PRECISAZIONI Linciata la conduttrice del Tg1, insulti e minacce. Perché? Come si è presentata in tv

di Luca Mastinu |

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PRECISAZIONI Linciata la conduttrice del Tg1, insulti e minacce. Perché? Come si è presentata in tv Bufale.net

Ci segnalano un articolo pubblicato (attenzione) il 23 settembre 2016 su Libero Quotidiano:

Lei è Marina Nalesso, mezzobusto del Tg1, che nei giorni scorsi ha condotto il notiziario indossando al collo un vistoso crocifisso. In altre circostanze si è presentata con una medaglietta della madonna o del volto di Gesù. Scelte che hanno scatenato la violenta reazione del web: la conduttrice è stata attaccata da atei, musulmani e utenti. Un linciaggio senza senso, al quale ha preso parte anche Silvio Viale, consigliere Pd a Torino, radicale ed ateo. Da par suo, la Nalesso non retrocede, e a Fanpage ha spiegato che lo fa “per fede e per dare una testimonianza”, anche se non può dire altro perché “a noi giornalisti Rai non è permesso rilasciare interviste senza l’autorizzazione dell’azienda”.

Silvio Viale, infatti, il 27 agosto 2016 pubblicava un tweet in cui parlava di “arroganza di un rosario al collo”:

Silvio Viale, ancora, per rispondere agli articoli che contestavano le sue critiche (tra cui una pubblicazione de Il Populista), il 24 settembre 2016 in un post sulla sua pagina Facebook ufficiale scriveva:

#MarinaNalesso non è pagata per dare “testimonianza della sua fede”, per il cui principio di libertà religiosa, a differenza di lei e di #MatteoSalvini, mi batto senza se e senza ma.#MarinaNalesso è pagata per fare la giornalista nel servizio pubblico, che non ha un editore privato.
Un/una giornalista di un TG privato può mettersi cosa vuole, sta al suo editore decidere, e Salvini vieterebbe di certo ogni presunto riferimento islamico, ma se l’editore è il servizio pubblico un/una giornalista di un TG non puo ostentare simboli religiosi. Prendo atto che a Salvini e ai dirigenti RAI va bene il crocifisso, nel caso specifico un rosario, come andrebbe loro bene qualsiasi altro simbolo religioso, inclusi i capi di abbigliamento con interpretabile significato religioso. Se #CristinaNalessi, con altrettanta forza di fede, si convertisse all’Islam potrebbe condurre il Tg o fare l’inviato ostentando un simbolo religioso islamico? Un conduttire ebreo potrebbe commentare le notizie su Istaele e i palestinesi con la Kippah sul capo? Credo di no. Credo che i #MatteoSalvini insorgerebbero, perché a l’iro non interessa la laicità. Io, al contrario, che difendo la libertà di tutti i cittadini credo che l’esempio di un rosario al collo, tollerato dalla RAI, sia in pessimo esempio è un pessimo precedente. Credo che un/una giornalista del TG non possa esporre simboli religiosi durante il proprio lavoro in pubblico. Vedo che così fanno la quasi totalità dei giornalisti, RAI e non RAI. Credo che dovrebbe essere una regola deontologica della professione giornalistica, ma di sicuro lo dovrebbe eseeee quando esercita In un servizio pubblico. Che i dirigenti RAI, con lunghe tradizioni di censura, sbbuano fatto finta di nulla è il segno di quanto poco il principio di laicità sia considerato.
Un TG non è un talk show o un programma di intrattenimento dove croci e crocifissi hanno fatto spesso bella mostra di se tra le tette delle conduttrici o i pettorali degli ospiti. Il TG e i programmi di informazione rimangono il perno del sistema informativo. Ls RAI è perfettamente in grado di spostare#MarinaNalesso da un’altra parte e trovare un’altra conduttrice. Facile fare “testimonianza ” con il culo al caldo e protetto all’ombra del privilegio di mamma RAI. Il rosario se lo può ben portare a spasso tutto il giorno H24 e toglierselo durante la trasmissione, mentre serberebbe che faccia addirittura il contrario.

La redazione di Fanpage in un articolo del 22 settembre 2016 riportava una breve dichiarazione che la Nalesso aveva rilasciato, precisando che i giornalisti Rai non possono rilasciare interviste senza l’autorizzazione dell’azienda:

La Nalesso ha spiegato a Fanpage di aver deciso di fare così “per fede e per dare una testimonianza”, un attimo prima di scusarsi perché “a noi giornalisti Rai non è permesso rilasciare interviste senza l’autorizzazione dell’azienda.”

Ancora, Fanpage riportava l’ipotesi di una correlazione della scelta della Nalesso con alcune giornaliste musulmane, che alle telecamere delle emittenti arabe avevano indossato un crocifisso per manifestare la propria solidarietà ai cristiani perseguitati. Viene precisato, inoltre, che la Rai non vieta l’uso di accessori particolari durante le edizioni del telegiornale. Al caso ha dedicato un articolo anche Aleteia il 23 settembre 2016. Il 22 settembre 2016 Il Giornale offriva un ulteriore riscontro sulla vicenda, parlando della decisione di Marina Nalesso di portare il crocifisso in diretta, scelta che aveva appunto scatenato le polemiche.

Il 23 settembre 2016 anche Giorgia Meloni aveva manifestato solidarietà alla giornalista con un tweet:

Il 30 settembre 2016 Rita Sberna di CristianiToday aveva intervistato la giornalista:

L’intervista è stata rilanciata dalla stessa Sberna il 20 settembre 2017 con il video incorporato in un articolo pubblicato sul suo sito personale. A testimoniare che l’intervista si fosse realizzata nel 2016 è anche una foto pubblicata sul profilo Facebook della Nalesso:

In poche parole: la decisione della giornalista Marina Nalesso di presentarsi in diretta con un crocifisso al collo aveva scatenato le polemiche di quanti non condividevano la sua scelta. Tra questi vi era Silvio Viale, che considerava “arrogante” il gesto di esibire un crocifisso durante il telegiornale. Alle critiche si alternavano, però, le attestazioni di stima anche dalle forze politiche.

La vicenda risale, tuttavia, al 2016. Per questo parliamo di precisazioni. Alcuni articoli vengono condivisi nuovamente in questi giorni, risollevando inutilmente l’attenzione sul caso e riaprendo un dibattito ormai chiuso.

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