TRISTE STORIA VERA, Il bambino smembrato "su FB"

di Shadow Ranger |

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TRISTE STORIA VERA, Il bambino smembrato "su FB" Bufale.net

Un nostro contatto, per mezzo dell’apposito indirizzo email segnato nell’intestazione dei nostri articoli ci manda una richiesta di conferma. Devo confessarvi di aver inizialmente avuto qualche difficoltà nell’individuare la notizia di pertinenza: Facebook è infatti un potente specchio deformante che avvera in grande il gioco che noi abbiamo fatto da bambini, il telefono senza fili, dove una frase viene ripetuta più volte, attraverso diversi bambini, finché non diventa un’eco deformata e farsesca di ciò che era.
Pertanto il nostro contatto ci scrive:

circola una notizia su fb di un padre che ha tagliato la testa al suo bambino e i testicoli…..è vera? grazie ciao

Effettivamente c’è una notizia, confermata, del Febbraio 2014 che parla di un bambino decapitato e smembrato. È una notizia vera, ed è una storia molto dolorosa che comincia nel lontano 2011.
Nel 2011, nello stato della Louisiana, un trentenne di nome Jeremiah Lee Wright decide di compiere un terribile gesto. Armato di una mannaia da macellaio decapita il figlio della sua compagna, di sette anni Jori Liriette, gravemente disabile, e ne fa a pezzi il corpo, che viene rinvenuto da un motociclista abbandonato sulla strada prospiciente l’abitazione.
Secondo il citato Daily Mail il movente che J.L. Wright fornisce alle autorità dopo essersi spontaneamente consegnato è la vendetta. Semplicemente, secondo la polizia Jeremiah Lee Wright,

‘He told us when he put his head out by the side of the road it was so the mother would see it when she came by.’

He said Wright’s only explanation for doing so was ‘just that he wanted her to feel stupid when she saw the head’.
Ha riferito che aveva abbandonato la testa del piccolo a lato della strada perché la madre lo vedesse al suo ritorno
Ha riferito che l’unica spiegazione fornita da Wright era “Volevo che lei si sentisse stupida guardando la testa”

Nuovi e più tristi dettagli si sono aggiunti in seguito alla vicenda. Jeremiah Lee Wright, individuo profondamente disturbato con una lunga storia di piccoli precedenti penali e segni di squilibrio mentale, conviveva da dieci anni con una donna di nome Jessylin Liriette, in una relazione abusiva e violenta sin da prima della nascita del piccolo Jori, gravemente infermo sin da neonato, incapace di muoversi e comunicare autonomamente a causa di danni cerebrali, punteggiata da ordinanze restrittive:

Even before Jori was born, Jesslyn had to get a restraining order after Wright knocked her around. She got one again shortly after Jori was born. Wright, she wrote in a petition, had suggested killing their son to put him out of his misery.
Ancor prima della nascita di Jori, Jesslyn dovette chiedere un’ordinanza restrittiva perché Wright l’aveva sbattuta per terra. Ne ottenne un’altra dopo la nascita di Jori. Wright, scrisse nel ricorso, aveva suggerito di uccidere il loro figlio per farlo smettere di soffire.
“He was tired of seeing the baby suffer and wanted him dead,” Jessyln wrote at the time. “He suggested that I needed to do something about his suffering and end it all.” But it seems she let both of them expire.
“Era stanco di vedere il bambino soffrire e voleva morisse”, scrisse Jessyln al tempo. “Suggerì che dovessi fare qualcosa per porre fine alla sua sofferenza”. Sembra però che alla fine Jesslyn abbia lasciato decadere entrambe le azioni.
The couple had a rocky run over their 10-year relationship. Friends and family often urged her to leave him, but she always thought they could work it out.
La coppia ha avuto una relazione difficile negli ultimi dieci anni. Amici e famiglia spesso le chiedevano di lasciarlo, ma lei riteneva che potessero farcela.
Wright, however, wasn’t able to handle caring for a disabled boy, nor did he seem interested in working to support the family. Last month, police arrived at their home after the couple argued about Wright’s lack of work. It seems he’d gotten a job, then quit after just two days.
Wright comunque non era pronto a gestire la cura di un bimbo disabile, né voleva lavorare per supportare la famiglia. Il mese precedente la polizia era arrivata a casa dopo un litigio a causa della disoccupazione di Wright. Sembra che avesse trovato un lavoro, per poi lasciarlo dopo due giorni.
He also told Jesslyn that he’d prefer to live off Jori’s Social Security payments rather than find a job.
Aveva anche riferito a Jesslyn che preferiva vivere dell’Assegno di Invalidità di Jori anziché cercare lavoro.
Wright believed that on the morning he killed Jori, Jesslyn was about to boot him out of the house as soon as she retrieved her truck from the repair shop. So right after she left, he went about killing the boy.
Wright era convinto che il mattino in cui ha ucciso Jori, Jesslyn stesse per cacciarlo di casa appena ritirato il camion dal meccanico. Dopo che lei ebbe lasciato casa, lui si accinse ad uccidere il bambino.
He put a bag over Jori’s head so he wouldn’t have to look at the boy. He also says there wasn’t much crying because Jori had difficulty talking and making noise.
Mise un sacco in testa a Jori per non guardarlo in faccia. Riferì anche che non c’erano pianti e rumori, perché Jori non riusciva a parlare ed emettere suoni.
His confession indicates that Wright may have been divorced from reality and suffering some kind of mental episode. He’d begun to think of Jori as a dummy, not a kid.
La sua confessione inoltre conferma che Wright poteva aver subito episodi di dissociazione dalla realtà, poiché riteneva Jori un manichino, non un bambino.
“Wright was very matter-of-fact as he calmly explained that he thought for years that Jori was his son,” says a police report. “Wright said that he recently saw the way the dummy looked at him and there were signs and little things the dummy did to him that let him know that Jori was not his son, but a dummy.”
“Wright sembrava convinto mentre ci spiegava che aveva ritenuto per anni che Jori fosse suo figlio”, dice un rapporto della polizia. “Wright riferisce di aver visto recentemente come il manichino lo guardava, e c’erano segni e piccole cose che gli facevano capire che Jori non era suo figlio, ma un manichino”
He also admitted he was tired of taking care of Jori.
Ha anche ammesso di essere stanco di prendersi cura di Jori.

Il quadro della vicenda è tristemente chiaro: un padre, con precedenti penali e segni di squilibrio mentale, si trova a dover gestire un figlio disabile. Sua moglie lavora, ironicamente nel settore dell’assistenza ai non autosufficienti, quindi a lui spetta l’incarico di badare al piccolo. Incarico che odia, ritenendo la vita del figlio una vita rovinata e che potesse affliggere la sua.
A poco a poco qualcosa si spezza: quei segnali di disagio e squilibrio esplodono in un episodio paranoico nel quale Wright, incapace di distinguere il vero dal falso, si sente perseguitato dalla moglie ed il livore maturato per le condizioni del figlio esplode in rabbia e follia omicida. Decapita così il piccolo, amputandogli i piedi ed una mano, abbandonando la testa all’esterno come una “crudele vendetta”.
La notizia è tornata su Facebook nel febbraio 2014, quando la corte della Louisiana riconosce l’infermità mentale a Wright, attribuendo i suoi atti al crollo psicotico evidenziato.
Tanto è bastato all’entità amorfa e senza volto di Facebook per interessarsi alla vicenda, rimuovendo ogni elemento atto a suscitare il pensiero dalla vicenda per presentarlo al nostro contatto nella forma cruda e pulp che ci ha sottoposto.
Rimosso il dramma umano di una famiglia devastata dalla follia e dalla malattia, di una madre costretta ad accudire, con difficoltà, un figlio piagato nel corpo ed un compagno devastato nella mente tanto da diventare, negli anni, il carnefice suo e del bambino, sprofondato in un furore omicida senza più fine, resta solo l’elemento voyeuristico di un corpicino senza più nome o identità fatto a pezzi, passato di condivisione in condivisione come una curiosità.
La notizia no, non è una bufala. Potremmo opinare che solo la testa e le membra del bambino sono state spiccate, e non i genitali, ma sarebbe irriguardoso. Ricostruire la verità, ed offrire la notizia nella sua vera dimensione sottraendola al pruriginoso voyeurismo era quanto potessimo fare.
 

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