Ben 50.000 vittime con il Coronavirus e cremazioni no stop: a Guo Wengui replica l’impresa funeraria

di Redazione Bufale |

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Ben 50.000 vittime con il Coronavirus e cremazioni no stop: a Guo Wengui replica l’impresa funeraria Bufale.net

In tanti ci state chiedendo un approfondimento dopo le dichiarazioni di Guo Wengui, un miliardario cinese esiliato negli Stati Uniti, secondo cui il Coronavirus avrebbe fatto molte più vittime di quanto si possa immaginare. In linea con quanto abbiamo riportato ieri, a proposito del governo pronto ad abbattere circa 20.000 persone infette, oggi 11 febbraio bisogna concentrarsi su una voce che, se confermata, cambierebbe totalmente le carte in tavola su questo virus.

Analizziamo le parole di Guo Wengui sul Coronavirus

La tesi portata avanti in questi giorni da Guo Wengui è molto semplice. Fonti governative cinesi, infatti, pare non ci stiano dicendo la verità per quanto riguarda la reale diffusione del Coronavirus. A suo dire, le vittime sarebbero almeno 50.000. Proprio “almeno” qui fa tutta la differenza del mondo, per il semplice motivo che secondo la tesi portata avanti questo numero si riferisce soltanto a Wuhan. E per ribadire il concetto, ha provato a farci riflettere su un dettaglio non di poco conto.

A detta di Guo Wengui, infatti, ci sarebbe un ritmo di lavoro anormale da parte della società funeraria attiva a Hubei. Per chi non lo sapesse, si tratta della provincia che include tra le altre anche la città di Wuhan, epicentro del coronavirus, dove l’impresa in questione pare stia lavorando a ritmi 4-5 volte superiori rispetto alla norma. In questo senso si parla addirittura di dati sulle emissioni di biossido di zolfo che sarebbero legate alle combustioni di materiale organico. Dati che, attualmente, contestualizzati a Wuhan risulterebbero impressionanti.

La società, interpellata sull’argomento dopo le parole di Guo Wengui, ha comunque precisato alcune cose importanti secondo quanto riportato anche da Il Riformista: “Abbiamo ricevuto 127 cadaveri ieri, e ne abbiamo cremati 116. Di questi, per otto di loro il certificato di morte parla di vittime del coronavirus“. Insomma, come al solito c’è invito alla prudenza, al netto della denuncia di Guo Wengui a proposito di oltre 50.000 decessi dovuti al Coronavirus.

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