PRECISAZIONI Bergamo, 3 marocchini aggrediscono una 16enne italiana: lei li massacra a colpi di aiki ju-jitsu

di Luca Mastinu |

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PRECISAZIONI Bergamo, 3 marocchini aggrediscono una 16enne italiana: lei li massacra a colpi di aiki ju-jitsu Bufale.net

Ci segnalano un articolo pubblicato il 15 novembre 2017 su Made in Italys:

BERGAMO – Brutta avventura per tre rapinatori marocchini, gonfiati di botte da una studentessa di 16 anni cintura nera di aiki ju-jitsu.

Una studentessa 16enne di Trescore Balneario, nella Bergamasca, si è difesa con le tecniche di aiki ju-jitsu, arte marziale in cui è cintura nera, di fronte all’aggressione di tre 20enni che volevano rubarle il telefonino. Dopo averla accerchiata, uno dei tre ha infilato la mano nella tasca del giubbotto per sottrarglielo, senza aspettarsi la reazione della giovane che gli ha bloccato il braccio. La vicenda si è conclusa con la fuga dei tre malviventi.

Una volta tornata a casa la ragazza è stata accompagnata nella caserma dei carabinieri da un familiare e ha sporto denuncia. Il fatto è accaduto mentre la studentessa tornava a casa. L’agguato è stato ordito da tre marocchini che ora i carabinieri cercheranno di identificare. Fortunatamente la giovane non ha riportato nessuna lesione.

La vicenda è vera, se vogliamo riferirci al fatto che la ragazza è riuscita a difendere la propria incolumità e a riprendersi il telefonino. Ciò che non è esatto è che la ragazza avesse gonfiato di botte e/o massacrato i rapinatori. Il titolo, formulato per attirare più click, è in contrasto con il testo.

La vicenda ha avuto luogo alle 13:20 del 3 febbraio 2017 a Trescore Balneario quando la ragazza, di 16 anni, percorreva Via Torre per tornare a casa una volta uscita da scuola (Corriere della Sera). I tre malintenzionati l’avevano presa di spalle per rubarle il telefonino che la ragazza aveva appena messo in tasca. La ragazza, cintura nera di Aiki – Ju Jitsu e allieva della palestra Infinity di Seriate, ha immobilizzato uno dei tre con una leva articolare e premurandosi, addirittura, di non procurargli troppo dolore (da un’intervista rilasciata a TgCom24 dalla ragazza stessa, che risponde al nome di Alice). Gli altri due malviventi si sono così dati alla fuga, e la ragazza ha così liberato il terzo (Il Giorno).

Troviamo riscontro sull’Eco di Bergamo e anche in questo caso non si parla di massacro all’aggressore, bensì di una mossa di difesa dettata – secondo le parole della ragazza – dall’istinto di sopravvivenza. Poche ore dopo si è recata in caserma con un parente per formalizzare la denuncia.

Confermiamo, dunque, che la ragazza ha scongiurato la rapina contro i tre malviventi di nazionalità marocchina. Parliamo di precisazioni, tuttavia, per correggere il titolo di Made in Italys: la ragazza non ha massacrato, ha usato una leva di difesa per immobilizzare uno dei tre e scongiurare, così, una rapina. Resta un mistero il motivo per cui Made in Italys decida di pubblicare in questi giorni una notizia già riportata il 4 novembre dalle principali testate.

 

 

 

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