BUFALA Ebola a Pisa, clandestini off limits in un reparto dell’ospedale San Rossore – bufale.net

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
BUFALA Ebola a Pisa, clandestini off limits in un reparto dell’ospedale San Rossore – bufale.net Bufale.net

Il sonno della ragione genera i Mostri, recita un famoso aforisma. Ed a volte anche la funzione di Facebook Accadde Oggi, che, secondo le intenzioni dei programmatori di Menlo Park, dovrebbe ricordarci notizie condivise da noi nel passato per rimetterci in contatto con la persona che eravamo e finisce per diventare un perverso frigorifero ricolmo di bufale già ampiamente smentite che analfabeti funzionali a caso, rivedendosi davanti, dimenticano di aver condiviso e dovuto smentire in passato per fomentarsi dimostrando di non essere affatto migliorati negli ultimi anni.

Persone che hanno recentemente dimostrato di non essere cambiate negli ultimi 4 anni, dato che le loro condivisioni hanno riesumato una bufala del 2014, nata da un perverso telefono senza fili online e di cui avevamo già parlato in passato.

Ricompare così la pagina di un tale portale, peraltro ormai abbandonato, chiamato integriamoli.altervista.org, che copincolla da VoxNews una complicata spy-story  a cavallo tra la bufala e la clickbait, sconsideratamente costruita intorno ad un assioma acchiappaclick.

Secondo i nostri impavidi reporter infatti nel 2014 quaranta “clandestini” furono portati a San Rossore per esaminare i tipici sintomi di deperimento dovuti ad un lungo e spossante viaggio in mare, come febbri e congiuntiviti, ma siccome, si sa, un portale su altervista è sempre ritenuto dagli indinniati più affidabile delle dichiarazioni alla stampa, ecco che il fatto che, anche giustamente l’accesso all’ospedale sia stato consentito solamente a chi si occupava dei degenti e non al primo passante armato di un cellulare con connessione ad Internet era diventato la prova di una epidemia di Ebola nascosta.

Cosa grottesca a dire poco: immaginate di essere fermati da un tizio che vi accusi di diversi omicidi. Voi gli dite, giustamente, di andar via, che siete innocenti, che le sue accuse non hanno senso.

Questo, aperto un blog, decide di scrivere che voi siete dei pericolosi serial killer che nascondete le vittime dei vostri omicidi in casa, e la prova è che non consentite l’accesso alla vostra dimora ad altri se non i vostri amici e familiari, complici e custodi del vostro efferato segreto.

Naturalmente, e fortunatamente, le cose non funzionano così, e già nel 2014 la stampa fu celere a smentire la presenza, sull’intero suolo Italiano, di immigrati affetti dal virus dell’Ebola in grado di contagiare chicchessia.

Ciò nonostante, complice la funzione di Facebook, OptimaItalia ci conferma quello che temevamo leggendo la nostra casella di posta: la bufala è tornata, ed in grande spolvero.

Il rischio è tornare agli scenari del maggio 2014, dove l’ingiustificato allarmismo causò enormi danni alla cittadina toscana e la cancellazione di numerose prenotazioni turistiche e gite scolastiche.

Sono state una decina le cancellazioni decise da altrettante scolaresche toscane, dopo l’allarme lanciato da un blog secondo cui alcuni dei migranti ospitati presso una struttura della tenuta sarebbero portatori di ebola. La notizia era stata smentita con forza dal direttore del parco Andrea Gennai, ma le gite sono state comunque annullate. Gennai ha spiegato che la falsa notizia è nata da qualche linea di febbre e dalle condizioni fisiche debilitate di alcuni dei migranti arrivati nella struttura. Notizie trasformate, ha detto Gennai, “in un allarme generalizzato e assolutamente ingiustificato sulla presenza e sul rischio di diffusione di un presunta epidemia di ebola sul territorio italiano”. Per il direttore, che ha fatto sapere che in nessun modo questo influirà sulla sua volontà di ospitare i migranti, si tratta di “ignoranza, pregiudizio e razzismo”. Nel blog era stato scritto inoltre che i profughi si trovavano nella struttura per affrontare un periodo di quarantena perché potenzialmente portatori del virus. “Un’affermazione prima di riscontri o argomenti razionali”, ha commentato il direttore Gennai.

Riferivano gli addetti ai lavori all’epoca.

Ma le fake news sono ancora lì, pronte a saltare fuori non appena qualcuno avrà possibilità di condividere.

Non sarebbe forse ora di rimuoverle, o almeno di integrarle con le dovute correzioni allo scopo di evitare queste periodiche epidemie di allarme ingiustificato?

Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o con una donazione PAYPAL.

Ultimi Articoli