DISINFORMAZIONE Il patto di corresponsabilità e le lezioni gender nelle scuole – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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Circola via Facebook e via Whatsapp il seguente messaggio:

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Attenzione! A tutti i genitori! Quando inizierà la scuola a settembre vi sarà consegnato il “patto di correspponsabilità”. Vi diranno di firmarlo ma attenzione, con la vostra firma autorizzerete la scuola a impartire lezioni di gender a vostro/a figlio/a e non potrete più opporvi.
Non firmate “il patto di corresponsabilità”
Fate girare, proteggiamo i nostri figli!!!!!

Circola anche un altro testo contenente quello sotto riportato:

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Attenzione, vi diranno che non è vero, che non c’entra niente con il gender. Vi parleranno di cose buone come il rispetto , la lotta al bullismo, lotta alla violenza contro le donne e simili. PARITÀ DI GENERE, EDUCAZIONE ALL’ AFFETTIVITA’ PAROLE CHIAVE dietro le quali vogliono nascondere l’indottrinamento all’ ideologia gender dicedovi anche che questa non esiste. NON CASCATECI !!!! CON INGANNO VI FARANNO FIRMARE LA VOSTRA CONDANNA e non potrete più far niente perché avrete dato il vostro consenso. NON FIRMATE !!!!!

Che cos’è il Patto educativo di corresponsabilità?

Non è altro che un accordo scritto e firmato da scuola e genitori per quanto riguarda gli impegni che dovranno mantenere durante l’anno scolastico sia i docenti che gli studenti, con tanto di tabella sulla valutazione del cosiddetto “voto in condotta” di questi ultimi.

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La tabella interna definitiva per la valutazione del comportamento (pagina 5)


Basta effettuare una semplice ricerca nel sito del MIUR (“Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”) e scaricare il PDF contenente tutte le specifiche (potete scaricarlo anche dal nostro sito). Al suo interno non c’è alcun riferimento a “lezioni gender”.
Riportiamo l’elenco delle voci contenute nel documento:

  1. Norme di comportamento docenti: gli impegni dei docenti, le uscite didattiche e la valutazione degli alunni.
  2. Norme di comportamento studenti: gli impegni degli studenti, le norme da rispettare (frequenza, ritardi, giustificazioni), il comportamento riguardante la vita scolastica e le sanzioni (legate al voto in condotta).
  3. Le valutazioni da 4 a 10 del voto in condotta.

Per dare una risposta concreta a chi è ancora scettico e non vuole leggersi il PDF del MIUR, ecco l’elenco degli impegni che i docenti devono mantenere:

I docenti si impegnano a:
1. Fornire con il comportamento in classe esempio di buona condotta ed esercizio di virtù.
2. Curare la chiarezza e la tempestività di ogni comunicazione riguardante l’attività didattica o
formativa in classe.
3. Promuovere in ogni occasione il dialogo, con il singolo studente e con il gruppo classe.
4. Adoperare ogni strumento atto al recupero delle insufficienze e delle lacune, durante l’anno
scolastico.
4.1 Utilizzare il momento della “pausa didattica” come occasione per la promozione di
didattiche partecipative e cooperative, come possibilità per dedicarsi al recupero delle
insufficienze e alla valorizzazione dei successi didattici.
5. Adoperare con regolarità e precisione il registro personale, il diario di classe ed il registro
dei voti on-line.
5.1 Provvedere con scrupolosità e costanza alla compilazione e all’aggiornamento settimanale
del registro dei voti on-line.
6. Partecipare attivamente e con spirito di collaborazione a tutte le riunioni collegiali, nonché
agli incontri con i tutor, con i docenti incaricati e con la dirigenza.
7. In fede ai principi dell’educazione personalizzata e al rispetto delle famiglie, evitare ogni
giudizio frettoloso o sommario nei confronti degli studenti.
8. Migliorare costantemente la conoscenza della propria disciplina ed aggiornarsi sugli
strumenti dell’attività formativa e pedagogica.
9. Promuovere un clima di collegialità e collaborazione all’interno del corpo docente.
10. Curare con attenzione l’applicazione delle norme che regolamentano la disciplina ed il
comportamento degli studenti, segnalando sul registro, sul diario di classe o direttamente
alla presidenza ogni mancanza o contravvenzione.
11. Dedicarsi con regolarità e passione all’attività della tutoria.
12. In qualità di docente tutor, garantire alle famiglie e agli studenti la possibilità di ottenere con
regolarità i colloqui individuali, provvedendo a fornire orari per il colloquio compatibili con
le esigenze lavorative dei genitori.
13. In qualità di docente incaricato di classe, promuovere la partecipazione degli studenti alle
attività della Scuola, istituendo e dirigendo le riunioni di classe, invitando gli studenti
rappresentanti di classe a segnalare al Consiglio di Classe le loro istanze, promuovendo le
iniziative della Scuola, come la rivista, le conferenze o le diverse attività extracurricolari.
Uscite didattiche:
14. Organizzare uscite didattiche ed attività formative, complementari alla didattica in classe.
14.1 Curare, in accordo con l’Incaricato di Classe e previa autorizzazione della Presidenza, la
pianificazione dell’itinerario, dei costi e della gestione delle uscite didattiche.
14.2 Considerare il mese di aprile come il termine ultimo per le uscite didattiche di un periodo
superiore ai due giorni.
Valutazione degli alunni
15. Provvedere ad una programmazione puntuale e coordinata dell’attività didattica ed in
particolare delle prove di valutazione scritta ed orale.
15.1Per promuovere un’efficace e responsabile programmazione dello studio e del lavoro degli
alunni, comunicare tempestivamente in classe la pianificazione delle verifiche scritte durante
l’anno scolastico.
15.2Affinché la visibilità della programmazione annuale delle verifiche scritte sia immediata e
chiara a tutte le componenti dell’istituzione scolastica (docenti, presidenza, direzione,
alunni), utilizzare un calendario scolastico appositamente predisposto nella bacheca
dell’edificio scolastico, indicando tempestivamente le date predisposte per le verifiche
scritte.
15.3Evitare modifiche della pianificazione delle verifiche scritte, a meno di una settimana dalla
data prevista.
15.4Concedere nelle prove orali (interrogazioni) una giustificazione per materia, al quadrimestre.
Va richiesta dall’alunno prima della chiamata da parte del docente. Solo dopo aver esaurito
la giustificazione a disposizione dell’alunno, le eventuali giustificazioni prodotte dai genitori
saranno accolte se vidimate dal preside, al quale vanno presentate con due giorni di anticipo
sull’interrogazione prevista, a cura dell’alunno.
16. Evitare un cumulo eccessivo delle prove di verifica, limitandosi in particolare ad una (e non
oltre) verifica scritta al giorno e a cinque (e non oltre) verifiche scritte in una settimana.
17. Considerare che il voto è solo una delle componenti della valutazione dell’alunno, per cui si
devono prendere in considerazione altri elementi quali il contesto emotivo del ragazzo,
l’andamento durante tutto l’anno scolastico, l’analisi dei momenti di calo e di progresso, la
situazione scolastica nel suo complesso; per tali componenti è necessaria e particolarmente
utile la comunicazione continua e in ogni caso tempestiva dei docenti con il tutor.
18. Considerare il 3 come la valutazione minima e il 10 come quella massima, in ogni prova di
verifica scritta od orale.
18.1Utilizzare il momento della correzione della verifica scritta in classe in tutta la sua valenza
formativa, secondo i principi dell’educazione personalizzata, provvedendo alla riconsegna
delle verifiche in tempi brevi, esplicitando con chiarezza i criteri di valutazione, chiarendo
agli studenti gli errori, valorizzando i successi, ed incoraggiando i miglioramenti.
18.2Evitare quindi di pianificare le verifiche scritte in momenti che renderebbero vano il
momento della correzione, come ad esempio l’ultimo giorno di scuola.
18.3Non assegnare una nuova verifica scritta prima della consegna e della correzione di quella
precedente.
18.4Lasciare che lo studente che ne faccia richiesta porti a casa una copia della verifica scritta
consegnata e corretta in classe.
18.5Provvedere in tempi brevi alla consegna in segreteria delle verifiche corrette, affinché venga
archiviata tempestivamente e messa a disposizione per i colloqui di tutoria.

Un esempio del documento da firmare

Tra i post Facebook segnalati ne riportiamo il seguente:
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Nel post è presente un link al patto di corresponsabilità in uso presso l’Istituto Comprensivo Rovereto Est. Ecco quanto riportato dal sito dell’Istituto Comprensivo:

Il “Patto di corresponsabilità educativa” è un accordo e un impegno formale e sostanziale tra genitori, studenti e scuola con la finalità di rendere esplicite e condivise, per l’intero percorso del primo ciclo di istruzione, aspettative e visione d’insieme del percorso formativo degli studenti.
La scuola, oltre ad essere luogo deputato alla formazione culturale degli studenti attraverso l’insegnamento delle discipline, assume il ruolo fondamentale di affiancare i genitori nell’accrescimento dei figli sotto gli aspetti personale, relazionale e civile.
Per costruire una forte alleanza educativa tra famiglia e scuola durante tutto il percorso di crescita dello studente, è necessaria una condivisione responsabile di valori quali fiducia, rispetto, solidarietà, collaborazione.
Il “Patto di corresponsabilità educativa” si suddivide nelle sezioni:
• rapporto docenti e genitori
• rapporto docenti e studenti
• rapporto tra studenti
• rapporto tra docenti
• rapporto tra docenti e personale educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario
• il dirigente scolastico garante del “Patto di corresponsabilità educativa”

Successivamente sono presenti i link al “patto”, in formato PDF e in varie lingue, che i genitori e i docenti dovrebbero firmare (scarica il documento). Anche in questo caso non vi è alcun riferimento al presunte “lezioni gender”.
Di seguito il contenuto del documento dell’Istituto Comprensivo alla voce “Rapporto docenti e studenti“:

Il valore fondante della relazione tra docenti e studenti è il rispetto, inteso da un lato come rispetto dello studente nei confronti del docente in quanto docente ed educatore, e dall’altro come rispetto del docente verso lo studente per valorizzarne personalità e specifiche capacità.
Il docente, consapevole del ruolo che assume nella formazione personale dello studente, mette in atto comportamenti volti a:
• valorizzare la specificità di ogni studente e la pluralità di idee;
• progettare una programmazione didattica attenta alle potenzialità di ciascuno;
• coadiuvare lo studente nell’apprendere un metodo di studio il più possibile autonomo ed efficace;
• promuovere e valorizzare il successo formativo;
• porre in essere una valutazione trasparente;
• incoraggiare un clima di cordialità, serenità e dialogo;
• favorire un sentimento di solidarietà tra i componenti della classe e della scuola;
• sostenere l’integrazione di studenti in difficoltà e di studenti diversamente abili;
• promuovere l’accoglienza e l’integrazione di tutti gli studenti, tutelandone la cultura attraverso la conoscenza reciproca.
Lo studente si impegna a:
• assumere un atteggiamento positivo verso lo studio delle varie discipline;
• essere attivo e attento nell’affrontare le proposte didattiche e nell’intervenire con ordine e pertinenza;
• rispettare la figura educativa del docente;
• osservare le norme scolastiche;
• usare correttamente ambienti, materiali e sussidi didattici della scuola;
• rivolgersi alle persone nella maniera adeguata nelle diverse situazioni comunicative;
• frequentare regolarmente la scuola e rispettare gli orari di entrata ed uscita;
• svolgere i compiti assegnati con regolarità e ordine;
• portare il materiale richiesto;
• far firmare gli avvisi scuola-famiglia.
Lo studente, con il contributo del docente, è sollecitato a:
• scoprire e valorizzare le proprie capacità e attitudini;
• migliorare le capacità di ascolto, attenzione e concentrazione;
• imparare un metodo di studio personale ed efficace;
• acquisire autonomia organizzativa (preparare la cartella, utilizzare il materiale scolastico, conoscere l’orario delle lezioni e l’alternanza delle attività);
• costruire un processo di autovalutazione per comprendere i propri punti di forza e debolezza;
• considerare un voto negativo come indicazione di un mancato apprendimento e non un giudizio sulla persona;
• imparare a gestire difficoltà e situazioni di conflitto;
• comprendere il valore delle regole di convivenza;
• sviluppare la capacità d’ascolto, accettazione e rispetto dell’altro.

Come potete ben vedere, nessun riferimento a “lezioni gender”.

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