ACCHIAPPACLICK Migranti, governo finanzia videogioco per prepararli all’arrivo in Italia – bufale.net

di Shadow Ranger |

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ACCHIAPPACLICK Migranti, governo finanzia videogioco per prepararli all’arrivo in Italia – bufale.net Bufale.net

La controinformazione (categoria nella quale precisiamo di non voler essere inseriti) ha decisamente un rapporto ambivalente con l’informazione ufficiale.

Da un lato, chi condivide fonti ritenute di controinformazione, lo fa adducendo cose che la stampa ufficiale ci nasconde, mistifica e non vuole si conoscano.

Dall’altro, in realtà sta postando concetti attinti a piene mani dalla stessa deformandola come in uno specchio.

Ci segnalano così un articolo di ImolaOggi, dal titolo, tenetelo a mente, Migranti, governo finanzia videogioco per prepararli all’arrivo in Italia

ROMA, 15 MAR – Videogiochi strumento “didattico” per informare i migranti e prepararli al loro arrivo in Italia, ma anche per informare chi dovrà accoglierli. Questo il tema principale della conferenza “Serious Games e migranti. Il videogioco come ponte tra popoli e culture” tenutosi a Roma, in occasione del festival “Let’s play”.

I videogiochi moderni “possono portare buone novità in tema di integrazione e di orientamento”, ha sottolineato il sottosegretario al ministero dell’Interno italiano, intervenuto alla conferenza. Per quanto giochi, essi “ci consentono di conoscere meglio le persone e anche farci conoscere meglio dalle persone che arrivano sul nostro territorio”. Le nuove tecnologie, sempre a portata di mano grazie alla diffusione degli smartphone, possono “dare una serie di indicazioni per consentire alle persone che arrivano di comprendere noi, le nostre istituzioni e il nostro modo di vivere”.

Il sottosegretario spiega che iniziative “sono già in campo: il governo ha già finanziato un progetto in questo senso, ma abbiamo anche altre iniziative perché vorremmo riuscire a fare anche della tecnologia un modo per la formazione, per arricchire le loro competenze e tornare nei loro Paesi di origine come formatori dei ragazzi che troveranno là”.

Nel corso dell’evento è stato possibile provare i visori di realtà aumentata del progetto #milionidipassi di Medici Senza frontiere, con i quali calarsi nella realtà dei migranti, all’interno di un ospedale, in un campo profughi. Piattaforme, giochi, esperienze di realtà virtuale possono aiutare a farci capire da dove vengono i migranti, da dove scappano, e quali sono i loro progetti qui. Con queste tecnologie, si spiega nel corso dell’evento, è possibile anche raccogliere i dati e immagazzinarli per poter poi intervenire capendo quando partono, in quanti, i flussi, e non solamente affrontando l’emergenza. La tecnologia “può consentire, anche se con moltissime variabili, una programmazione” sugli arrivi futuri, sottolinea Manzione. La cultura del gioco per raccontare di sé e permettere a chi ti riceve di riceverti nel modo migliore: un meccanismo che potrebbe sovvertire il processo di migrazione attuale, fatto tutto di nascosto, rendendolo più trasparente. Sul tema nel governo italiano “c’è comprensione del potenziale di questi strumenti”.(ANSAmed).

L’articolo è sì un calco di un testo di Ansamed… ma dal titolo Migranti: videogiochi per integrazione e accoglienza, e chi avrà letto veramente l’articolo, senza fermarsi ad immagine e titolo (cosa che sovente basta agli indignados da tastiera per ululare il loro rampante disprezzo e livore) avrà notato che in realtà non esiste alcun Videogioco che prepara all’immigrazione, ma una una serie di progetti che descrivano l’immigrazione stessa.

Ad esempio la Milioni di Passi Experience, che mostra nel comodo delle nostre case la disperazione e le condizioni precarie di un “viaggio della speranza”

Casca male chi, ingannato da un titolo caricato, è corso ad urlare allo scandalo ed allo sperpero di soldi per “importare gli immigrati”.

Il progetto “Serious Games e Migranti” non è, evidentemente, finalizzato ad un solo fantomatico “gioco per educare i migranti”, ma ad una serie di risorse necessarie per educare tutti ad una diversa consapevolezza sul fenomeno.

Anche quelli che, a giudicare dai commenti letti, avrebbero bisogno prima di essere educati alla più elementare comprensione del testo.

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