BUFALA La Tessera Sanitaria contiene codici militari – bufale.net

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
BUFALA La Tessera Sanitaria contiene codici militari – bufale.net Bufale.net

tessera_sanitariaCi segnalano i nostri contatti un filmato, targato Sono senza parole. Sfidando così un invito a cliccare Mi piace sulla pagina ed una serie di clickbait simili, dove ad esempio titoli come “Questo alimento lo abbiamo QUASI tutti nelle case. Guardate cosa contiene…” porta ad una rilettura della bufala sulla Nutella di cui ci siamo già interessati, ci siamo così imbattuti in questo video
https://www.youtube.com/watch?v=k-FmKyqDSUA
In realtà il suo contenuto è una bufala vecchissima, già affrontata in passato dall’eccellente portale L’Ibernazione.
Una voce chiede di esaminare il retro della Tessera sanitaria, notando con malcelata meraviglia la presenza di una banda magnetica ed un codice a barre che riportano dati “apparentemente non accessibili”. Chiunque di voi sia mai andato a fare una ricarica PostePay dal tabaccaio più vicino, e si sia mai soffermato a guardare le operazioni, potrà essersi tolto ogni dubbio sul contenuto della banda magnetica e dei codici a barre: sono semplicemente una copia dei dati riportati sul frontale, ovvero il codice fiscale (ed il nome e cognome, e quant’altro ricavabile). E, come dimostreremo in seguito, tale operazione è astrattamente possibile anche a casa, essendo i sistemi di codifica usati tutt’altro che segreti.
La “meraviglia” nel filmato viene inoltre esasperata dall’uso di codici “militari”, usati sulla banda magnetica e sui codici a barre, ovvero uno standard di codifica militare americano, uno standard di codifica dell’Associazione Internazionale dei trasporti Aerei e uno standard di codifica bancario.
Anche qui nessuna meraviglia: come gli autori de L’Ibernazione non comprendiamo perché, se i sistemi di codifica adottati funzionano, lo Stato Italiano avrebbe dovuto inventarne altri.
Infatti, in applicazioni come queste, il segreto è nel bilanciamento tra le esigenze di ridondanza e capienza, ovvero tra la sicurezza dei dati (ridondanza: i dati sono “ripetuti”, quindi in caso di deterioramento del mezzo usato, è sempre possibile recuperarli) e capienza (ovvero capacità, i dati che è possibile stivare).
Le nuove tessere sanitarie comprendono un chip, solitamente adottato per l’attivazione di alcuni servizi regionali, una banda magnetica ed un codice a barre.
Il sistema, per niente oscuro e misterioso, è riportato sul sito del Ministero.
Va infatti premessa una breve lezione sui sistemi di codifica.
Il QR Code è essenzialmente il successore spirituale del Codice a Barre, molto più capiente ma anche molto più fragile. Se una parte del complesso meandro in un QR Code viene obliterata, ad esempio a causa del logorio o per imperfezioni del sistema di lettura, il contenuto diviene inaccessibile. Non è così per il caro vecchio “codice a barre” che, anche se fosse in parte consumato, finché non viene distrutto o rovinato in tutta la sua dimensione verticale è ancora leggibile.
Ciò giustifica la presenza di un codice a barre sulla nostra tessera sanitaria, e la scelta del sistema MIL-STD-1189B, nome “tecnico” del Codice 39 un codice originariamente nato per scopi militari e poi diffusosi per la sua versatilità. Difatti, per sua costituzione

Code 39 is still widely used and can be decoded with virtually any barcode reader. One advantage of Code 39 is that since there is no need to generate a check digit, it can easily be integrated into existing printing system by adding a barcode font to the system or printer and then printing the raw data in that font.
Il Codice 39 è ancora usato diffusamente e può essere decodificato con ogni sistema di lettura per codici a barre. Un vantaggio del Codice 39 è che non c’è bisogno di generare un controllo delle cifre, e quindi può essere integrato in ogni sistema di stampa aggiungendo un font specifico per i codici a barre e quindi stampando i dati in tale forma.

Abbiamo quindi scoperto il perché dell’adozione del Codice 39, non solo dal Governo Italiano, ma anche altri tipi di utenza, poiché:

Anche utilizzatori di dati numerici possono trovare vantaggiosa la possibilita` di codificare caratteri alfabetici e speciali. Il codice 39 ha avuto una forte espansione negli enti pubblici, nell’industria e nel commercio. Tra i codici industriali e` il piu`diffuso.

Annovera infatti i seguenti vantaggi e svantaggi:

4.1.9.3 – VANTAGGI

  • Rappresentazione di caratteri numerici, alfabetici e speciali

4.1.9.4 – SVANTAGGI

  • Bassa densita’ di informazione.

  • Gli spazi all’interno di un carattere sono significativi.

  • Bassa Tolleranza (+/-10%).

Al prezzo quindi di poter contenere un numero limitato di dati, ma per un codice fiscale ben più che sufficienti si ottiene quindi un sistema che è contemporaneamente:

  • leggibile da tutti i lettori di codice a barre già esistenti non solo in commercio, ma in possesso delle Pubbliche Amministrazioni, dei centri Lottomatica ed ogni altro ente interessato a leggere quei dati
  • uno standard pubblico, sicché usando lo schemino riportato nei link forniti anche voi a casa, volendo, potreste cimentarvi con un po’ di impegno nella decodifica del codice.

Parimenti, lo standard IATA/ABA, rispettivamente per le tracce 1 e 2 delle bande magnetiche è lo standard de factoil perfetto compromesso tra leggibilità, ridondanza e capienza ed è, in tutto il mondo, la norma.

fidelity3

Il risultato della ricerca sul portale “Fidelity” coi dati di una tessera sanitaria. In grigio, il messaggio di errore riportato

Eccezione viene fatta solo per alcune tessere dedicate a scopi ben specifici, come le keycard degli alberghi.
Infatti lo standard IATA/ABA, proprio perché nato da due enti che per forza di cose hanno avuto la necessità di sviluppare strumenti in grado di conservare piccole quantità di dati e, all’occorrenza, usare le tessere come mezzi di accesso ad altri dati (pensiamo ai Bancomat, ad esempio) si presenta già perfetto per lo scopo.
Entrambi i tipi di codifica, sia lo standard su banda magnetica che quello su codice a barre, sono infatti col tempo diventati diffusissimi, rendendo facile reperire sul mercato software ed hardware in grado di interfacciarsi correttamente ad essi, con quello che comporta in termini di costi per società ed amministrazioni, ed ogni altro ente o impresa che decida di usare le tessere sanitarie come mezzo di identificazione o verifica.
Dobbiamo inoltre rilevare come, non citato in questo filmato in particolare, ma questo sito riporti l’ulteriore, e non condivisibile teoria, secondo cui il codice della Tessera Sanitaria identificherebbe dei bond leggibili su alcuni portali relativi ai titoli azionari.
Ma, a ben vedere, tutto quello che l’autore della pagina sembra aver ottenuto col suo esperimento è un messaggio di errore, seguito da un titolo azionario presumibilmente ricercato.
L’equivalente per quel motore di ricerca del messaggio di Google “Parola non trovata. Forse intendevi…”
Decisamente troppo vago per circostanziare alcuna accusa. 
Accuse che comunque vi ricorderanno qualcosa… abbiamo già infatti parlato su questo portale della Bufala dell’OPPT, e di come alcuni ritengano, a torto, che i documenti di identità siano la prova che in qualche modo i cittadini siano “quotati in borsa” da non meglio precisati Stati-Impresa.
Alcuni siti legati alla bufala ed ad una certa pratica “complottista” hanno semplicemente traslato quella bufala dai documenti di identità alla tessera sanitaria, fondendo una bufala ormai vecchiotta ed in declino ad una bufala nuova e fresca per ridarle energia virale e potere di diffusione.

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