Bar barrierfree in Giappone assume disabili per pilotare camerieri robot

di Shadow Ranger |

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Bar barrierfree in Giappone assume disabili per pilotare camerieri robot Bufale.net

Bar barrierfree in Giappone assume disabili per pilotare camerieri robot: questo l’ambizioso, e riuscito, progetto alla base del “Dawn Avatar Robot Café”. La segnalazione ci è pervenuta solo in questi giorni, ma il progetto parte da lontano. Almeno dal 2018.

Bar barrierfree in Giappone assume disabili per pilotare camerieri robot

Bar barrierfree in Giappone assume disabili per pilotare camerieri robot

Ed è una storia veramente interessante e per niente “distopica” come riportato nei post segnalatici.

Bar barrierfree in Giappone assume disabili per pilotare camerieri robot

Il progetto nasce nel 2018 come campagna di Crowdfunding seguita ad una presentazione di un paio di settimane, resa possibile grazie ai robot “Orihime-D” prodotti da Ory Labs.

Le origini

Orihime è un gioco di parole (in una società come quella Giapponese dove l’onomastica deve molto al gioco di parole) tra “Ory“, il nome del produttore e CEO del’omonima ditta Ory Yoshifuji (classe 1987) e Orihime, un nome tipicamente nipponico legato alla festa di Tanabata, festività affine al nostro San Lorenzo (solo per spiegarci meglio) in cui i Giapponesi di animo romantico guardano le stelle.

La mitologica Orihime è infatti una Dea Tessitrice, raffigurata dalla stella Vega, innamorata del Dio Vaccaro Hikoboshi, raffigurato dalla stella Altair. Entrambi legati al loro preciso ruolo nel Pantheon, vengono pertanto costretti dalle altre divinità a mantenere una “relazione a distanza”, essendosi dimostrati incapaci di adempiere al loro dovere e contemporeamente vivere assieme: potranno incontrarsi una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese lunare (quindi tra Luglio e Agosto), qualora il cielo sia abbastanza terso da rendere possibile osservare la Via Lattea.

Come la mitica Orihime, Orihime-D assolve il suo scopo da distanza: è un sistema di telepresenza inizialmente progettato per assistere anziani e disabili, modificato per consentire ad un disabile a casa di continuare a lavorare pilotando il robot dalle vaghe fattezze femminili.

Orihime-D è in grado di trasmettere in streaming quello che vede e ascolta ad un operatore remoto mediante connessione a banda larga (i nostri amici complottisti a casa potranno schiumare rabbia pensando che il 5G rientra ovviamente tra queste), e ricevere comandi di alta precisione in grado di rendere il robot in grado di assolvere al servizio di sala.

Il piano originale prevedeva assumere almeno dieci persone con gravi disabilità motorie, istruirle a pilotare un Orihime-D a testa e pagare loro lo stesso stipendio contrattuale dovuto ad un cameriere “in presenza”.

E fortunatamente alla fine è andata esattamente così, anche meglio.

Il seguito e il lieto fine (al momento)

Nel mezzo c’è stata una Pandemia, come tutti ormai sappiamo.

Citando le parole con cui Yoshifuji ha lanciato il suo nuovo progetto, se nel 2018 l’idea era consentire ad un diversamente abile di interagire con gli altri in un lavoro a contatto col pubblico, nel 2020 anche i cosiddetti “normodati” si sono trovati bloccati in casa, privati della possibilità di interagire pubblicamente col prossimo.

Il Dawn Café si è quindi concretato nel 2021, nel quartere Nihonbashi a Tokyo, ma con uno scopo ancora ulteriore. Ora il Dawn Café è un bar “barrierfree”, ovvero uno di quei locali costruiti, progettati e gestiti per essere facilmente fruibili e accessibili da parte di un pubblico diversamente abile e non.

Il Dawn Café al momento ha un personale di 60 “piloti” con diversi gradi di disabilità, dal malato di SMA fino al paziente oncologico i cui postumi hanno severamente limitato le capacità di movimento e produttività autonoma.

Dispone di un locale spazioso e arioso, perfettamente aderente alla normativa per il contrasto di COVID19, costruito con rampe e strumenti di accessibilità per un pubblico costretto a usare sedie a rotelle e barelle.

Immagini del Dawn Café, come riportate sul sito di Ory Labs

Immagini del Dawn Café, come riportate sul sito di Ory Labs

Il locale è un “open space” dove le carrozzine motorizzate possono circolare senza essere intralciate da corridoi e ostacoi vari, ed è possibile richiedere appositi alimentatori per ricaricare le stesse, nonché ventilatori elettrici e altri strumenti assistenziali e salvavita.

Oltre alle usuali toilette sono previste toilette equipaggiate per utenti sottoposti a stomia intestinale e altre condizioni.

Il menù, scaricabile online con prezziario e ingredienti ancora prima della prenotazione, comprende un elenco puntuale degli allergeni per ogni piatto, nonché piatti ipoallergici e dedicati a esigenze dietetiche particolari.

Essendo nato durante il periodo Pandemico, il Dawn Café ha conservato un agevole sistema di prenotazioni anche online, consentendo quindi anche a chi ha problemi nel comunicare verbalmente di effettuare la sua prenotazione in modo agevole e puntuale.

Non più quindi un bar che “assume disabili per pilotare camerieri robot”, ma una completa esperienza barrierfree per utenti e lavoratori.

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