La notizia è stata fornita dal Corriere della Sera: Sara Duè e Yuri Tassinari sono stati arrestati nel corso di una indagine della procura di Brescia relativa a presunte cure alternative quantistiche per il cancro, effettuate a distanza.
I due nomi non saranno nuovi a chi assiduamente frequenta i social: la prima infatti è stata al centro di un servizio della trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, il secondo aveva rivolto le sue attenzioni sui social al dottor Roberto Burioni auspicando che fosse “tolto di mezzo”, esibendo quindi posizioni decisamente novax. Sorte avvenuta, con la custodia cautelare domiciliare ai due invece.
Secondo l’ordinanza cautelare firmata dal gip Federica Brugnara, nel giugno del 2023 la stessa aveva invitato i genitori di paziente oncologico di sei mesi “interrompere le cure convenzionali per iniziare un percorso alternativo alle terapie ordinarie”, usando invece un macchinario per la terapia a distanza di asserita origine “americana”.
Come purtroppo prevedibile, all’illusione del funzionamento della terapia alternativa è seguito l’aggravarsi delle condizioni del piccolo: i genitori hannno quindi interrotto la terapia alternativa e ricominciato il percorso di cura ordinario, altresì rivolgendosi alla trasmissione televisiva Striscia la Notizia e come vedremo alle autorità per denunciare l’accaduto.
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, condotte dai carabinieri di Breno e riportato dalla stampa a questo punto la Duè avrebbe chiesto ai genitori del piccolo di ritrattare quanto raccontato in televisione, paventando una denuncia per diffamazione e chiedendo un bonifico di diecimila euro per dirimere la controversia.
Ovviamente questo non è accaduto: l’ordinanza cautelare che ha disposto i domiciliari per la donna e convolto due complici, tra cui il citato Tassinari,
Non solo: avrebbe minacciato di sporgere denuncia per diffamazione, se non avessero effettuato un bonifico da 10 mila euro. Oltre alla 40enne finta dottoressa, nelle scorse ore sono finiti ai domiciliari i presunti complici: una 39enne di Terni (F.P.) e un 46enne di Ferrara (Y.T.).
Le accuse rivoltegli comprendono a vario titolo i reati di estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali.
Insomma, ribadiamo che non esiste una “medicina convenzionale” ed una “medicina alternativa”.
Esiste solo la medicina e quello che non lo è.
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