BUFALA Pena di morte. E’ Ufficiale, Dal 2018 sarà reintrodotta in Italia. – bufale.net

di Shadow Ranger |

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BUFALA Pena di morte. E’ Ufficiale, Dal 2018 sarà reintrodotta in Italia. – bufale.net Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti il ritorno, sotto nuove vesti, di una delle più antiche bufale herpes del Porfidoverso, quei casi in cui la viralità, come un herpes, si innesca di anno in anno.

La bufala del ritorno alla pena di morte:

Ultimissime dal Parlamento. Secondo un disegno di legge che si inserisce nel ddl del parlamento europeo per la legalità transnazionale ed internazionale, dal prossimo 1gennaio 2018, la pena di morte sarà reintrodotta in molte zone d’Europa fra cui anche l’Italia.

Un provvedimento necessario, secondo il deputato Carlo Mansoni, professore di diritto penale all’università di Roma: “Quello che dico è che, con il numero crescente di crimini che sconvolgono quotidianamente l’Europa, un provvedimento di questo tipo era più giusto. Ho scritto, insieme a molti colleghi internazionali, la legge. Che dire, sono pienamente soddisfatto di quello che abbiamo reso giurisprudenza. Spero che questa riforma serva da deterrente al crimine ormai impazzito in giro per l’Italia e per l’Europa tutta”.

In molti sono i sostenitori della legge, come il giornalista Paolo Della Trebbia che dice: “Giustissimo. Non c’è altro da aggiungere. Non possiamo avere paura in casa come fuori di casa. Questa legge, finalmente, porrà fine, definitivamente, a molti problemi sempre più continui e reiterati”. Ma c’è anche chi non ci sta, come l’opinionista Andrea Screzi: “Beh, si tratta palesemente di un ritorno al medioevo. Non siamo capaci di affrontare l’emergenza sociale che viviamo oggi e rispondiamo con la forza nuda e la violenza. Ma con la sopraffazione non si è mai risolto nulla. Non possiamo sottostare a questa americanizzazione forzata della nostra Italia. Il prossimo passo quale sarà, la libera vendita delle armi? Pazzesco. Costituirò un comitato che si opporrà al provvedimento”.

Ma ormai il parlamento ha già discusso la riforma che, fra pochi mesi, precisamente il primo gennaio del prossimo anno, diventerà una realtà. Se qualcuno si chiede quali siano i reati puniti con la pena capitale, ovviamente non è difficile intuirli: omicidio, stupro, tortura reiterata. Insomma tutti i reati più gravi che verranno valutati, secondo la discrezione dei giudici, con tutte le attenuanti o meno del caso. La morte sarà inferta per iniezione letale, come accade già in molti Paesi che prevedono la pena capitale. Prima di commettere un crimine efferato, quindi, vi converrà pensarci due volte.

Tutto dell’articolo, dal testo alla foto, è riciclato dalle vecchie iterazioni del testo, con la sola modifica dei riferimenti datari. Nella fattispecie, la versione 2018 è un calco della versione 2017, dove:

– Il Disegno di legge (DDL 34-13/05/15) originariamente citato nelle versioni più datate della bufala è stato sostituito da un fantomatico quanto inesistente disegno di legge che si inserisce nel ddl del parlamento europeo per la legalità transnazionale ed internazionale, cosa che risparmia al nostro Alvaro Porfido il doversi inventare un riferimento normativo facilmente verificabile nella sua inesistenza
Alvaro Porfido, cavalcando la moda dei talk show e degli opinionisti, introduce nel dibattito il cantante, musicista e criminale pluriomicida Charles Manson, italianizzato nel “deputato e professore Carlo Mansoni” (ironico personaggio da scegliere per interpretare nel ruolo del severo professore di Diritto Penale che invoca la pena di morte per gli omicidi…), il giornalista Paolo della Trebbia (storpiatura del giornalista e conduttore lucchese Paolo del Debbio) e l’opinionista Andrea Screzi (anche questi storpiatura del più celebre Andrea Scanzi)
– Persino la foto è riciclata dalle vecchie versioni, ed infatti come titolo ha ancora pena-morte-texas-2.jpg

La bufala resta, sostanzialmente, la stessa, e si unisce al ricco filone di bufale gettonatissime, assieme a quelle sul ritorno della lira, sull’introduzione di un canone di pagamento per Facebook e sul ritorno del servizio militare obbligatorio.

 

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