DISINFORMAZIONE Paola Taverna e lo scorcio di Roma venduto a Marchionne – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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Paola Taverna, in un post pubblicato nella sua pagina Facebook il 21 maggio 2015, denuncia la presenza di un cartellone pubblicitario della Fiat che oscura uno degli scorci più belli di Roma.

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VENDUTO A MARCHIONNE UNO DEGLI SCORCI PIU’BELLI DI ROMA
L’impossibile e l’assurdo è diventato possibile a Roma, dove da qualche giorno una enorme pubblicità “rosso fuoco” della Fiat campeggia ad inizio di via Conciliazione violentando tutta la visuale di piazza San Pietro da ponte Sant’Angelo e Ponte Umberto I.
I turisti sono allibiti, si recano sui ponti per fotografare uno degli angoli più belli della Città più Bella del Mondo, scuotono la testa e se ne vanno. Chi ha permesso di violentare così il paesaggio di Roma? Nei palazzi in ristrutturazione si devono realizzare teli con le sagome di monumenti storici, lasciarli bianchi o utilizzare almeno colori consoni.
Ministro dove sei? Sindaco Marino dove sei? Soprintendenza delle Belle arti e paesaggio per il Comune di Roma dove sei?
Il MoVimento 5 Stelle presenterà una interrogazione urgente al Governo per rivedere le norme. Intanto se Marchionne ama Roma e l’Italia rimuova immediatamente questo scempio. Se non lo farà lui provveda il Ministero o il Comune con le autorità preposte.

Lo stesso 21 maggio 2015 pubblica un video con la collega Michela Montevecchi (pubblicato anche nel canale Youtube “Senato Cinque stelle“):

L’attacco a Marchionne è chiaro, tuttavia bisogna considerare che chi commissiona la ristrutturazione dell’edificio “può vendere lo spazio” e spesso quei soldi vengono utilizzati per finanziare parte dei lavori. In questo caso, però, ne il Ministro, ne il Sindaco Ignazio Marino e ne la Soprintendenza delle Belle arti e paesaggio per il Comune di Roma sono stati correttamente interpellati dal Movimento 5 Stelle, siccome quel cartellone non ha nulla a che vedere con il Comune di Roma e con l’Italia. L’edificio dove è stato installato è di proprietà del Vaticano, quindi proprietà di uno stato straniero.
Ecco la nota del Campidoglio pubblicata lo stesso 21 maggio 2015 in seguito al polverone mosso dal Movimento 5 Stelle:

In merito alla polemica sul grande cartellone pubblicitario esposto all’inizio di via della Conciliazione, il Campidoglio precisa che la sua installazione è stata disposta dallo Stato Città del Vaticano, in regime di extraterritorialità, poiché l’edificio appartiene al Vaticano. Il regolamento sulla pubblicità adottato da Roma Capitale (che avrebbe previsto un formato più ridotto) non è dunque applicabile. Infine, eventuali rapporti istituzionali, finalizzati a valutare l’impatto della cartellonistica in queste fattispecie, possono essere tenuti soltanto dagli organi di governo, poiché si tratta di rapporti tra Stati, in questo caso regolati dai Patti Lateranensi.

Il 22 maggio 2015 il cartellone è stato rimosso e Paola Taverna, sempre dalla sua pagina Facebook, pubblica il seguente aggiornamento:

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La bellezza e il buonsenso hanno vinto!
A ventiquattro ore dalla nostra denuncia che ha suscitato lo sdegno di tantissimi cittadini italiani, il maxi cartellone Fiat che oscurava il più bel paesaggio di San Pietro e Roma è stato rimosso!!!
Per il futuro rimane da affrontare il nodo della tutela del paesaggio italiano e della Capitale da queste brutture. E’ ancora tanto il lavoro da fare, ma intanto godiamoci questa piccola grande vittoria!

A rimuovere il cartellone, secondo Il Sole 24 ore, sarebbe stata la stessa Fiat (di certo questa storia non giovava per niente all’immagine dell’azienda), mentre il Comune di Roma sostiene che l’ordine sia partito dal Vaticano.
Paola Taverna, e la collega del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi, dovevano inizialmente informarsi in merito alla proprietà dell’edificio, ben consapevoli che Roma gode di una particolarità legata alla presenza al suo interno di uno Stato estero che a sua volta detiene proprietà all’interno della stessa città capitale italiana (“Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia“), rivolgendosi di conseguenza al diretto interessato: il Vaticano.

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