BUFALA Nel 2015 il Governo Italiano ha stanziato 95M per la ricerca. Nel 2016 la Juve ne ha spesi 94,6 per Higuain – bufale.net

di Shadow Ranger |

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BUFALA Nel 2015 il Governo Italiano ha stanziato 95M per la ricerca. Nel 2016 la Juve ne ha spesi 94,6 per Higuain – bufale.net Bufale.net

higuainCalcio e Governo sono da sempre i temi caldi su cui fondare una qualsiasi viralità, bufala o rissa da bar.

Essendo l’italiano medio notoriamente parte di un popolo di CT della Nazionale e esperti di politica, ecco il giustificarsi un ricco filone di bufale sul calcio, un filone ancora più nutrito di bufale riguardanti un qualsiasi personaggio politico al governo nel periodo in cui la bufala è stata estesa.

E quando le bufale si incrociano? Ecco quello che succede, e che ci avete segnalato:

CoPLvEYWIAAnzh3Nel 2015 il Govenro Italiano ha stanziato 95M per la ricerca. Nel 2016 la Juve ne ha spesi 94,6 per Higuain

L’evidente errore ortografico nella parola “govenro” è parte della didascalia. Ma non è certo questo a rendere la notizia una bufala.

Giusto ieri il portale Greedybrain ha pubblicato una dettagliata analisi di tutto quello che è profondamente errato in questa immagine e che vi consigliamo di riscontrare, al fine di generare una politica in cui la buona informazione viene premiata, le bufale segnalate ed ignorate e chi fa fact checking sia visto come un prezioso alleato con cui comparare le note.

Greedybrain è arrivato per primo, e con rapida celerità, e ne rendiamo atto. Tornando a voi, le ultime statistiche sui fondi destinati alla ricerca indicati per ogni singolo Stato, le statistice OECD (Organism for Economic Co-Developement) sono disponibili solo fino al 2014, col 2015 in corso di elaborazione.

Non solo dunque è legittimo chiedersi come mai un panel internazionale non disponga dei dati che un semplice utente Facebook con a disposizione un modem ed una copia di Photoshop sia riuscito a reperire, ma è ancora più doveroso e legittimo chiedersi come mai il meme riporti uno stanziamento alla ricerca di 95 milioni ed il panel 8.450,4 milioni, ovvero 8 miliardi e mezzo circa.

Questo postulando che “M” stia per milioni: in caso contrario l’estensore del meme avrebbe affermato che Higuain è stato pagato circa 95 miliardi e mezzo, dato grottesco ed ancora mejo credibile dell’incredibile dato per cui l’intero ammontare dei fondi dati alla ricerca in Italia si misuri in milioni e non in miliardi.

Nondimeno, come ricorda Greedybrain, a questo ammontare vanno dedotti i contributi dati dall’Italia ai programmi scientifici europei.

Da dove saltano fuori allora i 95 Milioni? L’autore della bufala ha evidentemente confuso il Bando PRIN, ovvero i finanziamenti per la ricerca di base negli atenei, con lo stato della ricerca Italiana in toto.

Potrete trovare maggiori informazioni sul PRIN sul sito Istituzionale, unitamente ai dati degli anni passati, sovente esigui e nessuno lo mette in dubbio (ad esempio il PRIN 2009 riceveva circa 100 milioni, il PRIN 2010-2011 circa 87,5 milioni per anno, il PRIN 2012 circa 38 milioni), ma pari ad una piccola parte della ricerca complessiva in Italia.

Nessuno mette in dubbio che, oggettivamente, l’attuale stanziamento alla ricerca, calcolato intorno all’1% del PIL complessivo, potrebbe essere migliorato, e che la ricerca sia importante, e qui ricalchiamo e sottoscriviamo quanto affermato dal portale greedybrain

Con un po’ di memoria e con i conti della serva ci arriva anche senza l’ OECD a capire che quei numeri sono una cavolata. Non sentiamo ripetere da anni che il finanziamento alla ricerca italiana è meno dell’1% del PIL? Dato che il PIL italiano è sui 1.400 miliardi, l’uno per cento è 14 miliardi. Ci ripetono anche (ed è abbastanza vero) che oltre la metà di questo 1% arriva dal settore pubblico. Fanno sette-otto miliardi, più o meno come sopra. Anche senza andare troppo a sfrucugliare nei numeri ufficiali, quindi, si capisce subito che siamo lontanissimi dal nostro Higuain.

Ma riteniamo ci sia modo e modo di chiedere supporto e fondi alla ricerca. Diffondere bufale piene di dati inesatti e basate sul concetto di link shock, ovvero il meme virale con richiesta compulsiva di condivisione non è il metodo giusto.

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