoga in modo brutale, graficamente descritto e con compiacimento dello scrittore verso il parroco, picchiato selvaggiamente, e verso la moglie, trascinata in strada per i capelli ed insultata.

Come sempre accade in questo turpe canovaccio, congegnato per far sognare agli indinniati tutte le violenze che sfogano quotidianamente sul web e che non avrebbero mai il coraggio di mettere in atto, le autorità silenti mentre il tradito subiva il tradimento perverso ed immorale, appaiono solo nel finale per punire il “vendicatore”.

Non ci stancheremo di ripetere come questa tipologia di bufale non esplica tanto quanto furbi siano i viralizzatori, ma quanto possa cadere in basso l’indinniato medio nel suo quotidiano bisogno di violenza, quantomeno descritta.

La foto del presunto prete? E’ Don Paolo, il protagonista dello sceneggiato La Madre, intepretato da un magistrale Stefano Dionisi.

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