ALLARMISMO e PRECISAZIONI Ecco perché i bambini non possono mangiare la pasta "I piccolini" della Barilla – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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ALLARMISMO e PRECISAZIONI Ecco perché i bambini non possono mangiare la pasta "I piccolini" della Barilla – Bufale.net Bufale.net

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Ci segnalano un articolo del sito Violapost.it del 23 febbraio 2016 dal titolo “Ecco perché i bambini non possono mangiare la pasta “I piccolini” della Barilla – Foto“. Tutto ha origine da un post Facebook di Angelo Consoli, presidente e fondatore del CETRI-TIRES, del 22 febbraio 2016:

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Ma se si chiama “I piccolini’ perché i … piccolini non la possono mangiare?
Risposta: perchè i livelli di mico tossine del grano ucraino comprato dalla Barilla per risparmiare e fare più profitti sulla pelle dei consumatori sono superiori ai livelli consentiti dalle norme di sicurezza alimentare per esseri umani inferiori a tre anni. Prima questa dizione sulle scatole di pasta Barilla “I Piccolini” non c’era. Poi la Nipiol li sputtanò con la pubblicità comparativa e loro invece di ritirare dal mercato i prodotti con le mico tossine aggiunsero la scritta per mettersi al sicuro. Benvenuti nel meraviglioso mondo del libero mercato.

Questa notizia, in realtà, è abbastanza datata e confermata. Se ne parlava già nel 2011 quando la Plasmon pubblicò una pubblicità comparativa contro i “Piccolini” della Barilla:
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Come potete ben leggere dalla pubblicità comparativa di Plasmon, la pasta di quest’ultima sarebbe a norma con i limiti massimi consentiti dalle normative, mentre la pasta della Barilla supera di gran lunga quelli relativi al Don, ossia il Deossinivalenolo.
Leggiamo, inoltre, le scritte di spiegazione riportate nella pubblicità:

Molte mamme usano pasta per adulti anche per bambini con meno di 3 anni. Questa pasta va bene per gli adulti, ma può contenere livelli contaminanti anche molto superiori ai limiti di legge stabiliti per bambini di questa età.

Ecco un confronto tra le precedenti confezioni dei Piccolini “fusilli” e quella odierna della Barilla:
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Per grandi e bambini sopra i 3 anni“, ecco la dicitura aggiunta. Ripeto: “bambini sopra i 3 anni“.
Quanto affermato da Plasmon e da Consoli è corretto, infatti il Panel Contaminants di EFSA ritiene che l’assunzione alimentare di cibi contenenti livelli di DON superiori alle norme per i bambini fino ai 3 anni possa essere motivo di preoccupazione.
Il problema riguardo a l’articolo di Violapost.it riguarda già il titolo “Ecco perché i bambini non possono mangiare la pasta “I piccolini” della Barilla – Foto“. La fascia di età in cui vengono compresi i “bambini” va anche oltre i 3 anni, il che farebbe pensare ad ogni genitore che quella pasta non dovrebbero darla a nessuno dei loro figli almeno fino al raggiungimento di un età adulta, ma a quel punto mangerebbero la pasta normale, no?

Che cos’è il Don? Riguarda solo il grano ucraino?

Il Don è una micotossina prodotta da un fungo (Fusarium) e non ha nulla a che vedere con prodotti chimici introdotti dall’uomo nelle coltivazioni. Parliamo anche di Fusariosi, una malattia delle piante che colpisce grano, semola, semolino, fiocchi di orzo e mais. Inoltre, non è un problema unicamente ucraino. Ecco quanto riportato dal sito Informatoreagrario.it nell’articolo “Presenza di DON nel mais 2014: serve professionalità“:

Non esiste una legge specifica per i limiti di DON nel mais per uso zootecnico, ma solo una raccomandazione dell’UE. Nell’interesse della fi liera è quindi essenziale operare con coscienza e professionalità.
A quanto pare l’allerta Fusarium per il mais 2014, di cui abbiamo scritto nei numeri scorsi (vedi L’Informatore Agrario n. 33/2014 a pag. 7), era fondata. Da più parti infatti tecnici e stoccatori segnalano che diverse partite della granella raccolta in queste settimane presentano valori di deossinivalenolo (DON), micotossina appartenente al gruppo dei tricoteceni prodotta da alcune specie di Fusarium (F. graminearum, F. culmorum, ecc.), decisamente elevati, in alcuni casi anche superiori al limite raccomandato (materie prime per mangimi: 8 mg/kg per cereali e prodotti a base di cereali, 12 mg/kg per sottoprodotti del mais). Attualmente sulla questione regna la confusione, il motivo è legato al fatto che le fusariotossine, gruppo di micotossine nel quale rientra anche il DON, hanno limiti legali per l’uso umano ma non per quello zootecnico, per il quale esiste solo la raccomandazione 2006/576/CE del 17-8-2006. In pratica manca una vera e propria legge, a differenza delle afl atossine, ma non per questo non bisogna porsi il problema.

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Infezione di “fusariosi della spiga” su frumento (fonte)


Il caso non riguarderebbe solo la Barilla, ma anche altri marchi. Ecco quanto riportato da Testmagazine.it nell’articolo del 22 febbraio 2016:

Qualche sorpresa anche sul fronte delle tossine: i 15 spaghetti analizzati sono risultati sempre nei limiti di legge previsti per gli adulti ma in più di un caso hanno sforato quelli per la prima infanzia. Segno che bisogna stare ben attenti a inserirli nella dieta dei bambini.

Purtroppo nell’articolo online non vengono detti i marchi analizzati, forse nella versione cartacea ci sarà modo di approfondire, ma al momento non sono in grado di averne una copia (sono le 23 di sera e l’edicola è chiusa).

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