Barillari e il tweet sulla requisizione degli stabilimenti: perché sarebbe stato inutile

di Bufale.net Team |

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Barillari e il tweet sulla requisizione degli stabilimenti: perché sarebbe stato inutile Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un tweet di Barillari sulla requisizione degli stabilimenti per la produzione di vaccini.

Premessa, il Tweet esiste. Niente da dire. Ci permettiano noi di rispondere all’autore: requisire gli stabilimenti di produzione sarebbe stato uno straordinario esercizio di futilità.

Barillari e il tweet sulla requisizione degli stabilimenti: perché sarebbe stato inutile

In realtà la proposta di “requisire gli stabilimenti di produzione” o “liberalizzare i brevetti” non è un’invenzione moderna.

Ne parlò già Derek Lowe, ricercatore farmaceutico con dottorato di ricerca in Chimica Organica.

Ne parlammo in questo articolo, traduzione diretta di un originale da lui prodotto, del quale consigliamo la lettura agli interessati.

In questa replica ci limiteremo ad un riassunto dei punti più salienti.

Sostanzialmente la produzione impatta in una serie di colli di bottiglia. Un collo di bottiglia minore ed evitabile è il fatto che fino alla pandemia in atto probabilmente nessuno di voi ha sentito parlare di vaccini a mRNA.

Questo non significa che la tecnologia non esistesse, anzi, fortunatamente la ricerca farmaceutica sull’uso dell’mRNA è risalente nel tempo, e ci ha consentito di incassare eccellenti risultati. Il che comporta che la lavorazione richiesta non è esattamente qualcosa che puoi fare in uno stabilimento di produzione preso a caso, ma richiede una precisa filiera che, al momento, non tutti sono in grado di sostenere (qui).

Certo, potremmo iniziare a diffondere tecnologie e macchinari, ma questo richiederebbe tempo.

Ma il collo di bottiglia finale non è nella filiera stessa, ma nel punto di arrivo della filiera

Preparazione e imbottigliamento: il collo di bottiglia

Ok, abbiamo ora l’mRNA ed i lipidi necessari. Ammettiamo che per pura ipotesi uno stato riesca a requisire “fabbriche e caserme” e che le stesse riescano a produrli.

Ora, come produci materialmente il vaccino? Sei di fronte all’equivalente di un perfettissimo macchinario composto da parti minuscole e da assemblare con precisione. E tutto quello che hai per montarle sono un paio di pinze da idraulico e dei guantoni.

Come ricordava Lowe, che qui ci tocca citare testualmente

La Microfluidica (una importante area di ricerca da qualche anno) studia il comportamento dei liquidi che si muovono in piccoli capillari, consentendo di lavorare su tempistica e ingredienti su una minima scala. I liquidi si comportano in modo diverso rispetto a quando li tiri fuori dai barili per pomparli nei reattori (come si fa nella pratica farmaceutica standard). Ecco l’idea generale. La mia teoria è che una simile macchina ha un insieme di piccole camere di reazione, con precisi e minuscoli flussi di mRNA e lipidi che vi sono condotti. Devi avere il pieno controllo del flusso, della concentrazione, della temperatura, chissà cosa altro, e state sicuri che la dimensione dei capillari e la forma e dimensione delle camere di mescola sono importanti.

Parliamo di macchine speciali create per uno scopo speciale, e se ora mi chiederai se le altre ditte ne hanno una inutilizzata da usare, la risposta è “Ma certo che no!” Tutto questo non ha niente di tradizionale. E il motivo per cui non puoi chiamare “Dozzine di altre compagnie” e chiedere di passare all’mRNA è perché non esistono dozzine di compagnie in grado di produrre basi di DNA sulla scala necessarie [per produrre l’mRNA]. Non esistono dozzine di compagnie che possono produrre abbastanza RNA e, ultimo ma non meno importante, ritengo che si possano contare sulle dita di una singola mano le fabbriche che possono produrre le nanoparticelle lipidiche. Questo non significa che non si possano costruire altre macchine. Ma possiamo ragionevolmente dare per assodato che Pfizer, BioNTech, Moderna (e pure CureVac) si sono già occupate dell’espansione.

Capirete che parliamo di macchinari di una complessità tale da non poter semplicemente requisire fabbriche e impiantarli. Cosa che richiederebbe tempo, molto tempo e risorse.

Ed è esattamente quello che stiamo già facendo a livello europeo, con programmi e investimenti per l’accelerazione della ricerca e la creazione di nuove filiere produttive, vedasi VACCELERATE.

Abbiamo inoltre un ulteriore problema, da affrontarsi nel prossimo paragrafo, dirimente sul caso di Barillari e il tweet sulla requisizione degli stabilimenti.

Perché un intevento al solo livello statale sarebbe inutile

Sapete perché la Variante Delta si chiama anche variante Indiana?

Perché si è inizialmente diffusa in un’India presa in contropiede rispetto alla campagna vaccinale.

Uscire da una pandemia non significa sconfiggere la malattia in un singolo paese.

Ammettendo che si possano “requisire gli stabilimenti di produzione privati”, ammettendo che in qualche caserma, ben custodito, sia possibile reperire un complesso macchinario per la manipolazione dei microfluidi, avremmo il problema che nel resto del mondo, magari nei paesi accanto, senza uno sforzo di coordinamento globale magari i contagi continuerebbero.

Lo scopo della vaccinazione è una battaglia contro il tempo: più vacciniamo più tagliamo il fronte dei virus. Meno i virus si replicano, meno mutano, ovviamente.

Nei paesi dove la campagna vaccinale è arretrata, è meno possibile, o non vi è uno sforzo di cooperazione globale, i contagi aumentano e si genera una vera e propria “coltura di Petri umana” per consentire al virus di diffondersi, evolvere e mutare.

Senza uno sforzo globale, sostanzialmente saremmo condannati a girare in tondo.

Anche se uno sforzo “nazionale” fosse possibile. Cosa che come abbiamo visto, non lo è.

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