NOTIZIA VERA E PRECISAZIONI Profughi prendono in ostaggio ragazza: “Stipendio o finisce male”, ore per liberarla

di Luca Mastinu |

bufala sindaco di lonigo
NOTIZIA VERA E PRECISAZIONI Profughi prendono in ostaggio ragazza: “Stipendio o finisce male”, ore per liberarla Bufale.net

Ci segnalano un articolo pubblicato il 4 Febbraio 2016 su VoxNews (archive.is):

SARULE – L’allarme è scattato con una telefonata al 112. Una richiesta d’aiuto arrivata al centro operativo dei carabinieri dal Centro di accoglienza profughi nelle campagne di Sarule.

«Carabinieri, qui è scoppiata una rivolta, la situazione è estremamente difficile visto che alcuni migranti hanno preso in ostaggio un’operatrice della struttura». Siamo a questo punto. Chissà se l’operatore buonista li ha chiamati ‘migranti’ anche in quel frangente.

I carabinieri sono arrivati all’agriturismo “Donnedda”, immerso nelle verde. Li hanno trovato urla, proteste e violenza: diversi ospiti, tutti giovani maschi africani, provenienti dalla Costa d’Avorio e dalla Nigeria, notoriamente in guerra, stavano tenendo in ostaggio la mediatrice culturale. Mediazione fallita, a quanto pare.

Motivo della protesta, il mancato pagamento dei “pocket money”. Lo stipendio da profughi per gli stravizi. Ci sono volute ore, perché si arrendessero e liberassero la ragazza.
I cinque sono stati denunciati per sequestro di persona, violenza privata e altri reati e poi rimandati nella struttura ricettiva.

Quello nelle campagne di Sarule è uno dei centri di accoglienza dislocati nel Nuorese e in Ogliastra nei quali sono ospitati poco più di un centinaio di profughi arrivati in Sardegna dopo essere stati raccattati in Libia.

L’autore dell’articolo di Voxnews, mosso dal solito livore che ben distingue il sito dalle testate ufficiali e che crea titoli che vanno al di là della notizia (“finisce male” non è riportato in alcuna altra fonte), ha parlato di minacce e violenze che in realtà non si sono verificate. A dare un primo riscontro è il quotidiano locale La Nuova Sardegna nell’articolo “Niente “pocket money”, operatrice del centro di accoglienza in ostaggio dei migranti” pubblicato il 4 Febbraio 2016:

La trattativa tra i carabinieri e i cinque che stavano tenendo in ostaggio la mediatrice culturale è andata avanti per oltre un’ora, con la supervisione della Prefettura che ha seguito ogni fase della vicenda, che non ha comunque mai raggiunto livelli di grande pericolosità, anche se i cinque non ne volevano sapere di arrendersi e liberare la ragazza, alla quale non è stato fatto assolutamente nulla, anche se la paura è stata molta.

Ancora, La Nuova Sardegna precisa che «I cinque sono stati denunciati per sequestro di persona, violenza privata e altri reati e quindi e non è improbabile che la loro posizione possa aggravarsi fino a prevedere l’allontanamento dal Centro di accoglienza di Sarule e anche altre misure ancora più rigide». Ulteriore riscontro si trova sul Giornale nell’articolo “Nuoro, immigrati prendono in ostaggio operatrice del centro accoglienza” pubblicato il 4 Febbraio 2016 e anche in questo caso leggiamo che «I sei africani non volevano arrendersi e hanno resistito senza mai liberare l’ostaggio ma senza comunque farle del male».

Tanta tensione, dunque, ma nessuna violenza. No, Bufale.net non intende sminuire l’accaduto e tantomeno negare la gravità della vicenda, perché seppur per alcune ore, il sequestro di un’operatrice all’interno della struttura da parte degli ospiti resta un fatto grave ed esecrabile. Non si hanno notizie, oggi, sui provvedimenti presi nei confronti dei sequestratori.

Dobbiamo inoltre sottolineare che l’immagine di copertina scelta da VoxNews veniva usata anche negli ultimi mesi del 2016 per un post virale che si era rivelato una bufala, trattato da noi nell’articolo “BUFALA Iglesias, I nigeriani ospitati a Sant’Angelo minacciano di tagliare la gola ai sardi“. La foto mostra uno spaccato della guerra della Repubblica Centrafricana e viene descritta sul sito GettyImages:

Notizia vera, dunque, ma con le necessarie precisazioni sull’assenza di minacce e violenza nei confronti dell’operatrice.

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